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martedì 9 luglio 2013

Al Ain, un’oasi di storia e verde nel mezzo del deserto


Nel corso degli ultimi anni, gli Emirati Arabi Uniti hanno puntato sullo sviluppo ipertecnologico, anche architettonicamente, di città come Dubai ed Abu Dhabi per attrarre il turismo d’elite internazionale. 
Gli Emirati, però, posseggono anche una vero e proprio tesoro di cultura nel deserto: Al Ain, città di mezzo milioni di abitanti posta al confine con l’Oman. 
 Chiamata anche la Città Giardino, sorge sull’oasi di Buraymi, una delle più rigogliose del deserto arabo, situata ai piedi del Jebel Hafeet, la seconda montagna degli Emirati, alta 1340 metri. E proprio la montagna è una delle mete da non perdere: la vista della città dall’alto, infatti, rappresenta uno spettacolo mozzafiato.

Il soprannome di Garden City si deve al gran numero di parchi e giardini che si trovano ad Al Ain, oltre che al divieto di costruire palazzi superiori ai quattro piani d’altezza, voluto per preservare il paesaggio millenario della città. 
Il primo insediamento dell’uomo nel territorio in cui sorge attualmente Al Ain risale, infatti, ad oltre 4mila anni fa. 
 La città attualmente è considerata il luogo di maggiore interesse culturale del paese, contenendo alcuni siti archeologici che sono stati inseriti nel patrimonio mondiale dell’Unesco. Tra questi, il sobborgo di Hili, risalente all’età del bronzo.

Altra caratteristica peculiare di Al Ain sono le numerose sorgenti d’acqua sotterranee: ancora oggi è possibile visitare i falaj, tradizionali sistemi d’irrigazione fatti di canalizzazioni sotterranee che a tratti emergono in superficie. 
Da non perdere, infine, il tradizionale suk dei cammelli, vicino al confine con l’Oman, dove ogni giorno va in scena la compravendita di questi animali tra centinaia di mercanti.

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