martedì 8 gennaio 2013
L'Italia nel triassico era un mare tropicale.
Il mondo 250 milioni di anni fa era molto diverso: tutti i continenti erano riuniti in una unica grande massa continentale, la pangea, attorno al quale si estendeva il mare di Pantalassa.
E' questo il periodo di tempo che i geologi chiamano il Triassico e nel quale l'Italia non c'era, o meglio si trovava sommersa da un mare chiamato Tetide ad una latitudine molto vicina all'equatore.
Se con la macchina del tempo ci trasferissimo nell'Italia di quell'epoca troveremmo un mare tropicale costellato da bassi fondali , dalle acque calde e pulite, dal quale emergevano isole e scogliere coralline, mentre in lontananza vedremmo le terre emerse.
Sulle scogliere ,a poca profondità, prosperavano spugne, alghe calcaree e coralli, organismi con caratteristiche molto importanti:
Scogliere coralline e atolli in Trentino. Il cuore dell'Alto Adige è appoggiato si di una grande piattaforma vulcanica originatasi 275 milioni di anni fa (Permiano): la Piattaforma Porfirica Atesiana. Nel Triassico la Piattaforma Atesina cominciò a frammentarsi e a sprofondare lentamente nell' oceano. Coralli, alghe e numerosi altri organismi costruttori che vivevano sui bassi fondali, si trovarono così a doversi sviluppare in altezza per restare in vicinanza della superficie e preservare la fotosintesi delle alghe con le quali vivono in simbiosi. Questo "rincorrere la superficie" portò alla costruzione di alte scogliere e atolli coralline che si elevavano dal fondo del mare fino alla prossimità della superficie.
Questi grande costruzioni di carbonato di calcio, dopo aver subito un processo di dolomitizzazione, e essere state spinte dall' orogenesi fuori dalla superficie del mare, oggi sono un patrimonio dell'umanità: le Dolomiti.
Le Tre Cime di Lavaredo. Sono interamente costituite da dolomia principale.
Si riconosce per la fitta stratificazione, dovuta a numerosi strati di sedimenti carbonatici che si sono depositati sulla piana di marea.
Nelle dolomia dello Sciliar, la stratificazione non è visibile, si tratta difatti di un calcare massiccio.
Fossili delle piane di marea.
Sulle spiagge lungo le piane di marea non potevano mancare molluschi ed altri animali che possiamo ritrovare sulle spiagge odierne o come fossili nelle rocce triassiche .
I megalodonti, sono molluschi che vivevano parzialmente infossati nella sabbia , gli ampi amboni (riccioli), della conchiglie permetteva loro di rimanere ancorati al suolo senza essere trascinati dalle onde di marea.
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