Secondo quanto riporta Deborah West sul New Era Times, uno studio comparato condotto da cinque istituti separati confermerebbe in maniera pressoché definitiva l'origine artificiale della controverse Piramidi Bosniache, mettendo a tacere i dubbi e le voci scettiche che in questi anni si sono rincorse incessantemente.
Secondo le analisi condotte dai team indipendenti, il materiale di costruzione della Piramide del Sole contiene calcestruzzo di alta qualità.
Tra gli istituti coinvolti nelle analisi risulta anche il Politecnico di Torino con il suo laboratorio di analisi chimica e di diffrattometria, il quale ha eseguito una serie di test su alcune pietre arenarie e dei blocchi di conglomerato prelevati direttamente dalla piramide bosniaca, dimostrando che i campioni risultano composti da un materiale inerte molto simile a quello che si trovava nell'antico calcestruzzo utilizzato dai romani.
I risultati del politecnico sono stati confermati in maniera indipendente dalle analisi compiute sugli stessi campioni presso l'Università di Zenica, in Bosnia-Erzegovina.
L'ulteriore conferma all'entusiasmante scoperta arriva dal professor Joseph Davidovits, un celebre scienziato francese, membro dell'Associazione Internazionale degli egittologi, il quale ha eseguito personalmente alcuni test sui campioni prelevati nel sito della piramide.
“Ho eseguito le analisi al microscopio elettronico e posso affermare che la struttura chimica del conglomerato utilizzato è molto antico”, scrive Davidovits.
Secondo le sue analisi, il conglomerato risulta essere un cemento composto da calcio e potassio e che, nonostante sia difficile stabilirne con precisione una datazione, non c'è dubbio che si tratti di materiale molto antico Ulteriori prove sull'uso del calcestruzzo per la costruzione delle piramidi arriva dal lavoro del professor Micheal Barsoum, professore presso il Dipartimento di Scienza dei Materiali della Drexel University, e del professor Gilles Hug, dell'Aerospace Research Agency francese, i quali hanno ottenuto la prova scientifica che i materiali che compongono le enigmatiche colline bosniache sono di origine artificiale.
In particolare, questo studio sfata la convinzione che le antiche piramidi del mondo siano state costruite tutte con la tecnica a blocchi di calcare intagliati.
A quanto pare la tecnica del calcestruzzo era già conosciuta dall'umanità in epoca remotissima.
L'enigma delle Piramidi Bosniache
Le cosiddette "Piramidi Bosniache" sono situate vicino alla città di Visoko, che, a sua volta, non dista molto da Sarajevo. Si tratta di un complesso di strutture che, secondo ilDr. Sam Semir Osmanagich (Foreign Member della Russian Academy of Natural Sciences e Anthropology Professor presso l’American University in Bosnia-Herzegovina), il principale artefice del successo mediatico dell'intera questione relativa alla loro esistenza, ma anche secondo diversi altri studiosi, è costituito da ben quattro "piramidi" (utilizzo le virgolette perché, in realtà, non sono esattamente delle piramidi nel senso tradizionale del termine), un tempio, diversi tunnel sotterranei ed un'area di tumulazione.
Nello specifico, lo stesso Osmanagich si riferisce alle quattro strutture principali del complesso con i termini di "Piramide Bosniaca del Sole", "Piramide Bosniaca della Luna", "Piramide del Drago Bosniaco" e "Piramide Bosniaca dell'Amore"; oltre ad esse, troviamo sempre in zona il cosiddetto “Tempio di Madre Terra”, i “Tunnel di Ravne”, il “Tunnel KTK” ed anche i “Tumuli di Vratnica”.
Prima di tutto è opportuno chiarire la questione “piramidi-non piramidi”. Il motivo per cui il termine “piramidi” va preso con le molle dipende dal fatto che, in realtà, non ci troviamo di fronte a costruzioni monumentali paragonabili a quelle dell’antico Egitto o a quelle Maya, quanto piuttosto a strutture naturali, nella fattispecie alcune colline, rimodellate da un’azione artificiale.
Tra i fautori di questa di teoria “manipolativa” (o delle “strutture naturali rimodellate”)il complesso bosniaco delle piramidi è stato oggetto di interesse scientifico da parte di numerosi ricercatori che si sono avvicendati nel corso degli anni.
Tutti i resoconti pubblicati rendono impossibile negare l'autenticità di questa scoperta che potrebbe costringere a riscrivere la storia dell'umanità.
Tra le cause di maggiore interesse da parte degli studiosi ci sono alcuni enigmatici fenomeni energetici che ancora non si riescono a comprendere e che secondo Osmanagich, prima o poi, verranno analizzati scientificamente.
“Il team di scienziati che da anni conduce una serie di studi interdisciplinari è particolarmente interessato allo studio dell'enigmatica energia cosmica che sembra emergere dal sito archeologico in Bosnia. Scopo dello studio è capire la grande conoscenza in possesso della cultura antica che ha lasciato alle sue spalle queste incredibili opere”.
Ecco alcune caratteristiche rilevate grazie alle misurazioni eseguite dei ricercatori:
- la Piramide del Sole misura 220 metri di altezza, un terzo più alta della Grande Piramide di Giza;
- la datazione al radio carbonio mostra che ci troviamo di fronte ad una struttura antica di almeno 25 mila anni;
- l'esplorazione del labirinto sotterraneo ha rivelato un blocco di ceramiche di 8 tonnellate;
- gli strumenti hanno rivelato un raggio energetico, di natura elettromagnetico, con un raggio di 4,5 metri e una frequenza di 28 kHz che parte dalla cima della Piramide del Sole;
- sempre dalla cima della Piramide, sembra esserci un fascio di ultrasuoni con un raggio di 10 metri e una frequenza di 28-33 kHz.
Le quattro piramidi bosniache risultano allineate ai quattro punti cardinali e orientate tutte verso la stella polare.
“Anche se nel corso degli anni sono state scoperte migliaia di piramidi su tutto il pianeta, nessuna di esse ha la qualità costruttiva e l'antichità di quelle Bosniache”, spiega Osmanagich.
“Gli studi condotti dall'equipe interdisciplinare mostrano che le piramidi bosniache sono molto più antiche e molto più grandi di quelle conosciute.
Se come qualcuno ipotizza, le piramidi sono delle grosse centrali capaci di produrre energia, la comprensione della tecnologia che è alla base del loro funzionamento potrebbe liberare l'umanità della dipendenza dai combustibili fossili e inaugurare una nuova era di prosperità e armonia con la natura”.
Inoltre, pare che i test confermino alcuni effetti benefici dal punto di vista medico sulla salute umana, prospettando che la decifrazione della tecnologia delle piramidi bosniache potrebbe avere ricadute benefiche anche sulla cura delle malattie dell'uomo.
Ancora una volta, le piramidi ci lasciano a bocca
Ultime scoperte
Forse trovate due tombe all'interno di una delle piramidi
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