venerdì 10 gennaio 2014
I cachi : proprietà e benefici
La pianta dei cachi, nome scientifico Diospyros kaki, appartiene al genere delle Ebenacee è originaria dell'Asia orientale e può raggiungere un'altezza di 15 metri; la sua coltivazione è una delle più antiche e risale a circa 2.000 anni fa ad opera dei contadini cinesi.
Le piante dei cachi cominciano a produrre i frutti dopo il quarto anno di vita. I cachi giungono a maturazione nel periodo autunnale ad ottobre/novembre quando la pianta è rimasta quasi completamente spoglia delle foglie e la loro buccia diventa di un colore arancione acceso.
Le prime coltivazioni di cachi in Italia risalgono ai primi anni del '900 e riguardano la parte meridionale della penisola da dove poi si diffusero nelle altre regioni; oggigiorno i cachi italiani più pregiati sono quelli siciliani che vengono anche esportati in molti paesi esteri.
I cachi sono costituiti per l'80% da acqua, il 12% da zuccheri, il 3,6% da fibre alimentari, proteine, grassi e ceneri in piccole percentuali; questi i minerali presenti nei cachi: calcio, fosforo, sodio, magnesio, ferro, zinco, selenio, rame e manganese. Presente il potassio in grande quantità.
Sul fronte delle vitamine i cachi contengono la vitamina A, alcune del gruppo B, la vitamina C e la E.
Gli aminoacidi sono l'acido aspartico l'acido glutammico, arginina, alanina, cistina, glicina, fenilalanina, leucina, isoleucina, lisina, metionina, prolina, serina, tirosina, treonina, valina.
Il caco, grazie all'alto contenuto di zuccheri e potassio, è un frutto molto energetico e grazie quindi a questa proprietà è in grado di apportare benefici a chi soffre di stress psicofisico e di inappetenza; i cachi contengono zuccheri semplici che, essendo molto facili da assorbire, forniscono energia immediata e risultano quindi utili in caso di attività sportive o in cui si ha un grande dispendio di energie. La ricchezza di fibre conferisce ai cachi proprietà molto utili in caso di stitichezza; i cachi hanno quindi proprietà lassative e diuretiche.
I benefici dei cachi si esplicano anche nei confronti del fegato, della milza e del pancreas sui cui hanno un azione depurativa; i cachi contengono vitamina C e provitamina A le quali apportano benefici al sistema immunitario in termini di protezione e rafforzamento. Anche la pelle riceve benefici dall'assunzione dei cachi; infatti la presenza di vitamina C e di licopene aiuta la pelle a rimanere elastica e tonica. La presenza di vitamine e di betacarotene ( nota sostanza antiossidante ) nei cachi rallenta l'invecchiamento delle cellule e rendono questo frutto indicato per chi soffre di acne, infiammazione della prostata, bambini, anziani e donne con ciclo mestruale doloroso.
Il mito del vaso di Pandora
Nella mitologia greca, il vaso di Pandora (chiamato anche scrigno di Pandora) è il leggendario contenitore di tutti i mali che si riversarono nel mondo dopo la sua apertura.
Secondo il racconto tramandato dal poeta Esiodo ne Le opere e i giorni, il vaso (pithos, πίθος in greco antico) era un dono fatto a Pandora da Zeus, il quale le aveva raccomandato di non aprirlo. Pandora, che aveva ricevuto dal dio Ermes il dono della curiosità, non tardò però a scoperchiarlo, liberando così tutti i mali del mondo, che erano gli spiriti maligni della vecchiaia, gelosia, malattia, pazzia e il vizio.
Sul fondo del vaso rimase soltanto la speranza (Elpis), che non fece in tempo ad allontanarsi prima che il vaso venisse chiuso di nuovo. Prima di questo momento l'umanità aveva vissuto libera da mali, fatiche o preoccupazioni di sorta, e gli uomini erano, così come gli dei, immortali.
Dopo l'apertura del vaso il mondo divenne un luogo desolato ed inospitale simile ad un deserto, finché Pandora lo aprì nuovamente per far uscire anche la speranza, ed il mondo riprese a vivere.
Con il mito del vaso di Pandora la teodicea greca assegna alla curiosità femminile la responsabilità di aver reso dolorosa la vita dell'uomo: per questo motivo il personaggio di Pandora non è dissimile da quello di Eva nel mito biblico della Genesi.
Al giorno d'oggi l'espressione vaso di Pandora viene usata metaforicamente per alludere all'improvvisa scoperta di un problema o una serie di problemi che per molto tempo erano rimasti nascosti e che una volta manifesti non è più possibile tornare a celare.
Un'altra espressione dal significato simile è "far uscire il genio dalla bottiglia".
Secondo il racconto tramandato dal poeta Esiodo ne Le opere e i giorni, il vaso (pithos, πίθος in greco antico) era un dono fatto a Pandora da Zeus, il quale le aveva raccomandato di non aprirlo. Pandora, che aveva ricevuto dal dio Ermes il dono della curiosità, non tardò però a scoperchiarlo, liberando così tutti i mali del mondo, che erano gli spiriti maligni della vecchiaia, gelosia, malattia, pazzia e il vizio.
Sul fondo del vaso rimase soltanto la speranza (Elpis), che non fece in tempo ad allontanarsi prima che il vaso venisse chiuso di nuovo. Prima di questo momento l'umanità aveva vissuto libera da mali, fatiche o preoccupazioni di sorta, e gli uomini erano, così come gli dei, immortali.
Dopo l'apertura del vaso il mondo divenne un luogo desolato ed inospitale simile ad un deserto, finché Pandora lo aprì nuovamente per far uscire anche la speranza, ed il mondo riprese a vivere.
Con il mito del vaso di Pandora la teodicea greca assegna alla curiosità femminile la responsabilità di aver reso dolorosa la vita dell'uomo: per questo motivo il personaggio di Pandora non è dissimile da quello di Eva nel mito biblico della Genesi.
Al giorno d'oggi l'espressione vaso di Pandora viene usata metaforicamente per alludere all'improvvisa scoperta di un problema o una serie di problemi che per molto tempo erano rimasti nascosti e che una volta manifesti non è più possibile tornare a celare.
Un'altra espressione dal significato simile è "far uscire il genio dalla bottiglia".
Le Grigne e la “Ghiacciaia di Moncodeno”
Le Grigne sono delle bellissime montagne conosciutissime da tutti gli alpinisti lombardi.
Distano poche decine di chilometri da Milano e si raggiungono percorrendo la statale per Lecco, si prosegue poi verso la Valtellina, per giungere all'Alpe Cainallo, da dove partono le escursioni sulla Grigna Settentrionale.
Tra le grotte per gli speleologi, le più conosciute sono la grotta del Cainallo e la ghiacciaia di Moncodeno (si trova a 1680 m.) dove le tradizionali sculture create dal calcare, sono sostituite dal ghiaccio che crea uno scenario in continuo mutamento.
Nella ghiacciaia di Moncodeno grazie all'accumulo di neve invernale, anche in estate, la temperatura è molto bassa e l’acqua di stillicidio crea stalattiti e stalagmiti di ghiaccio.
All’interno lo spettacolo è quasi irreale e fiabesco, vi sono stalagmiti di ghiaccio di grandi dimensioni dalle forme misteriose soprattutto se illuminate dalle lampade dei caschi.
Questa cavità attirò nel passato la curiosità di scienziati, esploratori e visitatori occasionali, tra i quali l’abate Antonio Stoppani e forse anche Leonardo da Vinci, durante un soggiorno a Lecco.
Nei tempi antichi il ghiaccio era trasportato, nel periodo estivo, addirittura fino a Milano per rifornire le case dei nobili. Tagliato in blocchi, imballato nella paglia era portato a dorso di muli fino a Mandello, caricato sulle barche, raggiungeva Lecco, dove veniva messo sui carri per Milano.
Un bagno nell'acqua che celebra la libertà.
Il rifugio Woodstock Sanctuary di New York ha accolto i circa 160 animali tra anatre, oche, tacchini e polli, provenienti da una situazione spaventosa, mettendoli finalmente in salvo e ricoprendoli di cure e amore.
La loro gioia è stata immortalata in un commovente video, che ci mostra il magico momento in cui le anatre riscoprono l'acqua dopo una lunga e sofferente prigionia.
C'è voluto un anno prima che tutto ciò fosse possibile, prima che questi animali potessero godersi il sole, una nuotata nello stagno, l’erba sotto le zampe. Liberi di ruzzolare qua e là in uno spazio sufficientemente ampio.
La loro 'proprietaria', infatti, pur dichiarandosi amante degli animali, acquistava pulcini e anatroccoli su internet per poi rivenderli online. E li detenva in un modo a dir poco assurdo. Trascurava il sovraffollamento delle gabbie, che erano lerce oltre ogni immaginazione. Li teneva tutti rinchiusi tutti in un ambiente comune, privo di ripari, senza alcuna cura e senza tener conto dei bisogni etologici differenti di ognuna delle specie. I suoi animali erano incrostati di feci e costretti a respirare un’aria malsana satura di polvere e di odore di ammoniaca. Molti uccelli presentavano ferite e traumi, non solo di natura fisica ma anche psicologica.
Alla fine, racconta Animal Equality, gli sforzi congiunti del Woodstock Sanctuary di New Yourk e dell'Ulster County SPCA, hanno portato al sequestro e le sofferenze inflitte a questi uccelli sono cessate.
Ora sono tutti liberi, ospiti del rifugio che li sta curando, che offre loro la possibilità di vivere una nuova vita.
“Stiamo trattando tutti i problemi di salute, fornendo loro cure veterinarie e integratori alimentari. Stanno cominciando a familiarizzare con la loro nuova libertà”, spiega il Woodstock Sanctuary . E basta guardare il filmato per capirlo. Perché “un animale, anche se allevato e costretto alla cattività, ricorda la sua natura, ricorda di essere un animale e sa come si vive. Noi dobbiamo solo dargli una possibilità - conclude Animal Equality-. Loro faranno tutto il resto e torneranno ad essere degli individui liberi”.
Consigli per il dopo feste
Ogni anno le festività natalizie mettono gli italiani di fronte al bivio: assaggiare le immancabili prelibatezze che riempiono le tavolate con parenti ed amici oppure conservare la linea?
LA VERA FARMACIA
La soluzione migliore è quella di tornare ad un'alimentazione sana e lontana dagli eccessi.
Per qualche giorno, al fine di depurare l'organismo, sarebbe preferibile evitare di consumare dolci, fritture, alcol e preparazioni ricche di grassi animali
E'consigliabile alla mattina appena svegli prima della colazione bere un bicchiere di acqua (non gasata)
Poi una colazione abbondante preferibilmente a base di frutta,cereali tipo muesli lo potete fare anche voi
RICETTA -
500 grammi di fiocchi d’avena (e/o altri cereali, se si preferiscono) - 5 cucchiai di miele - un bicchiere d’acqua
Si scioglie il miele nell’acqua e si versa sopra l’avena. Si mescola bene e poi si mette tutto su una teglia da forno in uno strato basso (meglio se con carta da forno sotto, altrimenti con un po’ di olio) e si inforna per circa una mezz’oretta.
Il tempo in realtà dipende, quando l’avena inizia a colorirsi e’ il momento di toglierla dal forno.
Una volta fatto raffreddare, ci si può sbizzarrire con le ‘farciture’.
A me piace molto metterci la frutta secca: di solito prendo un mix di banane secche, mele secche, uvetta, e noccioline e una spruzzata di cannella, la farina di cocco e le scaglie di cioccolato
A volte lo lascio cosi’ com’e’ per ‘condirlo’ all’ultimo momento, magari con frutta fresca che abbiamo a casa. Lo metto in barattoli di vetro e si mantiene croccante,per qualche giorno Inoltre in erboristeria esistono diversi rimedi da cui è possibile prendere spunto.
I semi di finocchio, ad esempio, permettono di eliminare quel fastidioso gonfiore della zona addominale.
Basta masticarne qualcuno oppure usarli per preparare una deliziosa tisana.
Per pulire i reni, attraverso il forte effetto diuretico, il tè verde è l'ideale: una buona tazza di tè caldo con un cucchiaino di miele rappresenta un buon modo per contribuire alla pulizia del nostro organismo.
E' preferibile evitare l'uso di zucchero semolato che, a causa dei numerosi processi lavorativi industriali che subisce, non è molto salutare: molto meglio un cucchiaino di miele.
Per poter regolare il colesterolo nel sangue è possibile consumare finocchi e carote sia crudi, sia in insalata, conditi solo con un pizzico di sale e un filo di olio rigorosamente extravergine di oliva, che favorisce l'assimilazione di maggiori quantità di beta-carotene. Oltre ad essere ipocalorici, sia il finocchio che la carota permettono di favorire le funzioni epatiche e tendono ad eliminare i gas accumulati nel tratto intestinale.
Comincia ad essere anche il periodo degli asparagi: ricchi di fibre, ipocalorici e molto diuretici, permettono di combattere la ritenzione idrica.
Un modo originale e salutare per poterli preparare, per evitare panature e fritture, è quello di cucinarli al vapore.
In circa venti minuti, dipende poi anche dallo spessore degli asparagi, la cottura a vapore sarà ultimata e sarà possibile servire questo piatto delicato e salutare con una spolverata di Parmigiano Reggiano ed un filo di olio extravergine di oliva.
LA VERA FARMACIA
La soluzione migliore è quella di tornare ad un'alimentazione sana e lontana dagli eccessi.
Per qualche giorno, al fine di depurare l'organismo, sarebbe preferibile evitare di consumare dolci, fritture, alcol e preparazioni ricche di grassi animali
E'consigliabile alla mattina appena svegli prima della colazione bere un bicchiere di acqua (non gasata)
Poi una colazione abbondante preferibilmente a base di frutta,cereali tipo muesli lo potete fare anche voi
RICETTA -
500 grammi di fiocchi d’avena (e/o altri cereali, se si preferiscono) - 5 cucchiai di miele - un bicchiere d’acqua
Si scioglie il miele nell’acqua e si versa sopra l’avena. Si mescola bene e poi si mette tutto su una teglia da forno in uno strato basso (meglio se con carta da forno sotto, altrimenti con un po’ di olio) e si inforna per circa una mezz’oretta.
Il tempo in realtà dipende, quando l’avena inizia a colorirsi e’ il momento di toglierla dal forno.
Una volta fatto raffreddare, ci si può sbizzarrire con le ‘farciture’.
A me piace molto metterci la frutta secca: di solito prendo un mix di banane secche, mele secche, uvetta, e noccioline e una spruzzata di cannella, la farina di cocco e le scaglie di cioccolato
A volte lo lascio cosi’ com’e’ per ‘condirlo’ all’ultimo momento, magari con frutta fresca che abbiamo a casa. Lo metto in barattoli di vetro e si mantiene croccante,per qualche giorno Inoltre in erboristeria esistono diversi rimedi da cui è possibile prendere spunto.
I semi di finocchio, ad esempio, permettono di eliminare quel fastidioso gonfiore della zona addominale.
Basta masticarne qualcuno oppure usarli per preparare una deliziosa tisana.
Per pulire i reni, attraverso il forte effetto diuretico, il tè verde è l'ideale: una buona tazza di tè caldo con un cucchiaino di miele rappresenta un buon modo per contribuire alla pulizia del nostro organismo.
E' preferibile evitare l'uso di zucchero semolato che, a causa dei numerosi processi lavorativi industriali che subisce, non è molto salutare: molto meglio un cucchiaino di miele.
Per poter regolare il colesterolo nel sangue è possibile consumare finocchi e carote sia crudi, sia in insalata, conditi solo con un pizzico di sale e un filo di olio rigorosamente extravergine di oliva, che favorisce l'assimilazione di maggiori quantità di beta-carotene. Oltre ad essere ipocalorici, sia il finocchio che la carota permettono di favorire le funzioni epatiche e tendono ad eliminare i gas accumulati nel tratto intestinale.
Comincia ad essere anche il periodo degli asparagi: ricchi di fibre, ipocalorici e molto diuretici, permettono di combattere la ritenzione idrica.
Un modo originale e salutare per poterli preparare, per evitare panature e fritture, è quello di cucinarli al vapore.
In circa venti minuti, dipende poi anche dallo spessore degli asparagi, la cottura a vapore sarà ultimata e sarà possibile servire questo piatto delicato e salutare con una spolverata di Parmigiano Reggiano ed un filo di olio extravergine di oliva.
Morire per una pelliccia: la strage dei visoni in un documentario choc - Corriere.it
Le escort nella storia
Acca Larenzia
Pare che la mamma di tutte le 'lucciole' sia una leggenda: Acca Larenzia, madre adottiva di Romolo e Remo.
Si racconta che i gemelli abbandonati in una cesta sul fiume, furono allattati da una lupa e trovati dal pastore Faustolo, che li portò alla moglie Acca Larenzia.
Ma il termine lupa era anche la parola che i romani usavano per indicare una prostituta.
Il legame tra Acca Larenzia e la prostituzione viene anche da un'altra leggenda; si dice che una bella prostituta del VII sec. a.C ebbe rapporti con Ercole, una divinità che la fece sposare con un uomo ricchissimo.
Diventata successivamente vedova e ricca lasciò i suoi beni al popolo romano: in suo onore si istituì una festa chiamata Larentalia.
Licoride
La ex schiava ed attrice Licoride, a Roma, divenne la 'concorrente' addirittura di Cleopatra: fu amata da Marco Antonio.
Influì sull'arte, in modo indiretto però, perchè abbandonò Gaio Cornelio Gallo, il prefetto d'Egitto che per lei compose poesie struggenti e fu considerato l'iniziatore dell'elegia latina, una forma poetica che a Roma prese la forma di un canto di amore e passione.
Taide
Viene ricordata perchè convinse Alessandro Magno a incendiare il palazzo reale di Persepoli.
In quello stesso periodo altre due ètere ateniesi,
Pizionice e Glicera.
Fecero perdere la testa ad Arpalo, il tesoriere di Alessandro Magno:alla prima fu dedicato un mausoleo in Grecia e un santuario in Babilonia e alla seconda una statua di bronzo.
Purtroppo questi onori costarono la faccia al loro protettore!
Veronica Franco
L'ambasciatore francese Monsignor de la Morett definì 'Merze (merce) senza eguali nel mondo' le cortigiane veneziane che avevano deliziato i suoi soggiorni nella Serenissima: ma attenzione,quelle merci erano nel caso di cortigiane oneste, prostitute d'alto bordo, donne che erano state educate alla musica, al canto, alla poesia, alle conversazioni brillanti, insomma erano donne colte. Una di queste, una poetessa veneziana Veronica Franco nata nel 1546 e morta nel 1591, era riuscita a pubblicare i suoi versi in un libro, il Terze Rime arrivando a duellare poeticamente con un nobile che l'aveva offesa, tale Maffio Venier... La Franco concesse i suoi favori a personaggi illustri, che divennero i suoi amanti-protettori come Enrico di Valois, futuro re di Francia con il nome di Enrico III; la Serenissima arrivò a festeggiare Veronica con 11 giorni di bagordi per cementare il rapporto tra la Repubblica e la corte di Francia e anche per strappare qualche segreto al Re. La visita doveva essere privata ma la corte ne parlò per mesi e mesi. Fu ritratta anche dal Tintoretto. E pensare che la 'tariffa' di Veronica, come declamava il libro 'Catalogo di tutte le principali e più honorate cortigiane di Venetia' a metà tra la satira e la guida turistica, ne indicata una cifra molto bassa, due scudi...come guadagnava sua madre.
Messalina
Una donna con la peggior fama della storia delle cortigiane, fu Valeria Messalina che a 14 anni andò in sposa a Claudio eh ne aveva ben 48 ed era claudicante e balbuziente! Due anni dopo il matrimonio l'imperatore Caligola che l'aveva data in sposa, fu ammazzato e Claudio divenne imperatore: automaticamente Messalina divenne la 'first lady'. Plinio il vecchio scrisse che riuscì' ad arrivare a 25 rapporti consecutivi in una notte, e non si faceva scrupolo di frequentare i bordelli più malfamati. Ad una festa 'sposò' uno dei suoi amanti: lo fece più per lo scandalo, visto che era talmente annoiata dei suoi facili adulteri che cercava nuovi piaceri. Ma l'imperatore a quel punto ne ordinò la morte. Per una romana l'adulterio era considerato un reato gravissimo. Per aggirare questo problema le meretrici si iscrivevano ad un albo, quello degli edili, a cui dovevano registrarsi le prostitute, perchè loro non potevano sposarsi e dunque il crimine di adulterio non esisteva per chi era iscritto all'albo. Tullia d'Aragona Un potere prezioso lo conquistò una cortigiana rinascimentale, la romana Tullia d'Aragona (1510-1556) amante di Bernardo Tasso, padre di Torquato: questa donna animava i salotti letterari con la sua vivida intelligenza e le sue doti poetiche e per questo era denominata 'cortegiana de li accademici'. La d'Aragona apparteneva a quella cerchia di meretrices honestae come la definì Johann Burchard, un maestro di cerimonie alla corte pontificia, inserendola nella lista di 50 cortigiane che avevano partecipato ad una festa con Papa Alessandro VI, sua figlia Lucrezia e il figlio Cesare Borgia, con altri convitati. Il termine 'oneste' stava ad indicare il grado di cultura di queste donne e il loro status superiore a quello delle comuni prostitute (ed erano talmente tante che nel '500, Pio IV istituì il quartiere romano di Borgo Pio con tanto di tasse per le meretrici). A Roma le cortigiane vivevano nel lusso della corte papale, e spesso potevano, a differenza delle donne 'normali', sviluppare ulteriormente le loro arti nella musica, nella poesia e scrivendo anche diari di 'memorie'.
Frine
La bellissima Frine, un'ètera greca, divenne l'amante del retore Iperide, del pittore Apelle e dello scultore Prassitele di cui fu modella: divenne ricchissima. Divenne celebre per il suo processo, perchè il tribunale di Atene l'accusò di empietà per aver posato nuda nei panni della dea Afrodite, in alcuni riti. Fu assolta grazie al suo amante, Iperide che, denudandola davanti ai giudici, chiese come si poteva offendere una dea con una simile bellezza.
Ninon de Lenclos
iniziò il suo 'lavoro' inizialmente venduta dalla madre a 18 anni, e continuò facendosi mantenere da numerosi amanti-protettori: divenne l'animatrice dei salotti letterari e filosofici della Parigi del '600. Era una donna molto scaltra; divideva i suoi amanti tra 'favoriti' e 'martiri' di cui i secondi erano destinati a mantenerla facendole regali costosi ma non avevano il diritto di toccarla. La de Lenclos fu consigliera di Molière e anche del re Luigi XIV, il Re Sole, che la interpellava chiedendole consigli. Ironica e spiritosa come lei era anche Nell Gwyn (1650-1687) attrice e amante di Carlo d'Inghilterra II. Famoso l'aneddoto in cui mentre andava in carrozza, una folla di cattolici ne bloccò il mezzo perchè la volevano linciare: lei senza scomporsi si sporse dal finestrino ed esclamò: “Vi prego, brava gente, siate civili, io sono la puttana protestante”, riferendosi alla sua rivale, la duchessa di Portsmouth, che era cattolica. La folla, scoppiando a ridere, la fece passare. Anche lei iniziò la sua 'attività' da piccola, mescendo bevande nel bordello gestito dalla madre. La sua carriera si evolse quando iniziò a prostituirsi nei teatri, diventando poi attrice e conoscendo successivamente il re, che amava girare in incognito nei teatri. Era una donna che non dimenticò mai le sue umili origini, fu generosa con i poveri e la gente la ricordò sempre con affetto. Nell'Ottocento le cortigiane divennero più audaci. Le “grandes horizontales” grandi orizzontali, dettarono legge in fatto di moda, provocarono drammi e dilapidarono fortune ingenti, ma lasciarono tracce in tutte le arti: il poeta Baudelaire, suo amante, elesse a sua musa la cortigiana Apollonie Sabatier, nei suoi versi 'I fiori del male'. La figura della cortigiana fu identificata soprattutto sulle fattezze di Marie Duplessis, una ragazza dai capelli nerissimi, circondata da ammiratori, che condusse una vita brillante e costosa, finita a 22 anni per colpa della tisi che la portò alla morte.. Era nota la sua passione per le camelie di cui si circondava sempre: lo scrittore Alexandre Dumas figlio fu uno dei tanti amanti ed a lei si ispirò quando scrisse 'La signora delle camelie' mentre Giuseppe Verdi la rese immortale con l'opera 'La Traviata'.
La bella Otero
Altre donne furono però considerate fatali ai loro amanti guadagnandosi la fama di 'mangiatrici di uomini', come la Bella Otero, Carolina Augustina Otero Carasson, una spagnola, diva della Belle Epoque mantenuta da teste coronate e miliardari.
Fu famosa per il suo ingente patrimonio ma anche per aver condotto al suicidio sette uomini. Altra femme fatale, Lola Montez; il suo vero nome era Elizabeth Rosanna Gilbert di origine irlandese che si faceva passare per ballerina spagnola. Riuscì a far perdere la testa al re Ludwig I di Baviera, che la fece contessa e le donò un palazzo intero, permettendole anche di influire sugli affari del regno facendola diventare sua consigliera. La Montez cercò anche di promuovere qualche riforma, e si attirò in questo modo l'ira dei sudditi e all'ostilità della corte che istituirono moti contro di lei cercando anche di assediarla più volte. Costretta all'esilio, Lola non si arrese, e continuò a viaggiare cercando altri ammiratori che le dessero ricchezze e potere.
Un'altra donna famosa fu Margaretha Geertruida Zelle Mata Hari,, ballerina di successo ma spia meno fortunata: fu condannata in Francia come spia tedesca durante la prima guerra mondiale: durante il conflitto riuscì a sedurre 11 ufficiali di 4 nazioni portandoseli a letto. Donna molto orgogliosa si dice che urlò ai giudici: “Puttana? Si. Ma traditrice mai!”.
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