lunedì 10 novembre 2014

Qual è l'origine di "toccare ferro" ?


Le spiegazioni plausibili sulle origini del gesto e della sua valenza scaramantica sono molteplici. 

Secondo una scuola di pensiero il "ferro" era un modo in cui anticamente si indicava la spada. Era chiaro quindi che si trattasse di un gesto di chi si preparava a difendersi strenuamente da un pericolo esterno.
 All’origine di questa credenza ci sono diverse caratteristiche del ferro: è stato uno dei primi metalli lavorati dell’uomo e viene estratto dalle viscere della terra, di cui è considerato figlio.
 La sua durezza lo rende uno scudo ideale contro il pericolo.

 Per altri il gesto scaramantico del “toccare ferro” che tutti noi ancora oggi facciamo è da far risalire al “ferro di cavallo".
 In questo caso si va molto indietro nel tempo, addirittura al tempo dei antichi egizi, che lo consideravano un portafortuna per la sua somiglianza alla mezzaluna.

I cinesi vedevano e vedono nel ferro di cavallo la somiglianza al serpente sacro, Nagendra: per questo lo considerano un oggetto fortunato.
 Da tenere in considerazione anche una probabile origine militare, risalente ai tempi dell’antica Roma: nell'esercito, infatti, le truppe marciavano a piedi mentre solo gli ufficiali andavano a cavallo.
 Capitava così che qualcuno ogni tanto perdesse il ferro di uno zoccolo: trovarli era diventato un gioco per le truppe. Chi ne trovava di più era il soldato vincitore della sfida, e quindi il più fortunato.

 Un’altra tradizione narra che quando i cavalieri a cavallo perdevano un ferro ed erano costretti a fermarsi, i poveri contadini dell’epoca li aiutavano, ricevendo in cambio qualche moneta. 
Da qui, la credenza che un ferro di cavallo trovato per strada e poi appeso sulla porta di casa porti fortuna. 

Una delle storie più conosciute sull’origine del ferro di cavallo come portafortuna viene dall’Inghilterra ed è la cosiddetta leggenda di Saint Dunstan, un fabbro che divenne poi arcivescovo di Canterbury nell'anno 959.
 Si narra che il diavolo chiese al santo di ferrare il suo cavallo.
 Nel compiere questa operazione, Dunstan inchiodò un ferro nello zoccolo del diavolo. 
Il dolore fu così forte che il diavolo stesso supplicò di essere liberato. 
Il santo accettò solo dopo la promessa da parte del diavolo di non entrare mai più in una casa protetta da un ferro di cavallo sulla porta. E così fu.

 Infine, ricordiamo che in inglese si dice toccare legno "knocking on wood"; l´espressione deriva da credenze pagane relative alla presenza di spiriti negli alberi.
 Bussare sul legno serviva per cercare la protezione dello spirito in questione. 

Come avete visto, le leggende e le tradizioni sono molteplici e hanno reso, fino ai giorni nostri, il gesto del “toccare ferro” come uno dei più universalmente utilizzati come portafortuna. 
Toccare ferro, insomma, sembra proprio mettere d’accordo tutte le persone superstiziose del mondo.

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