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giovedì 18 aprile 2013

Il miracolo dei coralli dell’Hurican Hole, tra le mangrovie delle Isole Vergini Americane



Caroline Rogers, una scienziata del Geological Survey Usa (Usgs) probabilmente non pensava affatto di fare una simile scoperta facendo snorkeling tra le mangrovie rosse dell'Hurricane Hole del Virgin Islands Coral Reef national monument, invece si è trovata davanti alla sorprendente scoperta di 30 diverse specie di coralli nascoste e fiorenti fra le radici delle mangrovie.
 La Rogers, un'ecologa che si occupa proprio di barriere coralline ha detto «Ero davvero stupita di quello che ho trovato. Per quanto ne so attualmente, l'abbondanza e la diversità dei coralli e il numero di specie diverse che ho trovato qui dentro, sono uniche nei Caraibi». La scoperta in realtà è stata fatta nel marzo 2009 ed ha rivelato un vero e proprio arcobaleno di colori e un complesso ecosistema che pullula di animali, ma su questo nascondiglio apparentemente intatto di biodiversità è stato mantenuto uno stretto riserbo perché la sua importanza è veramente eccezionale, visto che nel 2005 le temperature elevate dell'acqua marina nelle Isole Vergini avevano provocato un vasto sbiancamento dei coralli che aveva indebolito fortemente le colonie nell'area. L'innalzamento delle temperature marine non è il solo fattore di stress che provoca lo sbiancamento dei coralli, concorrono anche l'acidificazione degli oceani, la maggiore esposizione alla luce, malattie conseguenti all'indebolimento delle colonie di polipi e altri disturbi di origine antropica come la pesca eccessiva.
 Alla fine lo sbiancamento aveva distrutto molte colonie di coralli intorno alle isole Vergini britanniche e statunitensi, diminuendo del 60% la copertura di corallo dell'area. E' quindi molto strano che i coralli di Hurricane Hole siano stati completamente risparmiati da questa minaccia e non è pensabile che i coralli siano più recenti dello sbiancamento: «Alcuni di questi coralli sono talmente grandi che sarebbero già dovuti essere molto cresciuti prima del 2005» ha spiegato Rogers ad OurAmazingPlanet. 
 Tra l'altro in solo un metro di acqua sono stati trovati coralli rari come il Mycetophyllia aliciae, un "corallo cervello" che vive solitamente a profondità di oltre 12 metri. 
Secondo i ricercatori dell'Usgs le spiegazioni per la sopravvivenza e la ricchezza di specie dei coralli di Hurricane Hole in mezzo alla devastazione subita dalle barriere coralline delle Isole Vergini sarebbero diverse: le mangrovie che hanno fatto da scudo e fornito ombra con le loro fronde, ma anche il divieto di pesca e di sci nautico garantito dall'area marina protetta del Virgin Islands Coral Reef national monument.

E' evidente che la barriera qui si è salvata perché è stata garantita la complessità e l'intreccio di un vasto ecosistema, capire come questo complesso sistema vivente possa essere preservato in salute potrebbe aiutare gli scienziati a salvaguardare gli altri sistemi corallini in pericolo nel resto dei Caraibi, ma anche la Grande Barriera Corallina Australiana, minacciati dal global warming e da altri impatti.
 Intanto la scoperta della Roger nelle Isole Vergini Americane ha prodotto un finanziamento da parte dell'Usgs per finanziare una ricerca più estesa che rende così possibile esplorare le peculiarità degli ecosistemi delle mangrovie di Hurricane Hole, dove si spera di scoprire il segreto della sopravvivenza dei coralli.

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