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martedì 5 marzo 2013

Sport estremi

Sand Boarding Vi piace sciare ma l’idea del freddo e della neve vi toglie tutto l’entusiasmo? Provate il sand boarding: ci si lancia con una tavola da una duna sufficientemente ripida. La discesa sarà mozzafiato, ma poi preparatevi a una salita a piedi sotto il sole cocente e con lo snowboard sottobraccio. Qui, purtroppo, lo skilift non c’è… 

 Street Boulder Non ci si arrampica nelle palestre o sulle pareti rocciose delle montagne, ma in città, come dei provetti Spiderman. Muri delle case, grattacieli, edifici commerciali, diventano protagonisti delle imprese di questi scalatori che davanti agli occhi stupiti dei passanti si inerpicano ai piani sempre più alti. 

Discesa nelle caverne Dalle alture dei grattacieli alle viscere della terra. Lo speleologo Duncan Collins, protagonista della foto, si cala con una fune nel camino del Miao Keng, la più grande caverna sotterranea del mondo, profonda 1.026 metri. Questa pratica sconsigliata a chi soffre di claustrofobia o diventa nervoso quando inizia a mancare l’aria. Il “buco” si trova nella provincia di Wulong, in Cina.

Kayak sulla cascata Immaginatevi di navigare con un kayak lungo il burrascoso corso di un fiume e arrivare all’improvviso ad una cascata altissima da cui vi tuffate. Una caduta libera incredibile, sospinti dalla forza dell’acqua, che per i più esperti arriva fino a decine e decine di metri di altezza. Come nel caso di Tyler Bratd, che lanciandosi con il suo kayak dai 58 metri delle Palouse Falls (Eastern Washington), ha stabilito un nuovo record mondiale di kayak estremo.

 Downhill Discese adrenaliniche in bicicletta. Il “downhill” si pratica su forti dislivelli e su percorsi molto accidentati, di solito in montagna, per raggiungere un punto il più rapidamente possibile. La velocità che si raggiunge può essere pari a 100 km/h: per questo le bici sono resistentissime e maneggevoli e le protezioni sono d’obbligo.

 B.A.S.E. Jumping La sigla B.A.S.E. sta per Bulidings (edifici), Antennas (torri abbandonate), Span (ponti) e Earth (scogliere), che sono le superfici da cui i jumpers eseguono i lanci nel vuoto. Quello nell’immagine è il russo Valery Rozov, tra i più conosciuti e spericolati base jumper. La tuta alata che indossa gli garantisce 45 secondi di volo, poi il paracadute si apre a poche centinaia di metri da suolo.

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