Per fortuna a quel tempo l’homo sapiens non esisteva ancora, ma certamente gli ominidi che esistevano allora potevano finire nella sua spaventosa bocca (guarda le proporzioni del coccodrillo rispetto all’Homo sapiens e agli ominidi contemporanei di quel grande coccodrillo). A quel tempo i nostri predecessori erano alti non più di un metro e venti centimetri e questo li rendeva facile preda. Le probabilità che essi divenissero cibo dei quei coccodrilli erano molto elevate, in quanto entrambi vivevano vicino ai fiumi e quindi per i coccodrilli era cosa facile avvicinarsi agli ominidi senza farsi vedere e con un sol balzo catturarli nella propria bocca. A questa specie di coccodrillo è stato dato il nome di Crocodylus thorbjarnarsoni, in onore di John Thorbjarnarson, un paleontologo morto alcuni anni or sono di malaria in Africa, mentre era alla ricerca di fossili. Le ossa fossilizzate di questo coccodrillo giacevano da tempo nel Museo Nazionale di Nairobi, in Kenia.
“In quel museo ci sono ancora molti altri fossili che non sono mai stati studiati – ha spiegato Brochu – e il cui studio potrebbero riservare delle sorprese davvero notevoli”.
Luigi Bignami
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