
sabato 23 febbraio 2013
Il Mitreo di Santa Maria Capua Vetere

L'esperienza
L'esperienza è il tipo di insegnante più difficile: prima ti fa l'esame ,poi ti spiega la lezione.
O.Wilde
Mamma Africa
"La storia dell’Africa è segnata dalla schiavitù e dalla colonizzazione. Il presente non è molto meglio. Il Continente africano soffre a causa dello sfruttamento delle Potenze occidentali. Malgrado rappresenti la grande vergogna del cosiddetto “Primo Mondo”, la situazione dell’Africa non sembra sia conosciuta come dovrebbe".
Le Lacrime del Silenzio
La rabbia monta se si pensa alle motivazioni per le quali questi luoghi sono impenetrabili, o appunto penetrabili a fatica. Sfruttamento del territorio, estrazioni di diamanti, interessi legati all’energia e alle risorse naturali. E perché mai queste risorse non possono essere utilizzate da chi nasce e vive in quei luoghi da millenni? Perché gli africani, unico popolo al mondo senza desideri espansionistici, non possono vendere le loro risorse, come il “mercato globale” vuole?
L’Africa non ha mai avuto le forze per reagire al colonialismo e ad ogni sfruttamento. Si eleggevano popoli eletti a discapito di altri per creare divergenze etniche come accadde in Rwanda per cause interconnesse agli sporchi affari di belgi, francesi e americani, Rwanda che si ricorda per il tragico genocidio del 94 con piu' di ottocentomila morti, di cui la maggior parte periti a colpi di machete.
I pochi passi avanti li hanno fatti solo coloro che sono scesi a compromessi coi cosidetti Occidentali, “Tu mi dai questo, io ti faccio far questo”. D’altronde, l’alternativa è uno stato marionetta guidato dagli Usa e compagni.
Ma nulla e' mai arrivato in cambio all'Africa, si promettevano campagne di vaccinazioni, e come illustreremo piu' avanti, questi
causano effetti collaterali talmente gravi e mostruosi e molte volte mortali. In realta' non erano aiuti di libero scambio, ma solo test di vaccini che poi sarebbero stati venduti in occidente. Test, appunto. Non vaccini, in luoghi senza legge e giurisdizione di nessuno, un territorio perfetto per loschi traffici.
I risultati sono devastanti, per tutti.
Per gli Africani, il dramma è costituto dalla mortalità infantile, dalla impossibilità di far crescere un uomo sano in tutto e per tutto, perché un dentista e un pediatra certo lì non ci sono.
Nella disperazione, montano le guerre il piu' delle volte create dai burattinai occidentali, vuoi per una terra, vuoi per le forme di colonialismo religioso che hanno diversificato e diviso il popolo africano.
L’argine di un fiume da controllare come il fatto di essere musulmano o cristiano, diventa il motivo di centinaia di faide interne all’Africa.
Una situazione difficilissima, mentre le meraviglie naturali e culturali di un continente magico vivono parallelamente, senza opportunità di essere visitate liberamente, e magari offrire turismo a Mamma Africa. Purtroppo la Mamma è debole, e i suoi figli sono costretti ad emigrare e fare lavori miserabili, lontani dagli affetti più cari, anziché star bene nel loro Paese e magari accoglierci.
Il primo semaforo
Il giallo sarà aggiunto solo in seguito a New York.
Il primo esperimento di semaforo era stato fatto in un incrocio a Londra nel 1868 con una lanterna a gas girevole azionata da un poliziotto.
Un anno dopo però il semaforo esplose ferendo il poliziotto che ci lavorava. Il problema del traffico nelle città più grandi aveva cominciato a farsi sentire già dalla metà dell’800, nonostante non ci fossero ancora le automobili ma soltanto pedoni, calessi, carrozze e biciclette.
Il primo divieto di sosta invece comparve nel 1893 e fu emesso con un’ordinanza dal municipio di Parigi: si stabiliva che ai veicoli non era permesso sostare sul pubblico suolo se non per motivi di estrema necessità e comunque in modo da non intralciare il traffico.
Nell'illustrazione, il prototipo del primo semaforo presentato all'Ufficio Brevetti statunitense da Morgan Garrett. Il brevetto fu concesso nel '23.
Torta di carote
Ingredienti :
150 gr di carote grattugiate
150 gr di farina bianca 00
30 gr di burro
100 di mandorle tritate
60 gr di zucchero
3 cucchiai di lievito in polvere vanigliato
1 uovo intero
latte
zucchero a velo
Preparazione:
Amalgamate insieme tutti gli ingredienti , ammorbidendo il composto con un poco di latte.
Ungete una tortiera di 22 cm di diametro versatevi il composto e cuocete in forno preriscaldato a 175° c per 25 minuti circa ( Poi dipende dal forno ).
attendete una decina di minuti prima di sformare il dolce su un piatto da portata decorare con zucchero a velo e al posto delle carote potete usare bucce d'arancia
Esploratori intraprendenti
Esiste qualche angolo di Terra che non sia stato ancora perlustrato? Forse sì, ma per trovarlo dovreste essere disposti a calarvi nelle profondità del nostro pianeta. Questa caverna del Tennessee per esempio, è stata scoperta soltanto nel 2008 e ribattezzata "Indianapolis" dal suo primo esploratore.
Con oltre 8600 grotte, la maggior parte delle quali su suolo privato e visitabili solo dietro richiesta di speciali permessi, il Tennessee vanta più antri di tutti gli altri stati membri degli USA. Tra le più famose, la Blue Spring Cave, che con i suoi 58.049 metri (per 71 di profondità) è la nona grotta più lunga degli Stati Uniti.
Orione svelati alcuni suoi segreti
Visibile anche a occhio nudo come una debole macchia luminosa posta subito sotto le tre stelle che formano la cintura di Orione, questa nebulosa che prende il nome dall'omonima costellazione è in realtà un vero scrigno di tesori astronomici.
Al suo interno, grazie alle dettagliatissime immagine realizzate da Hubble in oltre 10 anni di osservazioni, gli astronomi hanno infatti potuto scoprire grandi masse di gas, oltre 3000 stelle ancora in formazione e 150 dischi di polvere che si trasformeranno in nuovi pianeti.
La caratteristica luminosità di questa nebulosa è data dall'intensa radiazione ultravioletta emessa delle stelle più giovani, racchiuse in un ammasso chiamato trapezio che si trova nelle zone più interne del corpo celeste.
Il vetro degli antichi egizi
Gli antichi egizi già lavoravano il vetro: molti dei loro oggetti ornamentali e rituali - collane, statuine, coppe e bicchieri colorati, amuleti e portafortuna - erano realizzati con la sabbia silicea, componente essenziale del vetro, presente in grandi quantità in Egitto e Mesopotamia.
Sulle tracce di questa antica arte, Paul Nicholson dell'Università di Cardiff e Caroline Jackson dell'Università di Sheffield, hanno guidato una squadra di archeologi per costruire a El-Amarna, sulle rive del Nilo, la copia fedele di un'antica fornace risalente a 3.000 anni fa, che hanno poi messo in funzione con successo producendo del vetro a partire dalla sabbia locale.

Proprio come si pensa facessero gli artigiani sudditi del faraone Akhenaten (regnò tra il 1352 e il 1336 a.C.) utilizzando metodi più avanzati di quanto si credesse.
Il gruppo di lavoro ha ipotizzato, inoltre, che la fornace facesse parte di un'area industriale più vasta, dove si utilizzavano processi di produzione ad alta temperatura: vicino al sito, infatti, sono stati rinvenuti attrezzi per la lavorazione di ceramiche.
La foto del blocco di vetro ritrovato nel 1932 nel deserto libico; smerigliato per via dell'esposizione alla sabbia, è di notevole purezza e ha dato avvio alle ricerche culminate nel riconoscimento delle capacità degli egizi nella lavorazione di vetro e ceramica.
Abbazia di Casamari (XI sec.)
Casamari, e le altre due abbazie laziali delle Tre Fontane e di Fossanova, «avrebbero dovuto costituire tre punti sicuri di appoggio nella politica pontificia nell'Italia centrale ed essere tre basi di rilancio del monachesimo latino nell'Italia meridionale» (F. Farina, I. Vona). Negli anni in cui l'Abbazia fu retta dall'abate Giraldo (ca. 1182-1209) Casamari accrebbe la sua importanza politica ed economica. Giraldo, apprezzato dai pontefici romani per le sue capacità diplomatiche, fu inviato quale legato pontificio in Germania, in Francia e in Inghilterra. Lo stesso abate, inoltre, promosse un rinnovamento delle fabbriche monastiche e la ricostruzione della chiesa la cui prima pietra fu benedetta da papa Innocenzo III nel 1203 e che venne consacrata da Onorio III il 15 Settembre 1217. Questa ricostruzione è quella che ancora oggi si può ammirare. Protetta da Federico II, Casamari riuscì a controllare 18 abbazie filiali, costituendo per circa duecento anni un centro di potere politico e religioso di notevole importanza. Il complesso, ben conservato, è un capolavoro di architettura cistercense; la chiesa è dotata di un organo con ben 1525 canne, il cui suono ha effetti di grandissima imponenza.

La verità su Piazza Fontana secondo Guido Salvini, il giudice che ha condotto l’ultima istruttoria in ordine di tempo
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I mezzi con cui viviamo
I mezzi con cui viviamo hanno superato gli scopi per i quali viviamo. Il nostro potere scientifico ha sorpassato il nostro potere spirituale. Abbiamo guidato i missili, ma messo fuori strada gli uomini.
Martin Luther King
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