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venerdì 30 novembre 2012


Oh Grande Spirito, concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio di cambiare le cose che posso cambiare, e la Saggezza di capirne la differenza. (Preghiera Cherokee)

Sand Art by Ilana Yahav

I Bizantini

IBizantini
Una storia dei circa cinque secoli di presenza bizantina in Italia.
Lo sbarco in Sicilia nel 535 d.C. delle truppe di Costantinopoli segnò l'inizio di una guerra che portò alla riconquista di tutta la penisola allora soggetta agli Ostrogoti.
Già nel 568 però, l'invasione longobarda divise la penisola in due zone d'influenza.
L'Esarcato di Ravenna cadde nel 751, ponendo fine al dominio bizantino al nord, mentre la Sicilia e parte della Puglia e della Calabria restarono sotto il controllo di Bisanzio.
Nel IX secolo la Sicilia fu conquistata dagli arabi, mentre in Calabria, Basilicata e Puglia i bizantini ingrandirono il regno, fino all'invasione normanna che, con la conquista di Bari nel 1071, pose fine al controllo della penisola da parte di Bisanzio.
Continuazione dell'Impero Romano, erede dell'ellenismo e delle antiche culture del Mediterraneo.
Bisanzio è una sintesi del mondo antico plasmata dalla religione cristiana. Costantino applica la mentalità organizzativa romana alla nuova religione, nel tentativo di perpetuare l'Impero.
Bisanzio preserva la cultura classica in un'epoca di destrutturazione sociale e culturale.
Crea anche un modello organizzativo, architettonico, artistico e religioso che saranno imitati dall'Occidente, dall'Europa russo-slava e dall'area dell'Islam, ciascuno adattandolo alla propria forma.
Bisanzio è una radice comune e un punto di incontro tra civiltà. La storia dell'Impero Bizantino, punteggiata da momenti di apogeo e di decadenza, ci serve per comprendere e migliorare la storia attuale, superando i nazionalismi e i pregiudizi che durante 500 anni l'hanno occultata, tanto in Oriente come in Occidente.
Conoscere il passato, comprendendo i contributi alla storia comune di altre culture e altri popoli, può aiutare alla costruzione, nel futuro, di una Nazione Umana Universale.
Ravenna Il suo passato antico e glorioso la rende storicamente e artisticamente unica: capitale dell’Impero Romano d’Occidente, capitale del Regno degli Ostrogoti, capitale dell’Esarcato Bizantino.
Ravenna è una città meravigliosa che ancora oggi custodisce un notevole complesso di monumenti antichissimi.
Monumenti tanto preziosi da essere dichiarati patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.

Strepitosoooo

Guru Josh Project

Soltanto dopo essere scesi negli abissi del dolore


Soltanto dopo essere scesi negli abissi del dolore, riusciamo a comprendere la complessità che essere umani comporta, a provare compassione per tutte le altre creature viventi che soffrono, a rendere onore al coraggio.... e a donare comprensione, gentilezza e compagnia a coloro i quali ne hanno bisogno.
-Pam Brown-

Le abitazioni Musgum ( tolek )


Da almeno tre secoli i Musgum, popolazione di pescatori e allevatori, abitano nelle piane alluvionali lungo la frontiera fra Camerun e Ciad. Le abitazioni Musgum ( tolek ) sono costruite con un impasto di paglia e fango e raggiungono un'altezza che va dai sei ai quindici metri, per un diametro variante fra i cinque e i dieci metri. Diverse case sono raggruppate su uno stesso appezzamento di terra su cui convivono più generazioni di una stessa famiglia. Per quanto abbiano cominciato a diminuire visibilmente a partire dagli anni trenta in conseguenza della presenza coloniale francese, fino a quasi scomparire, le abitazioni Musgrum hanno conosciuto negli ultimi anni una ripresa, nel tentativo da parte della popolazione locale di recuperare la propria tradizione e di attrarre i turisti, anche sotto lo stimolo di organizzazioni internazionali per la difesa del patrimonio. Una valorizzazione cui ha contribuito anche una pagina di Andrè Gide ( Viaggio al Congo. Ritorno al Ciad. ) in cui lo scrittore francese esaltava la loro bellezza: costruzioni talmente perfette da sembrare opera della natura; prive di ornamenti superflui ( i tratti in rilievo sulle pareti servono ad arrampicarsi sulla cima ), mosse da una necessità quasi matematica; costruite come vasi a cui però è lasciata un'apertura sulla sommità per poter far entrare la luce.

Alla vergogna non c'è limite

Dal Quirinale arriva uno schiaffo agli italiani: Napolitano si alza lo stipendio.
Nel comparto pubblico, Re Giorgio è l’unico ad aver salvato la paga dalla spending review:
Nel 2013 ai 239.192 euro che già prende, ne aggiungerà altri 8.835.
L’inquilino del Colle ignora la rabbia dei cittadini tartassati e non si cura nemmeno della spending review che investe gli organi dello Stato.
E anche le toghe sfuggono ai tagli: Csm, ermellini, Tar e Corte dei Conti potranno spendere di più.”
di Franco Bechis

I doni di Dio ad Adamo ed Eva

Quando Dio creò Adamo ed Eva.
Egli disse loro:
Ho solo due doni:
Uno è l'arte di fare pipì in piedi ...
Così Adamo si è affrettato a gridare: Me! Me!, Me! Signore, lo voglio! 
Sai Signore, un dono avrebbe cambiato la mia vita sostanzialmente!
Eva aveva acconsentito dicendo che questo non era molto importante per lei. Così Dio diede ad Adamo il dono.
Adam subito cominciò a gridare di gioia.
Corse nel giardino di Eden, ha fatto pipì sugli alberi e arbusti.
Poi sulla spiaggia  a fare disegni con la sua pipì ...
Infine, non ha smesso di mostrare il suo godimento. 
Dio ed Eva guardavano l'uomo felice.
Poi Eva avevano chiesto a Dio:
Signore, che è il secondo regalo?
Il Signore rispose:
Il cervello, Eva! Il cervello!
Ed è tutto tuo!

Thule "al di là del mondo conosciuto"

Tramite l'esploratore greco Pitea (Pytheas) veniamo a conoscenza di un luogo mitico: Thule. Nei suoi resoconti si parla di una terra di fuoco e ghiaccio nella quale il sole non tramonta mai, a circa sei giorni di navigazione dall'attuale Regno Unito. Nelle antiche mappe questa terra è mostrata solitamente come un'isola a nord o nord-ovest dell'Inghilterra, ed è stata spesso associata all'Islanda (soprattutto nel Medioevo), alle Isole Shetland e alle Faroe o all'isola di Saarema. Attualmente la teoria maggiormente sostenuta ritiene che essa fosse in realtà Trondheim, in Norvegia.
Il mito creatosi nel tempo di Ultima Thule (termine utilizzato dai Romani per definire tutte le terre "aldilà del mondo conosciuto"), possiede molte analogie con altri miti, ad esempio lo Shangri-La hymalaiano, ed è stato alla base della formazione di gruppi occulti come quello tedesco della Società Thule (Thule Gesellschaft) (creato attorno al 1920) e che identificava in Thule l'origine della saggezza della razza ariana.
 In effetti, nel mito thuleano di una terra abitata da una razza umana sotto certi aspetti "superiore", identificata sovente con il popolo degli Iperborei, organizzata in una società pressoché perfetta, si possono facilmente ritrovare alcune della basi concettuali del concetto di razza ariana nazista, ovvero superiore a qualsiasi altra e dunque inevitabilmente dominante sul mondo.
 Il mito di Thule diventò per tali evidenze anche antitetico, secondo alcuni interpretatori storici, a quello di Atlantide: ove questa si distrusse per l'ottusità della propria civiltà, Thule si idealizzò nella propria stessa perfezione, in un senso quasi superumano.
 A ciò si deve ricondurre anche il detto "mirare (o tendere) all'Ultima Thule", col significato di ambire ad un ideale superiore, puntare alla perfezione. 

L'interessante trasmissione televisiva "Voyager: Dante in Islanda" ci ricorda che anche Virgilio, circa trenta anni prima della nascita di Cristo, parlò di Thule, una curiosa coincidenza, che ci porta a seguire un viaggio nell'immaginario famosissimo: quello descritto da Dante nella Divina Commedia. È solo un caso, ma come tutti sanno, la guida scelta dal sommo poeta fu proprio Virgilio.

 Virgilo, Dante, l'Ultima Thule: 3 nomi che hanno molto in comune.

Secondo alcuni scrittori, il viaggio di Dante nella Divina Commedia non sarebbe solo un viaggio di fantasia, pieno di metafore e allegorie, ma potrebbe forse essere il racconto cifrato di un viaggio reale, che avrebbe fatto fin qui, in Islanda, nella leggendaria terra di ghiaccio e di fuoco.
 Ciò ha innescato la voglia di ricerca di alcuni ricercatori secondo i quali al centro di tutto potrebbe esserci un tesoro nascosto. Qualcosa di cui Dante avrebbe lasciato traccia per chi fosse stato in grado di decifrare il codice segreto delle sue terzine.

"O voi ch'avete li 'nteletti sani, mirate la dottrina che s'asconde sotto 'l velame de li versi strani" INFERNO IX

 Il segreto di Dante non sarebbe celato solo nei versi della commedia, ma anche in alcuni quadri di artisti altrettanto famosi. Maestri del calibro di Botticelli e Leonardo Da Vinci. 
D'altronde questa Terra esercita il suo fascino magico per diversi motivi. 
Il primo è che molti studiosi la identificano con l'Ultima Thule.
 Anche Giulio Verne, grande scrittore molto legato ai circoli esoterici, individua in uno dei vulcani sepolti dal ghiaccio l'entrata per il suo "Viaggio al centro della Terra". Conoscenze antiche quelle a cui avrebbe attinto Verne.
 Le stesse che forse permisero a Leif Erikson, il grande eroe vichingo di raggiungere l'America ben 500 anni prima di Cristoforo Colombo, intorno all'Anno Mille. Forse perché il leggendario Leif non fu il primo a compiere tale avventura. 
 Secondo i testi cinesi, Shan Hai Ching T'Sang-Chu e Shan Hai Jing avrebbero raggiunto le coste americane passando lo stretto di Bering già nel 2640 avanti Cristo, durante una missione voluta dall'imperatore Huang Ti.
 Le leggende Indù raccontano invece di viaggi verso il Messico tra l'800 e il 400 avanti Cristo. Lo scopritore, che avrebbe poi vissuto tra gli Atzechi si chiamava vixepecocha. 
Il primo europeo, sempre secondo leggende non accertate, sarebbe stato il monaco irlandese San Brendano vissuto a cavallo tra il 400 e il 500 dopo Cristo. 
Ben 5 secoli prima dell'impresa dell'islandese Leif Erikson, narrata nella saga di Erik il Rosso nel dodicesimo secolo. 
C'è chi sostiene che prima di Colombo, a raggiungere l'America, sarebbero stati anche uomini affiliati all'ordine dei Templari: alcuni cavalieri sarebbero stati spediti in messico all'inizio del XII secolo a recuperare oro con cui finanziare la costruzione delle imponenti cattedrali gotiche, mentre nel 1398 Harry Saint Clair, guidato dal navigatore veneziano Antonio Zeno avrebbe affrontato l’atlantico per nascondere un tesoro templare nella lontana Oak Island. 
Storia, questa, che troverebbe conferma nelle decorazioni della misteriosa cappella di Roslyn in Scozia. E non è tutto. Lo stesso Cristoforo Colombo avrebbe ottenuto informazioni vitali per la sua scoperta proprio durante un viaggio in Islanda del 1477, solo 15 anni prima della grande impresa...
In tutto questo s'innesta la storia di un monte sacro, di un popolo invisibile e di un cancello che porterebbe al centro della terra. Hvannadalshnukur è la montagna più alta d'Islanda. Per gli islandesi è una montagna magica. L'aspetto suggerisce antiche forze magiche in grado di plasmare 8.500 chilometri quadrati di ghiaccio che avvolgono il massiccio, e seppelliscono i vulcani che dormono – vivi – sotto di esso.
 La chiamano "La Porta dell'Inferno". Ma quale è il segreto che lo pone nel novero dei luoghi leggendari della Terra?
 Le tradizioni locali assicurano che la montagna è la sede dell'"Huldulfolk", non un essere bensì un popolo, anzi una progenie: quella degli Elfi. 
 Il viaggio continua. 
Siamo sulla Kjelo Route, la più antica strada d'Islanda, una strada che forse venne percorsa da Dante molti secoli fa. Questi boschi e queste montagne sembrano irradiare storie e magia da ogni angolo.
 Ma noi siamo qui per un motivo più preciso. Ricordiamoci, infatti, che stiamo seguendo le tracce di Dante Alighieri, in quello che sarebbe un incredibile viaggio compiuto in gran segreto su questi stessi sentieri circa 700 anni fa. 

"Perché 'l turbar che sotto da sé fanno l'essalazion de l'acqua e de la terra, che quanto posson dietro al calor vanno" PURGATORIO XXVIII 

 Qui si esce dal Purgatorio, di là Dante va verso il Paradiso.
 Eccoci al centro di tutta questa storia. 
Se l'ipotesi del ricercatore italiano fosse corretta, quello sarebbe il trono di Beatrice e questa la Candida Rosa dei Beati.
 Ma c'è di più: un immenso tesoro sarebbe nascosto al centro delle coordinate "inviateci" da grandi artisti nel corso dei secoli. 
Qui infatti Dante incontra Dio. 

Cosa c'è nascosto sotto l'anfiteatro? Gli studiosi ci stanno lavorando......


Fonte: Tanogabo

Queste scuole hanno già sovvenzioni statali e vogliono pure esenzioni IMU??

Imu, Bagnasco: "Grave se le scuole cattoliche dovessero chiudere"
Il presidente della Cei rilancia la battaglia degli istituti privati che sostengono di non essere in grado di pagare l'imposta sugli immobili.
Le accuse a Profumo per l'impegno a sostenere l'esenzione

CITTA' DEL VATICANO - "Sarebbe molto grave se dovessero chiudere".
Lo ha detto il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, interpellato riguardo alle scuole cattoliche che hanno dichiarato di non essere in grado di pagare l'Imu, in quanto si tratta di attività già in passivo e che rappresentano però un servizio che sgrava lo Stato da oneri rilevanti.
Per Bagnasco, "c'è preoccupazione soprattutto per la mancanza di contributi".
A questo proposito, il presidente della Cei (intervenuto in apertura del Forum per il Progetto Culturale) ha segnalato come urgente un passo a favore degli istituti scolastici con aiuti che "lo Stato sarebbe giusto riconoscesse alle famiglie, che hanno diritto a scegliere per i propri figli l'istruzione che ritengono più idonea".
Aiuti che lo stesso ministro dell'Istruzione Francesco Profumo ha già annunciato.
Oggi, infatti, nella riunione del Consiglio dei ministri, porterà un'istanza a Monti per l'esenzione dell'Imu per le scuole paritarie, comprese quelle cattoliche.
"Mi farò portatore positivo con il presidente Mario Monti di questa richiesta", ha spiegato, rispondendo alla deputata centrista Luisa Capitanio Santolini che gli aveva sottoposto la questione.
Una scelta che, se da un lato ottiene consensi trasversali fra i parlamentari, dall'altro crea una reazione furente da parte del sindacato studentesco Unione degli Studenti.
"Fermiamoli!" è il titolo che campeggia nella home del sito, con tanto di comunicato:
"Profumo è passato in pochi giorni dallo 'scaricare' di fatto la legge Aprea, a tornare alla strenua difesa delle scuole private, nello specifico in questo caso quelle cattoliche".
Il comunicato si conclude con un annuncio: "Il 5 e 6 dicembre saremo di nuovo in piazza per contestare profondamente questa scelta: vi abbiamo già fermato, lo faremo di nuovo!".

Tratto da Repubblica . it 



Pensiero mio!

Ma queste scuole non sono a pagamento?? e la retta è pure salata
Vi possono accedere solo figli di persone almeno benestanti

Martin Luther King,

Martin Luther King, nato Michael King (Atlanta, 15 gennaio 1929 – Memphis, 4 aprile 1968). E' stato un pastore protestante, politico e attivista statunitense, leader dei diritti civili.
Premio nobel per la pace 1964
Il suo nome viene accostato per la sua attività di pacifista a quello di Gandhi, il leader del pacifismo della cui opera King è stato un appassionato studioso, ed a Richard Gregg, primo americano a teorizzare organicamente la lotta non violenta.
L'impegno civile di Martin Luther King è condensato nella Letter from Birmingham Jail (Lettera dalla prigione di Birmingham), scritta nel 1963, e in Strength to love (La forza di amare).
Che costituiscono un'appassionata enunciazione della sua indomabile crociata per la giustizia. Unanimemente riconosciuto apostolo instancabile della resistenza non violenta, eroe e paladino dei reietti e degli emarginati, "redentore dalla faccia nera".
Martin Luther King si è sempre esposto in prima linea affinché fosse abbattuta nella realtà americana degli anni cinquanta e sessanta ogni sorta di pregiudizio etnico.
Ha predicato l'ottimismo creativo dell'amore e della resistenza non violenta, come la più sicura alternativa sia alla rassegnazione passiva che alla reazione violenta preferita da altri gruppi di colore, come ad esempio, i seguaci di Malcolm X.
Incontro fra Martin Luther King e il presidente John F. Kennedy, 28 agosto 1963
Il padre, il reverendo Martin Luther King Senior, consigliò al figlio di diventare pastore battista come lui: inizialmente scettico sulla scelta di dedicarsi alla vita religiosa, King si convinse della bontà della scelta fatta dalla lettura dei grandi pensatori religiosi.
Martin iniziò il suo percorso di studi religiosi: nell'autunno del 1948 al Crozer Theological Seminary di Chester, in Pennsylvania, una scuola principalmente composta da bianchi.
Nel 1950 assiste ad una conferenza su Mahatma Gandhi Studiò con profitto con Robert Keighton.
L'8 maggio 1951 riceve il baccalaureato in teologia. Ottenne anche una borsa di studio (la J. Lewis Crozer) e vinse il Plafker
King con Malcolm X, prima di una conferenza stampa, 26 marzo 1964
A venticinque anni Martin Luther King Jr. diventò così il pastore in una delle città nel profondo Sud dell'America dove la situazione razziale era tra le più dure.
Entrò a far parte della sede locale del NAACP (National Association for the Advancement of Colored People) e diventò vicepresidente del Consiglio dell'Alabama per i rapporti umani.
Lyndon B. Johnson firma il Civil Rights Act del 1964. Tra gli ospiti dietro di lui, c'è Martin Luther King
King incontrò Marian Wright ad Atlanta, lei espose una sua idea che il pastore ampliò in un incontro con gli esponenti del SCLC nel novembre 1967.
Si trattatava della campagna dei poveri la Poor People's Campaign.
Si voleva radunare migliaia di poveri, non solo afroamericani, ma anche indiani, portoricani e di altre nazionalità e farli marciare a Washington, domandando aiuti economici per le fasce sociali più deboli degli Stati Uniti.
Il piano era quello di radunare 3.000 persone provenienti da 10 città diverse. la campagna iniziò ufficialmente il 4 dicembre 1967.
Il 28 marzo a Memphis radunò migliaia di persone in un corteo che per i contrasti con la polizia portò alla morte un afroamericano di 16 anni, Larry Paine, deluso dall'accaduto lasciò la città.
Deciso a riprendere il movimento vi ritornò il mese successivo.
Il 3 aprile tenne il suo ultimo discorso al tempio del vescovo Charles J. Mason, in quel discorso ricordò quanti passi aveva fatto e che non importava se la sua vita fosse terminata presto, anche se avrebbe voluto vivere a lungo, in quanto aveva raggiunto la vetta della montagna.
Il giorno dopo venne assassinato.
Il movimento continuò il suo lavoro e il mese successivo si tennero delle manifestazioni nella città di Washington.

L'assassinio


Martin Luther King giunse a Memphis il 3 aprile, dopo che il suo volo era stato ritardato per un allarme bomba.

Rientra al Lorraine Motel sito a Mulberry Street, sempre a Memphis.
Nella sua stanza, la 306,
Parlò al musicista Ben Branch, che avrebbe dovuto suonare quella sera ad un incontro locale in una chiesa dove era programmato un culto.
King gli chiese di intonare il suo inno preferito Take my hand, my precious Lord. (prendimi per mano, mio prezioso Signore), poi intonato davvero dalla celebre Mahalia Jackson cara amica di King, nel corso dei suoi funerali. Alle 18:01 King uscì sul balcone del secondo piano del motel, dove venne colpito da un colpo di fucile di precisione alla testa. Trasportato al St. Joseph's Hospital, i medici constatarono un irreparabile danno cerebrale, la sua morte venne annunciata alle 19:05 del 4 aprile 1968.

Pensiero:

‎"...Io ho un sogno, che un giorno sulle rosse colline della Georgia i figli di coloro che un tempo furono schiavi e i figli di coloro che un tempo possedettero schiavi, sapranno sedere insieme al tavolo della fratellanza.

Io ho un sogno, che un giorno perfino lo stato del Mississippi, uno stato colmo dell'arroganza dell'ingiustizia, colmo dell'arroganza dell'oppressione, si trasformerà in un'oasi di libertà e giustizia.

Io ho un sogno, che i miei quattro figli piccoli vivranno un giorno in una nazione nella quale non saranno giudicati per il colore della loro pelle, ma per le qualità del loro carattere. Ho un sogno, oggi!".

Martin Luther King


E' arrivato il momento di lottare


A volte si perde la speranza…
Io l’ho persa più volte…
e nonstante la mia noncuranza nel tenerla bella stretta, non so perchè ma lei torna.
E a volte, ma solo a volte, mi da l’illusione di un raggio di sole sul viso proprio quando mi trovo nel momento più buio di questa esistenza.
E’ arrivato il momento di lottare…
è arrivato il momento di avvicinarmi allo specchio
guardare in questi occhi che spesso tento di evitare
e affrontarMi…
A volte si ha un bisogno estremo di lavorare su se stessi, come gli atleti che si preparano per le olimpiadi. Così  io devo prepararmi ad esser forte e affrontare la tempesta che tra non molto mi verrà incontro!
E’ arrivato il momento di lottare…
E’  arrivato il momento di alzare la testa e affrontare a viso aperto e sorriso sulle labbra il giudizio e le opinioni della gente che molto spesso parla solo per riempire il silenzio di inutili sciocchezze  e gratuite cattiverie.
E’ arrivato il momento di lottare…
è arrivato il momento di capire e stabilire chi sia davvero mio amico, chi davvero merita questo appellativo e sente la necessità di esser trattato come tale, e chi potrebbe facilmente e senza danno alcuno, ne’ dispiacere, farne a meno!
è arrivato il momento di volgere lo sguardo ai veri amori della mia vita, stringerli forte a me, difenderli proteggerli e amarli più che posso, meglio che posso, come non ho fatto ancora fino ad adesso, perchè si può amare sempre un po’ di più.
E’ arrivato il momento di incamminarmi verso quel futuro che tanto temo ed affrontarlo e vincere le mie paure con tutto il coraggio che c’è in me!
Io sono forte, Io devo essere forte…E’ arrivato il momento di lottare!.
Anton Vanlight

George Bernard Shaw

"Certi uomini vedono le cose come sono e dicono: perchè?
Io sogno cose mai esistite e dico: perchè no?"

George Bernard Shaw

giovedì 29 novembre 2012

L'inquinamento luminoso


La luce artificiale immessa nell'ambiente esterno, al di fuori degli spazi che è necessario illuminare, e che altera così la quantità naturale di luce presente, produce una forma di inquinamento chiamata inquinamento luminoso: una vera e propria forma di inquinamento della luce naturale prodotta da quella artificiale. Quando si realizza un progetto architettonico – edificio, allestimento, infrastruttura che sia – ci si può non accorgere o non rendersi conto di quello che sarà la ripercussione circa le fonti luminose che vi saranno impiegate, ma i dati degli osservatori planetari parlano chiaro: negli ultimi anni l’inquinamento luminoso ha compromesso la visibilità del firmamento, contribuendo al degrado ambientale e minacciando la salute dell’uomo, ed è per questo motivo che anche l’ONU e l’UNESCO invitano alla salvaguardia del cielo e dei suoi significati storici e culturali.

Le conseguenze negative dovute a questo fenomeno sono di diverso tipo, come documentano molti studi scientifici: danni alla percezione sensoriale di molte specie animali; disagi alle attività degli astronomi (con un relativo dato di pericolosità dovuto ad un vero e proprio isolamento della Terra rispetto agli altri pianeti); fastidio visivo per gli esseri umani; inutili sprechi energetici, di risorse e, quindi, di denaro che indicano l’uso di sistemi di illuminazione inadeguati; il danno alla componente paesaggistica, di cui il cielo notturno è elemento fondamentale con riscontri negativi per l’industria turistica nazionale che non sono componenti che devono passare in secondo piano. 

Lo scienziato B. E. Witherington nel 1992 scoprì perfino che le testuggini preferivano non nidificare là dove c’erano le luci e avevano difficoltà a trovare la strada di ritorno una volta approdate sulla spiaggia; le falene che impostano la rotta migratoria basandosi sulla luna e sulle stelle più luminose perdono completamente il senso dell’orientamento; le stesse piante sono costrette a fiorire a causa di esposizioni forzate a luci artificiali e questo a discapito del fiore stesso che tende a morire prima; si registrano alterazioni dei ritmi circadiani di uomini e animali etc…


 I danni monetizzabili sono lo spreco energetico per illuminare dove e quando non strettamente necessario; un danno alla cultura, sia umanistica che scientifica e alle sue tradizioni culturali legate all’osservazione del cielo; un danno economico poiché in Italia vengono annualmente spesi circa un miliardo di Euro per l’illuminazione esterna e almeno la metà potrebbe essere risparmiata.

 Sono per esempio fonti di inquinamento luminoso la luce che un apparecchio di illuminazione disperde al di fuori della zona che dovrebbe illuminare o le stesse superfici illuminate quando riflettono o diffondono nell'ambiente la luce che giunge loro.
 Avere la convinzione che “più luce” significhi “più sicurezza” porta troppo spesso all’installazione insensata di impianti di illuminazione che possono peggiorare la situazione invece che migliorarla.

 L’INQUINAMENTO LUMINOSO IN ITALIA


 L'inquinamento luminoso sta crescendo in modo esponenziale, e con esso la luminosità del cielo. Dagli anni settanta ad oggi la luminosità artificiale del cielo è più che quadruplicata! Una valutazione globale del fenomeno dell’inquinamento luminoso però è stata resa possibile solo da pochi anni, grazie allo sviluppo delle tecnologie di osservazione satellitare, ed è stata svolta con un sostanziale contributo dall’Italia. In particolare è dalla fine degli anni ’80 che si studia il problema dal punto di vista scientifico ed ambientale. [Dip.Astronomia dell’Università di Padova]. 

 Se il ritmo di incremento di inquinamento dovesse continuare con la rapidità odierna, le previsioni per l’Italia – basandosi sulla percentuale di aumento dell’inquinamento luminoso tra il 1971 ed il 1998 – dicono che nel 2025 l’Italia sarebbe un enorme faro luminoso.

I colori


I colori Un giorno, i colori iniziarono a litigare.
Ognuno affermò di essere il più bello,il più importante, il preferito
IL BLU Affermò do il colore all'acqua, la base della vita al cielo che da pace e serenità e che copre tutta la terra.
IL GIALLO Intervenne Io ho il colore del sole che porta allegria e calore al mondo do colore al più bel fiore il girasole Senza di me il mondo non sarebbe divertente e caldo
IL VERDE Disse io sono il più importante fui scelto da tutti gli alberi e i prati Guardatevi intorno il mio colore predomina
L'ARANCIONE Non era d'accordo io sono la salute e la forza. sono prezioso do il colore a molte vitamine importanti carote, zucche, arance, mango e papaia. IL ROSSO Cominciò a gridare, io sono la vita in ciascuno io sono sangue Io sono il colore del pericolo e del coraggio. Sono sempre pronto a combattere per una buona causa. Io sono il colore della passione e dell'amore.
VIOLA Con gran pompa disse, io sono il colore dei Re, Capi, Vescovi hanno scelto sempre me come segno di potere
INDACO Parla a sua volta,pensate a me, io sono il colore del silenzio. Io rappresento il pensiero e la riflessione. Hai bisogno di me per l'equilibrio.
Tutti voi colori siete convinti della vostra superiorità unica.
Il loro litigio diventò sempre più acceso , quando all'improvviso, un lampo.
La pioggia iniziò a cadere. I colori spaventati si avvicinarono gli uni agli altri per cercare conforto. ...
La pioggia disse: Voi, colori stupidi perchè discutete ognuno di voi è necessario ed è unico e speciale
Venite da me.
Perchè ? dissero i colori
Pioggia continuò a parlare: D'ora in poi, quando piove, ognuno di voi si estenderà attraverso il cielo in un arcobaleno per ricordare che si può vivere in pace.
Questa arc-en-ciel è un segno di speranza per il domani. L'arcobaleno appare in cielo dopo la pioggia foriero di bel tempo

Vangeli gnostici

Omaggio alla natura


Da dove nasce la leggenda della cicogna che porta i bambini?






La cicogna bianca (Ciconia ciconia) è considerata simbolo di fortuna e prosperità già dall’antichità. La leggenda secondo cui porterebbe i bambini nelle case, tenendoli in un fagottino poi fatto calare nei comignoli, è nata nei Paesi del Centro-nord Europa. In quelle zone, anche in primavera, quando il numero delle nascite era maggiore, i camini restavano accesi a lungo nelle case dove c’era un neonato.

Le cicogne, che proprio in quel periodo tornano in Europa dai Paesi africani, approfittavano del tepore in uscita dai comignoli per fare il nido. Non era quindi la cicogna a portare i bambini ma, al contrario, erano questi, con il calore che regnava nella loro casa, a richiamare le cicogne.

A fior di pelle

Le lampade eterne

A volte, quando sentiamo parlare o leggiamo delle gesta compiute nel passato da antiche civiltà, molti di noi restano affascinati da ciò che loro hanno realizzato. La grandezza, la capacità dell’essere umano che nel corso dei secoli ha approfondito le proprie conoscenze, ha scoperto e inventato nuove cose… in una sola parola: si è evoluto! Altre volte però ci troviamo di fronte a delle scoperte che ci lasciano a dir poco perplessi. Che dire ad esempio del rinvenimento di strani manufatti in varie parti del mondo, oggetti che, seppur datati con la massima precisione, non trovano una collocazione storico-geografica nel luogo del ritrovamento? Potremmo rimanere davvero perplessi ascoltando la storia degli “Ooparts”, gli oggetti fuori posto. Immaginate quante teorie sono state elaborate dopo la loro scoperta. Diversi scienziati, ricercatori e studiosi in genere hanno formulato ipotesi, una delle quali è che nell’antichità siano esistite civiltà molto evolute, con un elevato grado di conoscenza e tecnologia che gli avrebbero permesso di scoprire e inventare cose; cose che poi noi avremmo “riscoperto e reinventato” in un secondo momento. Ciò logicamente non trova riscontro nell’archeologia ortodossa, né tanto meno sui libri di storia, ma, in qualche modo, proprio a causa del ritrovamento di questi oggetti, qualche piccolo dubbio potrebbe essersi insinuato anche nella scienza ufficiale… Roma. Appia Antica, la regina viarum degli antichi romani.
Restando in tema di oggetti strani qui si scoprì qualcosa di incredibilmente misterioso, un’enigma particolare: quello delle Lampade eterne. Fin dall’antichità, le cronache ci riportano dell’esistenza di misteriose lampade, lumi che hanno bruciato per migliaia di anni, andando contro le leggi della fisica e della chimica. Già lo storico greco Pausania parlava di una eterna lampada che brillava davanti al tempio di Minerva e un’altra che illuminava il tempio di Numa Pompilio; anche Plutarco racconta di una lampada sempre illuminata dinanzi al tempio di Giove Ammone. Lo studioso Pilser scrisse che nel 1401 nell’antica Roma fu ritrovata nella tomba di Pallante una lampada che brillava… da circa 2000 anni! Fino ad arrivare in tempi molto recenti, cioè nel 1930 a Budapest, quando, durante gli scavi per la costruzione di una strada, venne alla luce un sarcofago dentro il quale giaceva il corpo di una donna molto ben conservato, con ai piedi una lampada ancora accesa, che però, si dice, si spense al contatto con l’aria. Ritornando all’Appia Antica, la storiografia del tempo narra che nell’Aprile del 1485, alcuni operai durante dei lavori trovarono una tomba nella quale giaceva il corpo di una bellissima giovinetta romana di nobile estrazione, straordinariamente conservato, ed era possibile distinguere chiaramente tutte le sue componenti anatomiche. Il sarcofago e il suo relativo contenuto furono esposti due giorni dopo nel Palazzo dei Conservatori nell’Urbe romana.
Fu tale lo scalpore che, si dice, fu visitato da ben 20.000 persone in una sola giornata! E sapete quanti abitanti aveva Roma a quell’epoca? Beh...circa 50.000. A questo punto è giusto porsi almeno due domande: 1) per far si che ci sia combustione, sappiamo tutti che devono sussistere alcune condizioni, tra cui la presenza di ossigeno; dunque, come è potuto accadere ciò in un “contenitore”chiuso sottoterra? 2) Da che tipo di sostanza era alimentata questa lampada, qual era la sua autonomia? Stando alle nostre attuali conoscenze, non sappiamo come questo sia avvenuto, fatto sta che, pare abbia illuminato la tomba per 15 secoli. Le cronache dell’epoca dicono che al contatto con l’aria questa si sia immediatamente spenta; altre fonti dicono che non si trattava di fiamma che generava calore, ma di una luminescenza fredda, dovuta (forse), ad una sostanza che si trova in natura: “La luciferina”. Cos’è la luciferina? Proteina presente in molti organismi viventi, sia animali, che vegetali. Questa combinandosi con l’azione catalitica della luciferasi che è un enzima contenuto nel sangue, in presenza di ossigeno e acqua si ossida diventando ossiluciferina, la sostanza che genera l’energia luminosa. La maggior parte degli animali che emettono luce sono pesci che vivono nelle profondità degli oceani, mentre tra i terrestri i più rilevanti, ad avere tale capacità, sono le lucciole. La luce emessa è fredda in quanto c’è pochissima radiazione termica, raggiungendo così altissime produzioni di energia luminosa. Si può arrivare al 95%. Questo fenomeno è detto: “bioluminescenza”. Ma ammesso che sia proprio questa la sostanza misteriosa che alimentava la lampada, come facevano queste popolazioni a conoscere i procedimenti chimici per sintetizzarla e poterla sfruttare?! E in che quantità, visto che come si è detto, la lampada ha illuminato il sarcofago per circa 15 secoli?! Forse resterà per sempre un mistero non illuminato, o forse chissà, un giorno non lontano la scienza attuale sarà in grado di svelarlo e metterlo al nostro servizio come energia alternativa, visto che è un autentico prodigio della natura. Comunque, l’illuminazione della nobile giovinetta romana finì per sempre due giorni dopo il ritrovamento, quando l’allora Papa Innocenzo VIII decise inspiegabilmente di sotterrare il suo corpo in un luogo segreto, fuori Porta Pinciana, archiviando così un caso probabilmente scomodo per la chiesa di allora.

Monastero buddista

Costruito sulla cima di un vulcano Il Monte Popa è considerata dai buddisti una montagna sacra abitata dagli dei Nats
















Per accedere al monastero vi è una scala di 777 che gira intorno al vulcano















Si trova a soli 1518 metri dal livello del mare Questa collina che è il tappo di un vulcano Si trova a 1518 metri sul livello del mare Parrebbe un vulcano spento comunque inattivo da molto tempo
Monte Popa è un'oasi nel deserto della Birmania centrale. La zona circostante è arida,ma il monte ha quasi 200 corsi d'acqua. Alberi e piante da fiore crescono sulla cenere vulcanica.    









 Molti monaci vivono ancora li

La rosa


La rosa parla d'amore in silenzio, in una lingua conosciuta solo per il cuore

Bolero Ravel

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