Ecco l'effetto-Fornero: meno lavoro e più costoso.
Le associazioni imprenditoriali lombarde, piemontesi e venete denunciano gli effetti perversi della riforma: contratti flessibili troppo cari.
Meno flessibilità in entrata, poche modifiche a quella in uscita e stallo normativo sugli ammortizzatori sociali.
A circa cinque mesi dall’approvazione definitiva, gli effetti della riforma Fornero iniziano a farsi sentire.
E i timori di chi prevedeva un impatto negativo sul mondo del lavoro si stanno purtroppo rivelando fondati.
Se con la riforma, si legge in un rapporto congiunto di Assolombarda e Unione industriali di Torino, «si pensava di creare posti a tempo indeterminato per legge, inducendo le imprese a trasformare i contratti flessibili, questo scopo non può dirsi raggiunto».
Dal sondaggio effettuato dalle associazioni imprenditoriali è infatti emerso che gli effetti principali sono stati un aumento dei costi e lo spostamento verso altre forme contrattuali a tempo determinato.
In sostanza, le imprese stanno adeguando «la gestione della flessibilità tenendo conto delle nuove regole che sono percepite come restrittive, con un irrigidimento del mercato del lavoro».
A soffrire di più, ovviamente, sono le piccole aziende.
(Fonte: Libero)
di: FRONTE NAZIONALE ANTICOMUNISTA
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