Si calcola ve ne siano oltre 3 mila specie conosciute, ma se ne individuano di nuove quasi ogni giorno.
Sono conosciuti come gli "arlecchini" degli abissi: i loro colori sgargianti, spesso abbinati a una certa tossicità, servono a tenere alla larga i predatori, avvertendoli dell'eventuale pericolo.
Praticamente ciechi - i loro occhi percepiscono infatti a malapena il buio e la luce - i nudibranchi esplorano il mondo circostante attraverso un insieme di recettori posizionati sul capo, chiamati rinofori.
Nella foto, una ballerina spagnola (Hexabranchus sanguineus): se disturbato, questo nudibranchio si allontana con movimenti sinuosi dati dalla contrazione dei muscoli dorso ventrali, muovendo il mantello di colore rossastro come fosse una gonna da flamenco
Lungo fino a 60 centimetri, è tra i nudibranchi più grossi del mondo e uno dei pochi in grado di nuotare: gli altri sono in genere bentonici, vivono cioè in stretta simbiosi con i fondali marini. Riciclatori di veleno La maggior parte dei nudibranchi misura dai 3 millimetri ai 30 centimetri circa, e predilige i bassi e caldi fondali tropicali.
Queste creature sono carnivore e si nutrono di piccoli molluschi, crostacei, pesci morti, spugne, coralli e persino altri nudibranchi
Alcuni di essi sono in grado di assimilare le sostanze velenose e i tentacoli urticanti presenti nelle prede e usarli a loro volta quando attaccati dai predatori (pesci, tartarughe, stelle marine, granchi). Un'esistenza fugace La vita di queste creature dura poco, quasi sempre meno di un anno e, talvolta, anche meno di un mese.
Per questo è particolarmente difficili studiarle, anche se gli scienziati sono interessati ad alcuni meccanismi chimici che questi animali mettono in moto nelle situazioni di autodifesa e durante l'accoppiamento.
© Jeffrey L. Rotman/Corbis Accoppiamenti bizzarri I nudibranchi sono ermafroditi simultanei:
hanno cioè organi riproduttivi sia maschili, sia femminili e possono dare o ricevere sperma a seconda dei casi. Inoltre, alcuni di essi sono in grado di perdere il pene subito dopo l'accoppiamento e di farselo ricrescere nel giro di 24 ore (leggi qui per capire come fanno): una caratteristica unica tra tutti gli esseri viventi finora conosciuti. Nella foto, l'accoppiamento convulso tra due nudibranchi del genere Thuridilla. Guardami, sono qui! Un nudibranchio del genere Flabellina, comune anche nel Mar Mediterraneo fino ai 50 metri di profondità.
Se alcuni nudibranchi, come questo, spaventano gli aggressori con i colori brillanti del loro mantello, altri optano per una strategia più discreta e si mimetizzano con il fondale marino in cui vivono. Mutilati a fin di bene
Ma il pene non è l'unica parte del corpo che queste creature possono "perdere".
Alcune specie di nudibranchio sono in grado di abbandonare una parte del mantello per distrarre i predatori con i colori sgargianti e scappare via indisturbati (una strategia difensiva chiamata autotomia).
Un po' come fanno le lucertole con la coda, o alcuni granchi con le chele.
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