Nel luogo in cui si incontrano i confini del Venezuela, della Guyana e del Brasile, si estende un gruppo di grossi altipiani rettangolari che i locali chiamano,"tepuis".
Il Monte Roraima alto circa 2800 metri, lungo sedici chilometri e largo cinque, è il più imponente.
La sommità appiattita che scompare tra le nubi, le pareti nude e perpendicolari, di quarzite vecchia milioni di anni, solcate da alcune altissime cascate, danno l'impressione di una montagna inespugnabile, una specie di luogo preistorico dimenticato e sconosciuto.
Arthur Conan Doyle si ispirò proprio al Roraima per scrivere il romanzo “Il mondo perduto”.
Giunti faticosamente sulla vetta, il paesaggio è lunare, disseminato di strane formazioni di roccia molto scura che le forze della natura hanno scolpito in modo grottesco, c'è anche un'area ricoperta di quarzi chiamata "la valle dei cristalli”.
Ci sono moltissimi tipi di piante endemiche tra le quali molte carnivore, si trovano delle piccole rane nere che non saltano. Il clima molto piovoso inibisce invece l'esistenza di forme di vita più complesse.
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