La “strada delle 52 gallerie”, un sentiero escursionistico che porta fino al sommità del Monte Pasubio e lo costeggia lungo quello che un tempo era un camminamento di guerra realizzato dall’esercito italiano per portare armi e rifornimenti verso la cima del Pasubio senza essere esposti al fuoco nemico .
Si tratta di uno dei più interessanti percorsi escursionistici del Veneto in quanto è uno dei pochi sentieri che porta alla scoperta della storia, della natura e delle grandi opere ingegneristiche del passato.
Queste gallerie risalgono alla Prima Guerra Mondiale quando le truppe militari italiane si scontravano con l’esercito austroungarico lungo le linee che attraversavano le vallate fra Veneto e Trentino.
Il Monte Pasubio si trovava proprio nel cuore della battaglia e mentre dalla sommità l’esercito italiano sparava con la sua artiglieria verso le vallate trentine, le sue pendici erano bombardate dall’artiglieria austriaca che cercava di aprirsi un varco nelle linee italiane.
All’inizio del conflitto i militari italiani risalivano i pendii della montagna attraverso “la strada degli Scarubbi” che portava fino alle “porte del Pasubio” ma con l’avanza degli austriaci questo percorso divenne molto pericoloso in quanto esposto ai bombardamenti dell’artiglieria nemica.
Così l’Esercito Italiano decise di iniziare la costruzione di una camminamento di guerra sul versante meridionale dal massiccio del Pasubio.
I lavori di costruzione durarono solo 9 mesi e portarono alla realizzazione di un sentiero incastonato fra le pendici della montagna tra guglie e pareti quasi verticali.
Per poter raggiungere la vetta vennero ricavate ben 52 gallerie, opera realizzata da numerosi militari e squadre di operai civili.
La Strada delle 52 gallerie non fu mai teatro dello scontro diretto fra i due eserciti in quanto si trattava di una retrovia, tuttavia la sua costruzione permise all’Italia di mantenere il controllo di una montagna importante come il Pasubio e sbarrare l’accesso alla pianura padana all’avanzata nemica.
Ripercorrendo questo camminamento si puo’ capire quanta è stata la fatica e l’audacia di questi uomini costretti a realizzare un’opera difensiva in un territorio impervio con condizioni meteorologiche spesso avverse ed un clima rigido, con il pericolo costante di cadere nelle gole che caratterizzano il versante sud di questa montagna.
La salita al Pasubio attraverso La strada delle 52 Gallerie inizia da Passo Xomo, un passo che si trova alle pendici del Monte Pasubio a quota 1100m.
Al passo si trovano dei posti auto (non molti) dove poter lasciare l’auto (o la moto) oppure si puo’ salire fino a Bocchetta Campiglia(1219m) e parcheggiare nel parcheggio a pagamento (costa 5€ ed è spesso affollato).
Noi abbiamo optato per la partenza da Colle Xomo.
Dal passo fino a Bocchetta Campiglia ci sono circa 10/15 minuti a piedi lungo una strada asfaltata, dopo aver raggiunto il punto di partenza (ben riconoscibile dalla struttura in ferro con la scritta “strada delle 52 gallerie”) si parte per l’escursione vera e propria.
Subito all’imbocco del sentiero si trova una pensilina con dei pannelli che raccontano la storia di questo territorio e del conflitto che qui ha avuto luogo.
In 2-3 curve si arriva all’imbocco della prima galleria che riporta i riferimenti alle truppe che diedero vita a questa ardita opera ingegneristica.
Le Gallerie furono scavate seguendo la naturale conformazione della montagna e quindi si presentano alternate a tratti di sentiero più o meno lungo. Alcune gallerie sono molto corte (40-50 metri) mentre alcune sono molto lunghe (300 metri) e mentre le si percorre sembra di entrare sempre di più nel cuore della montagna.Non servivano solo a salire in quota ma diventavano depositi di munizioni e punti di controllo e di attacco.
Infatti in una delle gallerie si trova un Obice da 75mm che sparava verso il Monte Majo
Molte gallerie sono basse e quindi bisogna camminare piegati per evitare di battere la testa sul soffitto di roccia, inoltre l’acqua che filtra bagna il camminamento e quindi la salita puo’ rivelarsi difficoltosa (e pericolosa se non si affronta con cautela).
Per affrontare questo percorso abbiamo dovuto portare alcune pile elettriche (è consigliato averne una per persona) in alcune gallerie si deve affrontare un buio pesto (come se fosse notte fonda) e quindi senza l’ausilio delle torce è impossibile proseguire.
Alla fine della 15 galleria(circa) il sentiero è sempre più esposto al verticale della montagna, si cammina lasciando sul lato sinistro una parete che scende per decine e decine di metri con gole e dirupi che non lasciano speranza ed invitano a proseguire il con la massima cautela possibile.
Si sale sul lato destro ed il sentiero in alcuni punti costringe a proseguire in fila indiana.
La mancanza di protezione puo’ rappresentare un pericolo ma se di cammina con prudenza (come si dovrebbe far sempre in montagna) si puo’ godere di un panorama magnifico ed ammirare le guglie che salgono.
Come se la montagna volesse tener compagnia agli escursionisti
All’avvicinarsi della quarantesima galleria il panorama cambia ed inizia ad intravvedersi la parte alta del massiccio del Pasubio (dove c’è il rifugio ed i bivacchi), vedere il punto di arrivo è sempre una soddisfazione dopo ore di cammino
Proseguendo il cammino, ad un certo punto, ci si trova davanti ad un bivio, il sentiero a destra è la continuazione della strada delle gallerie, quello a destra è una scorciatoia che viene consigliata per evitare il pericolo di caduta massi.
Nonostante le indicazioni noi abbiamo proseguito lungo la strada delle gallerie, e come noi hanno fatto tanti altri.
Le gallerie che troviamo nella parte finale del percorso (dalla 45 alla 52) risultano quasi più ostiche di quelle precedenti, qui l’acqua penetra a tal punto da rendere scivoloso sia il terreno che le pareti della galleria ed in più si devono affrontare salite e discese su gradini naturali che richiedono la massima prudenza
Usciti dall’ultima galleria ci si trova davanti al Rifugio A.Papa, una struttura abbastanza grande con bar, ristorante ed alloggi.
Questo rifugio è gestito dal CAI di Schio ed è la meta di tutti gli escursionisti che salgono per le 52 gallerie, per la strada degli eroi e la strada degli scarrubi.
Per raggiungere il rifugio ci abbiamo impiegato circa 4 ore ma abbiamo camminato molto tranquillamente ed ci siamo fermati più volte per scattare foto (e per il caldo cocente), le indicazioni CAI prevedono 3 ore di cammino.
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