web

sabato 16 marzo 2013

Trovato zucchero nello spazio:
segnale della presenza di vita?
Gli astronomi hanno individuato molecole di glicolaldeide nel gas caldo che avvolge una giovane stella, la IRAS 16293-2422 Nell'illustrazione, molecole di carbonio (in grigio), di ossigeno (in rosso) e di idrogeno (in bianco) contenute nello zucchero.
Immagine per gentile concessione di L. Calçada. ESO/NOAJ/NRAO

Gli astronomi hanno compiuto una "dolce" scoperta: molecole di zucchero semplice fluttuanti nel gas attorno a una stella lontana circa 400 anni luce, il che suggerisce la possibilità dell'esistenza di forme di vita su altri pianeti. Questa scoperta non prova che la vita si sia sviluppata in altre parti dell'universo, ma sottintende che non esiste nessuna ragione del contrario.
Gli astronomi hanno dimostrato che le molecole ricche di carbonio, le basi della vita, potrebbero essersi generate anche prima della formazione dei pianeti.
Gli scienziati usano il termine "zucchero" per riferirsi alle molecole organiche conosciute come carboidrati, composte da carbonio, idrogeno e ossigeno. Come spiega Jes Jørgensen della Copenhagen University, le molecole che il gruppo di studiosi ha rilevato nello spazio rappresentano la forma più semplice di zucchero, il glicolaldeide.
Può trovarsi sulla Terra, di solito sotto forma di una polvere bianca inodore. Anche se non viene utilizzato per dolcificare gli alimenti, secondo gli scienziati è fondamentale perché svolge un ruolo chiave nella reazione chimica che genera acido ribonucleico (RNA), una biomolecola cruciale presente in tutte le cellule viventi.
Jørgensen afferma che non è ancora esattamente chiaro come il glicolaldeide venga prodotto nello spazio, ma le osservazioni suggeriscono che si formi nei granelli di polvere coperti di ghiaccio nelle dense e fredde zone delle nuvole molecolari interstellari.
In precedenza, il glicolaldeide era stato rintracciato in soli due altri luoghi nello spazio: vicino al centro dell'enorme nube di di gas e polvere al centro della nostra galassia - la Via Lattea - e in una grande regione di formazione stellare, situata a 26 mila anni luce dalla Terra.
"Entrambe le regioni sono molto più lontane, e sono state osservate a una risoluzione inferiore.
Per questo gli astronomi non sono riusciti a individuare la posizione delle molecole", spiega Jørgensen.
La nuova scoperta, che si è concentrata sul gas caldo che circonda una giovane stella, la IRAS 16293-2422, è stata compiuta grazie all'Atacama Large Millimeter Array (ALMA), un grande radio telescopio situato in Cile.
"Questi risultati danno a noi e agli altri astronomi gli strumenti per cercare altre molecole prebiotiche, e possibilmente più complesse, nelle regioni in cui stelle e pianeti si stanno formando", conclude Jørgensen.

di Ker Than
National Geographic

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...