QUESTI SONO I LORO
Del lavoro precario, dei giovani, delle prospettive future i politici ne hanno dette di cotte e di crude. Così tante che abbiamo deciso di scrivere un comodo e ironico dizionario di alcune delle più celebri definizioni rivolte alla categorie degli under 30 e disoccupati
QUESTI SONO I NOSTRI
Laureati in coda per un solo posto di lavoro
Li hanno etichettati come bamboccioni, indecisi e infelici.
Hanno detto di loro che si sentono delle vittime, che non devono rischiare di avere un posto fisso "monotono".
Poi arriva lei, il ministro Elsa Fornero che, nella sede di Assolombarda, ieri si è rivolta ai giovani con parole non proprio consone all'attuale periodo di crisi. "Lo dico sempre ai miei studenti, non bisogna essere troppo 'choosey'": è questo l'invito che il ministro del Lavoro Elsa Fornero rivolge ai giovani, dove il termine inglese 'choosey' sta a significare 'difficili nello scegliere', 'schizzinosi' e 'incontentabili'.
In una parola quindi, secondo la Fornero i giovani, nella difficile situazione attuale, devono imparare ad accontentarsi: se trovano un lavoro, anche se non è il loro ideale, devono comunque accettarlo e rallegrarsene, perchè oggi non si può pretendere di scegliere la propria occupazione ideale.
Quello che prima era definito "giovane" oggi ha una, nessuna, centomila definizioni. Noi ne abbiamo fatto un mini dizionario dei sinonimi.
B DI BAMBOCCIONI
Iniziò la buon'anima di Padoa Schioppa con il termine di bamboccioni. I giovani vennero giudicati buoni a nulla a prescindere, solo per la fortuna di non aver fatto la guerra. "Mandiamo i «bamboccioni fuori di casa", sintetizzò con estrema brutalità e molta ironia Padoa-Schioppa
I DI ITALIA PEGGIORE
Un nuovo sinonimo di "giovane" è stato coniato dal ministro Brunetta.
Brunetta aveva appena terminato il suo intervento, quando alcuni militanti della "Rete precari della pubblica amministrazione" hanno chiesto, dalla platea, di poter rivolgere una domanda al ministro. Invitati dallo stesso Brunetta, sono saliti sul palco, ma non sono riusciti neanche a finire di presentarsi. Infastidito, non ha voluto più ascoltarli: "Siete la parte peggiore dell'Italia". Il dubbio rilevante è: nell'altra metà del cielo ci sta lui?
M DI MONOTONO
Il contrario di precario è, testualmente, chi ha un posto fisso e stabile. Quanta noia. Almeno per il presidente Monti che lo ha giudicato 'monotono'. "I giovani si abituino all'idea di non avere più il posto fisso a vita. Che monotonia. È bello cambiare e accettare delle sfide". Il punto è: ad avercelo, il posto fisso.
S DI SCHIZZINOSI
Per il ministro Elsa Fornero oggi i giovani non sono nella condizione di essere così. "Nel passato - ha aggiunto - quando il mercato del lavoro consentiva cose diverse, qualche volta poteva capitare, ma oggi i giovani italiani non sono nelle condizioni di essere schizzinosi". Insomma, manco fosse un disgustoso passato di verdure, per il ministro i giovani non è che non abbiano lavoro: semplicemente, da buoni mammoni, lo scartano per restare ancora un po' accanto a mammà.
S DI SFIGATO
Prendersela con i giovani deve essere un vizio diffuso. Anche il viceministro del Lavoro Michel Martone alla sua prima uscita pubblica - non usò mezze misure per esprimere il suo parere sulla situazione degli universitari italiani e sul loro rapporto con il mondo del lavoro. "Dobbiamo iniziare a far passare messaggi culturali nuovi - ha detto il numero due di Elsa Fornero - : dobbiamo dire ai nostri giovani che se non sei ancora laureato a 28 anni, sei uno sfigato". Le prime dichiarazioni pubbliche del vice-ministro del Welfare scatenarono la reazione dei ricercatori italiani, che giudicarono rapido e anomalo il suo percorso universitario.
Su "Il fatto Quotidiano" del 27 gennaio 2012, qualche dubbio sulla sua rapida ascesa viene.
Forse perché, è italianamente "figlio di" Antonio Martone, magistrato di chiara fama, attivo in Cassazione e ricco di contatti politici. Tanto da essere stato sentito qualche mese fa anche come "persona informata dei fatti" sulla loggia P3 ed essere stato nominato dall'allora ministro della Pa Renato Brunetta presidente della Commissione per la Valutazione, l'integrità e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche (Civit). Motivo per cui nel 2010 i senatori Ichino, Zanda e Morando chiesero a Brunetta stesso se non gli sembrava inopportuno aver stipulato un contratto di consulenza con suo figlio Michel, per 40mila euro circa, per occuparsi di "problemi giuridici della digitalizzazione delle amministrazioni pubbliche di paesi terzi".
di Chiara Beghelli -
Il Sole 24 Ore -
A questo post è stata tolta una foto
certamente per la tutela della privacy
Una domanda sorge pero spontanea
Se la privacy è la tutela del privato della persona
come mai quella dei ragazzi del popolo non è stata tolta?????
le cose sono due o i nostri figli non sono persone....... ma cose
oppure non hanno diritti
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