giovedì 23 maggio 2013
DOVREMO DIVENTARE TUTTE COSI' PER NON ESSERE STUPRATE????
“Il codice di abbigliamento, dalle minigonne ai top senza maniche, è ritenuto dagli Imam e dai loro seguaci, corrispondente alla loro impurità e immoralità.
Secondo questa mentalità, queste donne bianche meritano di essere punite e quindi, per il loro comportamento, essere sfruttate e degradate con lo stupro”.
E’ emerso che la banda di stupratori islamici di Oxford è stata promossa dagli imam che predicano ai seguaci a pensare che le donne bianche meritano di essere “punite”.
Lo ha ammesso lo stesso esponente islamico Taj Hargey.
Secondo lui razza e religione sono indissolubilmente legate alla recente ondata di stupri della “gang di Oxford”, in cui uomini musulmani hanno preso di mira ragazze bianche minorenni.
Tutti gli aguzzini erano islamici di differenti paesi, e tutte le vittime ragazzine inglesi bianche.
All’inizio di questa settimana sette membri del gruppo di Oxford sono stati giudicati colpevoli di rapimento, stupro e atti di “estrema depravazione” nei confronti di giovanissime inglesi.
I sette musulmani ”deliberatamente presero di mira vulnerabili ragazzine bianche, che consideravano come ‘carne facile’, per usare uno dei loro termini rivelatori “.
Questo atteggiamento è stato promosso dai leader religiosi. “A un certo livello, la maggior parte degli imam nel Regno Unito semplicemente utilizzano i loro sermoni per promuovere l’uso del hijab e anche del burka tra i loro aderenti di sesso femminile.
Ma il risultato è la misoginia brutale che vediamo in quello che è accaduto a Oxford.
Perché per loro chi non ha burka o velo è una puttana e come tale deve essere trattata”.
Agli islamici nelle moschee viene insegnato che le donne sono “cittadini di seconda classe, poco più di beni mobili o beni sui quali hanno autorità assoluta”, afferma
“Il punto di vista dei predicatori islamici nei confronti delle donne bianche può essere spaventoso.
Essi incoraggiano i loro seguaci a credere che queste donne sono abitualmente promiscue e prostitute da stuprare.
L’editto religioso di Yasir al-Ajlawni pubblicato su Youtube, definisce “melk al-yamin”, schiave di fede non musulmana, come vengono definite nel Corano, le donne Cristiane e Alawite che lo sceicco autorizza a stuprare.
Non è il primo editto ad autorizzare stupri nei confronti di donne prigioniere siriane, nel 2012, il predicatore saudita Muhammad al-Arifi aveva autorizzato i jihadisti a contrarre, con le prigioniere non islamiche, una sorta di matrimonio ‘a tempo’, pratica che nell’ipocrita religione maomettana consente prostituzione e stupro, senza peccare.
Infatti, il “buon musulmano” non va a puttane, ma contrae un matrimonio di cinque minuti con la prostituta.
E sempre con lo stesso “mezzuccio” non stupra, perché lo stupro della moglie è qualcosa non contemplato dall’Islam.
Sul tema, tempo fa, l’egiziano Ishaq Huwaini incoraggiava la vendita al mercato degli schiavi delle concubine, definite come “ciò che la vostra mano destra possiede”.
Oggetti, animali sessuali. Secondo una pratica ampiamente condivisa tra gli “ulema” – i preti islamici sunniti -.
Se un uomo vuole una donna va al mercato, sceglie quella a lui più gradita e la compra. l’Occidente che fa? Si schiera con gli stupratori.
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