giovedì 21 marzo 2013

Gerasa – Jerash



Gerasa, posta nell’omonima regione giordana, fu una città di fondazione ellenistica, sviluppatasi già durante il periodo alessandrino, ma con maggiore sviluppo durante il dominio romano. Nel corso del IV secolo la città divenne sede vescovile; l’ epoca bizantina non comporta mutamenti sostanziali, tranne ovviamente il fatto che nacquero numerose chiese e i precedenti edifici pagani furono chiusi al culto.

Gli edifici pubblici più importanti furono eretti tra I e II secolo d.C. Il complesso aveva due teatri, uno a sud, l’altro più piccolo a nord. Vi era poi un ampio complesso termale ad est e un ippodromo fuori dalla cinta muraria, forse di epoca severiana. All’epoca di Diocleziano risale anche un tetrapylon, che sorgeva la dove il cardo si incontrava col decumano, ed aveva funzione di mercato.

Teatro Sud

Teatro nord

Due templi, di Artemide a nord e di Zeus a sud, verso il V secolo non furono abbattuti, ma comunque chiusi al culto. 

 Tempio di Zeus

Un grande complesso ecclesiastico sorge a sud del tempio di Artemide: una cattedrale, dalla forma di basilica rettangolare, e un martyrion dedicato a San Teodoro.

Ad ovest della città sorgevano altre chiese: San Ginesio, e il complesso comprendente la chiesa di San Giorgio, San Giovanni Battista e Santi Cosma e Damiano. Il S. Giovanni Battista era la chiesa di mezzo, costruita nel 531 ed a pianta centrale. Il San Giorgio, chiesa sud, fu costruita nel 529 come dono di un benefattore, di forma basilicale con arcate sostenute da pilastri in muratura. La chiesa nord era quella dedicata ai Santi Cosma e Damiano, risalente al 533 e di forma simile al San Giorgio. Nel 530 fu eretta la Chiesa-Sinagoga, nel 540 la Chiesa di San Pietro e Paolo; nel 565 la Chiesa dei Propilei. Infine, nel 611, la Chiesa di Genesio, vescovo divenuto il più importante patrono delle arti di Gerasa, che erigeva chiese a sue spese.
 La città subisce un rapide declino nel corso del VII-VIII secolo, falcidiata dall’invasione araba prima e da un devastante terremoto poi.

DOPO I DANNI PURE LE BEFFE

Dopo così tanto miele mi serve assolutamente uno spazzolino cosi Il troppo dolce rischia di cariarmi tutti i denti


napolitano ha espresso a Massimiliano Latorre l'apprezzamento per il senso di responsabilità con cui i due marò hanno accolto la decisione del Governo augurandosi un sollecito, corretto riconoscimento delle loro ragioni. Lo rende noto un comunicato del Quirinale. Il Presidente della Repubblica, napolitano - si legge nella nota - ha avuto una conversazione telefonica con il fuciliere di Marina Massimiliano Latorre nel corso della quale ha espresso a lui e al suo collega Salvatore Girone l'apprezzamento per il senso di responsabilità con cui hanno accolto la decisione del Governo e ha assicurato loro la massima vicinanza nel percorso che li attende con l'augurio di un sollecito, corretto riconoscimento delle loro ragioni.

L'ennesima PORCATA del governo fantoccio

Il governo cambia idea: domani i due marò tornano in India

Oggi il Presidente del Consiglio Mario Monti, insieme al Ministro della Difesa Giampaolo Di Paola e al Sottosegretario agli Esteri Steffan de Mistura, ha incontrato i fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, per valutare congiuntamente la posizione italiana e i risultati delle discussioni avvenute tra le autorità italiane e quelle indiane.
La posizione del Governo era stata definita in mattinata in un'apposita riunione del CISR (Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica) presieduta dal Presidente Monti, alla quale hanno partecipato i Ministri degli Affari Esteri Giulio Terzi di Sant'Agata, dell'Interno Anna Maria Cancellieri, della Giustizia Paola Severino, della Difesa Giampaolo Di Paola, dell'Economia e Finanze Vittorio Grilli, dello Sviluppo Economico Corrado Passera, i Sottosegretari Antonio Catricala' e Gianni De Gennaro.
Sulla base delle decisioni assunte dal CISR, il Governo italiano ha richiesto e ottenuto dalle autorita' indiane l'assicurazione scritta riguardo al trattamento che sara' riservato ai fucilieri di Marina e alla tutela dei loro diritti fondamentali.
Alla luce delle ampie assicurazioni ricevute, il Governo ha ritenuto l'opportunita', anche nell'interesse dei Fucilieri di Marina, di mantenere l'impegno preso in occasione del permesso per partecipare al voto, del ritorno in India entro il 22 marzo.
I Fucilieri di Marina hanno aderito (obbedito dico io)) a tale valutazione.

da Il Foglio

L’Alta Corte dell’India ha chiesto l'immediato rientro dei due nostri Fucilieri di Marina.
Nel frattempo avevano sequestrato l'ambasciatore Italiano, il quale non era libero di lasciare il paese. (sequestrato quindi)
La situazione ha superato ogni limite di decenza, certamente è un caso internazionale unico nella storia.
E quindi???? tutto il nostro governo piegato a 90° ha subito OBBEDITO.
Anche perchè se no non avrebbe potuto vendere all'India le carrette F 35
Non mi va giù che le nostre autorità, coloro che si spartiscono una torta dalle dimensioni enormi, i soloni che pontificano di economia e di pensioni e di lavoro che non c'è e di altoforni da spegnere se ne stiano in silenzio.
Cosa fa il Presidente della Repubblica?
Cosa il Primo Ministro?
Cosa fa il Ministro della Difesa?
Quello degli Esteri?
Che si aspetta a chiudere i rubinetti della Cooperazione internazionale per un Paese che ha bisogno dei nostri aiuti per mantenere la sua popolazione, mentre possiede un arsenale nucleare e sperimenta vettori balistici a lungo raggio?
Due esponenti delle nostre Forze d'Elite, sono ingiustamente e indegnamente costretti a "soggiornare" in un Paese dove una vacca vale più di un uomo. Pazientanoe obbediscono perchè sono militari del miglior stampo.
La possibilità che possano essere condannati è tutt'altro che remota e da quelle parti esiste la pena di morte, per reati di quella gravità.
Che si aspetta a prendere a calci in culo l'Ambasciatore indiano a Roma?
A chiedere la convocazione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU?
La vita di due uomini di due militari comandati a quella missione viene patteggiata per interessi economici
Nessun altro paese con un governo degno l'avrebbe ma fatto
Ma qui Nella repubblica delle banane è lecito tutto

La moglie il marito ......il cavallo.....la padellata hahaha



 VERSIONE NAPOLETANA
La moglie trova un bigliettino con scritto il nome di una donna nella giacca del marito.
Alla sera, come il marito mette piede in casa, la moglie gli sferra una padellata in testa.
Il marito: - Uhè, Marì, ma che fai? Si ‘isciuta pazz’?
- Ah i so’ pazz’?!?
Agg’ truvato nù bigliett’ ind a’ giacca!
Il marito, elaborando velocemente:
- Ma no, Marì, che bai penzann!
E’ o nomme dò cavallo che io e l’amici miei avimme fatt’ na scommessa… mica e’ na femmena!
La moglie dispiaciuta:
- Ah scusa Pasquà, nun vuleve… ò sai comm’è a’ gelosia!
Il giorno dopo il marito torna a casa, apre la porta e subito dopo gli arriva un’altra padellata in testa.
- Marì, nata vota?!
Ma mo, che e’ succiess?
- PASQUA’, T’HA TELEFUNAT’ O CAVALL!

VERSIONE ITALIANA TRADOTTA
La moglie trova un bigliettino con scritto il nome di una donna nella giacca del marito.
La sera, come il marito mette piede in casa, la moglie gli sferra una padellata in testa.
Il marito: - Uhè, Maria, ma che fai? Sei diventata pazza?
- Ah io sono pazza?!? Ho trovato un biglietto nella tua giacca!
Il marito, elaborando velocemente:
- Ma no, Maria, a cosa pensi! E’ il nome del cavallo che io e i miei amici abbiamo scommesso alle corse.. mica e’ una donna!
La moglie dispiaciuta:
- Ah scusa Pasquale, non volevo… lo sai come è la gelosia!
Il giorno dopo il marito torna a casa, apre la porta e subito dopo gli arriva un’altra padellata in testa.
- Maria un’altra volta?!
E adesso cosa è successo?
- PASQUALE TI HA TELEFONATO IL CAVALLO!

Mantova: palazzo Te



Villa degli ozi e degli svaghi, progettato dal 1525 al 1535 da Giulio Romano allievo di Raffaello, per Federico II Gonzaga, figlio di Isabella D’Este e di Francesco II Gonzaga. Dalle varie spiegazioni più o meno fantasiose del nome “Te” quella più attendibile e’ del Bertazzolo che lo motiva con l’intersezione di due strade che formavano sull’isola una grande T divenuta poi “ TE” per ragioni eufoniche, la derivazione da ”tejetus”, ovvero località dove sorgevano le “teze”, tipiche capanne con il tetto di paglia. Federico II volle trasformare il luogo dove sorgevano le antiche scuderie della famiglia Gonzaga, in una sorta di “ villa di rappresentanza”, destinata tanto ai sontuosi ricevimenti quanto ai segreti convegni amorosi con la donna amata Isabella Boschetti. Palazzo Te e’ una tra le piu’ belle ville che l’Italia possa vantare. Riflesso perfetto di un preciso e non facile momento della storia dell’arte,quello del passaggio dagli splendori rinascimentali alle esuberanze manieriste. Giulio Romano in essa ha creato tutto, l’architettura come la decorazione di ogni singolo ambiente,moltiplicando invenzioni su invenzioni, tanto da alimentare l’ispirazione di generazioni d’artisti. Il committente la volle per stupire gli ospiti a cominciare dall’imperatore Carlo V venuto a conferirgli la corona Ducale. Basti pensare alla stupefacente sala dei Giganti in cui l’arte realizza alla perfezione il prodigio di sostituirsi alla realtà, creando una scena che coinvolge lo spettatore nell’immane tragedia di un mondo in rovina.

 Lo stupore derivato da questa come da altre invenzioni (basti citare i triglifi cadenti del cortile quadrato. Si pensi all’idea di costruire un edificio come se stesse crollando) si integra con quello degli ambienti in cui Federico ostento’ i propri titoli, cosi’ come gli interessi (i cavalli fissati per sempre nell’omonima sala) le ambizioni ( si pensi all’impresa dell’Olimpo) e persino le passioni (inarrivabile, in proposito, la sala di Psiche, il cui mito dovrebbe velare e invece esalta il suo illecito amore) La villa sorse anche per l’esigenza del signore di crearsi uno spazio privato,fuori dall’immensa reggia; ma in fondo al giardino egli volle anche uno spazio privatissimo, l’appartamento detto della Grotta. E questa sequenza delle residenze sempre più piccole,come fosse il gioco delle scatole cinesi,e’ un’altra, senza esaurirle,delle sorprese del Te: tante e tanto varie, sorprendenti e inquietanti da far dire,non senza ragione, che il manierismo e’ nato qui. 

 Sala di Amore e Psiche – parete est

Sala di Amore e Psiche – parete sud

Sala di Amore e Psiche – la volta

 Sala dei cavalli

Il Tempio del Sole di Konarak India

E' un edificio religioso risalente al XIII secolo che si trova nella città di Konark, a circa 60 Km da Bhubaneshwar, capitale dello Stato dell'Orissa in India.
Il tempio venne costruito in granito dal re Narasimhadeva I ed è un importante santuario per il brahmanesimo, detto anche la “pagoda nera” perché costruito in scura pietra vulcanica. 
Inserito nel 1984 nell'elenco dei Patrimoni dell'umanità dell'Unesco

L'edificio ha la forma del carro di Surya, la divinità induista del sole, ed è notevolmente decorato con sculture e bassorilievi.
La forma del complesso è quella di un carro trainato da sette cavalli su dodici paia di ruote.
L'entrata è guardata da due leoni, scolpiti nell'atto di abbattere un elefante da guerra, che a sua volta si trova su di un corpo umano.
All'ingresso del tempio si trova un Nata Mandir, dove i danzatori erano soliti omaggiare il dio sole con danze rituali.
Tutt'intorno al perimetro del tempio si trovano motivi geometrici e floreali, oltre a statue rappresentanti figure umane, divine e semi divine in pose sensuali, comprese alcune derivanti dal Kama Sutra.

Un tempo si trovava sulla spiaggia, probabilmente serviva da segnale ai naviganti, ma oggi per la modifica naturale della linea costiera si trova arretrato rispetto al mare.

Re Narashimha I della dinastia Ganga intorno al 1250 d.C. fece costruire il tempio nell'antica località di Konarak che è legata al mito della guarigione dalla lebbra di Shamba, figlio di Krishna, grazie all'intervento di Surya.
Fu distrutta nel XVI secolo e, in seguito alla profanazione subita, disertata come luogo di culto, nonchè lungamente saccheggiata dai locali, sovrani e cittadini, in cerca di materiale da costruzione, statue e ornamenti.
Furono gli Inglesi a intervenire ed a proibire qualunque ulteriore devastazione, con un intento prettamente pratico, probabilmente:
la Marina inglese nel 1806 ne caldeggiò infatti il restauro, poichè il tempio fungeva da segna costa, dalla quale dista oggi circa 2 Km;

Il tempio è racchiuso in una vasta cinta con entrate su tre lati, ed è concepito come il Carro del Sole, trainato da sette cavalli, tre sul lato nord e quattro su quello sud - due ancora presenti in loco - e sostenuto da ventiquattro ruote di quasi 3 m. di diametro lungo il basamento, simbolo per alcuni dei 12 mesi dell'anno sotto gli aspetti diurno e notturno, per altri delle 24 ore del giorno. Sulla piattaforma si innalza il Jagamohana, l'ampia sala dei fedeli oggi riempita e sigillata per evitarne il crollo, sormontata da una struttura piramidale a terrazze, e l'ancor più vasto Deul, la cella del dio ormai priva dello Shikara, la torre esteriore, crollata a metà del XIX secolo.
Nella costruzione dello Shikara, che portò il tempio a superare i 60 m. di alt., vennero impiegate putrelle di ferro battuto per  un' intelaiatura di sostegno che comunque non riusci a evitarne il crollo.

Alla base del Deul, sui tre lati liberi vi sono dei sacrari sussidiari con scalinate esterne che portano ad altrettante nicchie ospitanti statue di Surya.
Il tempio è preceduto da uno splendido padiglione a pilastri su un alto basamento, un tempo coperto da una struttura piramidale e con soffitto a cassettoni, con ricchissima decorazione.
Le dettagliate rappresentazioni di Devadasis, le ancelle danzatrici del dio, chiamate in Orissa Mahari, fanciulle cioè dedicate dalle loro famiglie al servizio rituale e istruite nella danza e in altre arti raffinate, hanno permesso di ricostruire le posizioni della danza classica locale, la danza Odissi, che all'inizio del '900 si stava perdendo.
Questo edificio, dunque, sembra essere stato un Natamandir, un padiglione delle danze, rito fondamentale nel cerimoniale del tempio.

Altri edifici completano il complesso di Konarak: a sud il Bhogamandapa con i resti delle cucine, due cisterne e un pozzo; a sud-ovest del tempio principale un secondo, e forse più antico, dedicato in seguito a Maya Devi, una moglie di Surya, e poco discosto un altro piccolo sacrario in onore di Vishnu.
Concludono i reperti più significativi i cossidetti Colossi, gruppi statuari di grande potenza e plasticità, un tempo collocati davanti alle tre scalinate d'accesso al basamento: due leoni rampanti su elefanti accucciati che stritolano un demone a est; due elefanti a grandezza quasi naturale a nord e due stalloni da guerra con attendente e guerriero abbattuto a sud.

Licaone: il primo uomo – lupo



Licaone ( da lýkos, “ lupo ” ) era il re dell’Arcadia, figlio di Pelasgo e Melibea, figlia di Oceano, o di Pelasgo e la ninfa Cillene; egli ebbe molte spose dalle quali nacquero ben cinquanta figli, veri campioni in superbia e tracotanza. Stando alla versione di Apollodoro ( Biblioteca III, 8 ) offrirono in pasto a Zeus, travestitosi da mendicante per metterli alla prova, le viscere di un animale sacrificale mescolate assieme a quelle di un bambino, ed il dio, disgustato, rovesciò la tavola , fulminò Licaone e tutti i suoi figli, fuorché il più piccolo, Nittimo, poiché Gea glielo impedì.
Quest’ultimo divenne re, e fu durante il suo regno che avvenne il diluvio di Deucalione, che alcuni credono fosse stato causato proprio dall’empietà dei figli di Licaone. Altre versioni del mito motivano questo gesto cannibalesco colla volontà, da parte dei figli di Licaone, di provare se l’ospite fosse davvero un dio, nel qual caso egli si sarebbe certamente accorto della presenza di carni umane nel banchetto, e vogliono che Giove li abbia fulminati ed abbia trasformato in lupo Licaone stesso, o che costui abbia sacrificato personalmente un neonato in onore di Zeus, e sia stato così mutato nell’animale dal dio 
Il mito di Licaone è collegato ai sacrifici umani praticati in Arcadia nei riti in onore di Zeus Liceo ( Zeus venerato in forma di lupo ): si mandava presso i lupi un uomo, il quale diveniva egli stesso un lupo, o meglio, un licantropo, per un periodo di otto anni, durante i quali persuadeva i branchi di lupi a non cibarsi più di uomini, dopodiché, il nono anno, poteva far ritorno nella propria comunità. Tale pratica, che sarebbe stata introdotta da Licaone stesso, facendosi dunque il primo re-lupo o licantropo della storia umana, potrebbe in realtà rappresentare un rito d’iniziazione, un rito di passaggio verso l’età adulta che moltissime società, antiche e/o tribali, prevedono.

L'equinozio di primavera


Può essere il 19, il 20 o il 21 marzo e quest’anno, per la sesta volta consecutiva sarà il 20 marzo. E non è un errore. L’ equinozio di primavera, infatti, contrariamente da quello che abbiamo imparato da bambini e da quanto stabilito inizialmente dal Concilio di Nicea nel 325 d.C . e poi confermato nel 1582 da Papa Gregorio XIII, non cade necessariamente il 21 marzo. 

Tanto per cominciare, con il termine equinozio,ci si dovrebbe riferire non a un giorno, ma a un istante. Quello in cui il Sole attraversa, passando dall’emisfero australe a quello boreale in marzo e viceversa in settembre durante l’ equinozio di autunno, l’ orizzonte celeste e tocca il cosiddetto punto vernale:ovvero l’ intersezione tra l’ eclittica e l’equatore celeste. Questo istante nel 2013 è avvenuto alle 11:02 (UCT, le 12:02 in Italia) del 20 marzo. Il tempo coordinato universale, conosciuto anche come tempo civile e abbreviato con l'acronimo UTC (compromesso tra l'inglese Coordinated Universal Time e il francese Temps universel coordonné), è il fuso orario di riferimento da cui sono calcolati tutti gli altri fusi orari del mondo. )  


Ovviamente però non è il Sole a muoversi, ma è la Terra a raggiungere il punto della sua orbita in cui poi apparentemente la nostra stella sembra compiere questo passaggio. Questo è il punto in cui l’ asse terrestre, che possiede un’inclinazione di 23°27’ (motivo per cui eclittica ed equatore celeste non cadono sullo stesso piano,  è quasi parallelo al Sole e quindi i suoi raggi arrivano perpendicolarmente o quasi sulla superficie terrestre. 

Ciononostante e a discapito dello stesso nome equinozio  (dal latino " equi-nox",  " notte uguale" al dì), non è vero neanche che in questo giorno, o nel suo corrispettivo autunnale, le ore di luce siano esattamente quante quelle di buio. Le prime sono leggermente di più a causa dell’effetto dell’atmosfera terrestre (vediamo la luce del giorno da prima che il Sole sorga a dopo che esso è tramontato). È vero invece che nel giorno dell’ equinozio, all’equatore, il Sole sorge perfettamente a Est, tramonta perfettamente a Ovest e a mezzogiorno si trova esattamente allo zenit. Il 20 marzo, poi, alPolo Nord è cominciato il giorno più lungo: terminerà solo fra sei mesi, a settembre, con l’equinozio d’autunno, quando comincerà la lunga notte, ovvero sei mesi di buio in attesa del ritorno di marzo. Il contrario avviene invece al Polo Sud

In realtà l’ equinozio di primavera (astronomica) è ogni anno leggermente in anticipo rispetto al precedente, a causa di un fenomeno chiamato precessione dell’asse terrestre o precessione degli equinozi e provocato dalla forma non perfettamente sferica della Terra e delle forze esercitate sul pianeta dal Sole e dalla Luna. Tuttavia, sempre grazie al  calendario gregoriano e all’introduzione degli anni bisestili (e delle loro eccezioni) l’equinozio cade sempre nello stesso periodo  anche se non esattamente il 21Marzo, giorno scelto come ufficiale da Gregorio per fare in modo che Pasqua arrivi sempre “ la prima domenica che segue il plenilunio successivo all'equinozio di primavera”, come stabilito a Nicea

Dall’inizio del nuovo millennio l’equinozio di primavera è stato il 21 marzo in due occasioni, nel 2003 e nel 2007, e tornerà a esserlo solo nel 2102. Nel 2044 e nel 2496, cadrà invece il 19 marzo. 

Sensazionale.... finalmente un uomo



Papa Francesco uscendo dalla sua camera ha incontrato una Guardia Svizzera e gli ha chiesto se avesse passato lì tutta la notte.
Quando la stessa ha risposto "Si", il Papa è rientrato nella sua stanza, ha preso una sedia, una merendina e l'ha data al giovane.
E' poi rientrato nella sua camera, non prima di aver pregato la guardia che se avesse avuto bisogno di qualcosa bastava che gli bussasse.

Ciao Pietro


È morto a Roma Pietro Mennea. Aveva 61 anni ed era il più grande corridore italiano, detentore del record europeo sui 200 metri piani: li corse in 19,72 alle Universiadi di Città del Messico del 1979, e tutt’ora nessun atleta bianco ha saputo fare meglio. Mennea era nato a Barletta nel 1952 ed era malato di tumore.

Durante la sua carriera vinse tre medaglie olimpiche (un oro a Mosca e due bronzi), due medaglie ai mondiali (un oro e un argento), sei medaglie agli europei (tre ori, due argenti e un bronzo), un oro agli europei indoor, cinque ori e due bronzi alle universiadi e cinque ori ai giochi del Mediterraneo. Mennea era laureato in Scienze Politiche, Giurisprudenza, Scienze dell’educazione motoria e Lettere: aveva studiato molto dopo aver lasciato lo sport e faceva l’avvocato, il docente universitario e il commercialista. Dal 1999 al 2004 era stato parlamentare europeo, prima con l’Italia dei Valori e poi con Forza Italia. Insieme a sua moglie ha fondato una ONLUS dedicata ad attività di beneficenza e solidarietà.

La causa dei nostri mali



Ma la causa vera di tutti i nostri mali, di questa tristezza nostra, sai qual è? La democrazia, mio caro, la democrazia, cioè il governo della maggioranza. Perché, quando il potere è in mano d'uno solo, quest'uno sa d'esser uno e di dover contentare molti; ma quando i molti governano, pensano soltanto a contentar se stessi, e si ha allora la tirannia più balorda e più odiosa; la tirannia mascherata da libertà. 

Luigi Pirandello 

Situazione tasse




ECCO LE NOVITÀ FISCALI CHE CI ATTENDONO NEL 2013
1. Ad aprile arriverà la Tares, cioè la nuova tassa su rifiuti e servizi che manderà in soffitta la Tarsu e la Tia;
2. Debutta la Tobin Tax, ossia l'imposta sulle transazioni finanziarie che si comincerà a pagare da marzo;
3. A partire dal 1° luglio l'Iva ordinaria passerà dal 21 al 22 per cento. Resteranno invece inalterate le altre due aliquote al 4 e 10 per cento;
4. La deduzione forfettaria applicabile sul reddito da locazione scenderà dal 15 al 5 per cento (con effetto nelle dichiarazioni del 2014), fermo restando comunque che il margine di sconto resterà al 25% per i fabbricati situati a Venezia centro, isole della Giudecca, Murano e Burano, e al 35% per gli immobili di interesse storico e artistico;
5. Per volere della Legge di Stabilità aumentano le detrazioni sui figli a carico (sempre con effetto nelle dichiarazioni del 2014);
6. Fino al 30 giugno 2013 resterà in vigore l'aumento dal 36 al 50 per cento sul bonus riguardante gli interventi di ristrutturazione edilizia, applicabile su un tetto di spesa innalzato anch’esso da 48mila a 96mila euro.

(Leggi la news di "myCAF": http://www.mycaf.it/it/novita-sul-fisco/fisco-2013-debutta-la-tares-aumenta-liva_1493_news/)

Un altra Green Hill da fermare



Aldo Benato
Oggi pomeriggio in prima linea al presidio contro la GLAXO.
Grazie alla mobilitazione animalista, i vivisettori in Italia cominciano ad avere gli incubi.
Capiranno che devono cambiare aria.
Io dico invece CHE DEVONO SPARIRE
Si possono fare sperimentazioni in altro modo
Molto più sicure per noi umani.
Ma hanno un problema sono più costose per le multinazionali
Molto meglio (per loro) pagare pochi euro a individui che gli portano animali randagi (a volte rapiti dai giardini di case) da torturare orrendamente
Quello che molti non sanno è che questi prodotti poi vengono testati su cavie umane e per il 94% non sono idonei o fin anche pericolosi
Ma intanto i prodotti (con la scritta testati su animali possono essere messi in commercio) E' questo che alle case farmaceutiche preme GUADAGNARE

Un cappuccino speciale



I bimbi molto spesso non mangiano verdure
Un piccolo imbroglio
Cappuccino di verdure frullate con tanto parmigiano grattugiato e filetti sopra Provate

Tovaglia di primavera



Un idea primaverile

Bottiglia di plastica
Colori acrilici rosa nero (per le più pratiche anche verde per le foglioline) Tovaglia di carta o tovaglia di stoffa (in questo caso servono colori per stoffa)(finito il lavoro lasciare asciugare e stirare il tessuto a rovescio per fissare il colore)
E' semplice e di grande effetto

E' Primavera

Oggi è il primo giorno di primavera. 
La natura si risveglia. 
Noi siamo parte di questa meravigliosa natura.
La terra la nutre, il sole la riscalda, la pioggia la disseta. 
Auguro a tutti di far risvegliare l'anima e di nutrirla,con la benevolenza,di riscaldarla con l'amore e di dissetarla con la tenerezza.
Ogni cuore umano ne deve avere un poco, magari nascosto in fondo magari sopito ma esiste.Sradichiamo le erbacce dell'indifferenza,del menefreghismo e della cattiveria e facciamola sbocciare


Prima che la mia anima mi consigliasse,
dubitavo del valore del mio lavoro.
Ora ho capito che gli alberi,
fioriscono in Primavera e fruttificano d’Estate,
senza cercare lodi;
e le loro foglie cadono in Autunno
e i loro rami restano spogli d’Inverno
senza timore di biasimo.

K. Gibran,


Ogni giorno è diverso dall’altro,
ogni alba porta con sè il suo speciale miracolo,
il suo istante magico,
in cui si distruggono gli universi passati e nascono nuove stelle.
I Navajo ,infatti, insegnano ai loro bambini che ogni mattina il sole che sorge e’ un sole nuovo.
Nasce ogni giorno, vive solo per quel giorno, muore alla sera e non ritornera’ piu’.
Dicono ai loro piccoli: Il sole ha solo questo giorno, un giorno.
Vivi bene la tua vita in modo che il sole non abbia sprecato il suo tempo prezioso.

Paulo Coelho