martedì 3 aprile 2018
Un'antica arma azteca: il fischio della morte
Scoperti anni fa, i “fischi della morte” degli strumenti musicali di origine azteca, hanno attirato l’attenzione di molti archeologi a causa della loro forma, ma è solo di recente che il loro terribile rumore è stato studiato.
Alcuni esperti sostengono che gli Aztechi probabilmente usavano il rumore prodotto da questi strumenti a forma di teschio per “accompagnare” le anime delle persone vittime di riti sacrificali verso l’aldilà, ma anche in battaglia per intimidire i nemici.
In questo video, il musicista Quijas Yxayotl, spiega che il “fischio della morte” è stato utilizzato per cerimonie speciali, come il giorno dei morti. “In guerra solitamente venivano suonati un centinaio di questi strumenti contemporaneamente .
I guerrieri in marcia verso i nemici suonavano quelle note per destabilizzare psicologicamente il nemico” afferma il musicista.
Roberto
Velázquez Cabrera, 66 anni, un ingegnere che vive in Messico, ha condotto per diversi anni ricerche su questi antichi strumenti aztechi per esaminarne il suono e per realizzare delle repliche fedeli.
Il suono prodotto è associato a riti legati alla morte, non solo per la forma particolare, ma perché due esemplari sono stati trovati nelle mani di uno scheletro di sesso maschile, probabilmente una vittima sacrificale, davanti al tempio del dio del vento Ehecatl a Tlatelolco, come segnala un articolo del sito Mexicolore.
L’origine di questo strumento può essere datato tra il 1250 e il 1380 e il suo rumore è paragonabile a quello del vento.
Fonte: lastampa.it
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