venerdì 28 dicembre 2012
Il Colibrì
Per la sua spiccata aggressività, la rapidità nel volo e nelle acrobazie, per gli stupendi colori di cui è dotato.
Le antiche civiltà americane lo consideravano la reincarnazione di valorosi guerrieri caduti in battaglia e la rappresentazione in terra del dio Sole.
Gli Atzechi adoravano il dio “colibrì azzurro “ e ad esso innalzarono il loro tempio.
Il popolo Nazca lo ritrasse nella Pampa di Ingenio, in Perù, in un enorme disegno visibile solo dall’aereo (del quale ancor oggi non si conosce il significato).
Questo piccolo uccello, della famiglia dei Trochilidi, proprio delle foreste dell’America tropicale, è uno degli animali più belli esistenti oggi sul nostro pianeta.
Nessuno, è riuscito a resistere all’incanto di questa creatura.
Cristoforo Colombo lo descriveva come “piccolo meraviglioso uccello tanto diverso dai nostri”. I grandi maestri della zoologia, ciascuno con un proprio stile, cercarono poi di descriverlo con le loro parole.
Audubon lo comparò a “frammenti di arcobaleno”.
Goeldi lo descrisse come “pietra preziosa e fiore convertito in animale”, altri semplicemente come “gioia della natura”.
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