giovedì 12 dicembre 2013

Scala dei Turchi


Il nome evoca miti e leggende passate. 
Narra di pirati Saraceni che ormeggiando le loro navi in acque limpide e tranquille, si inerpicavano per i suoi candidi gradoni. Con vesti sgargianti correvano, razziavano e con ricchi bottini, sempre dai dolci pendii, scappavano.
 Come allora anche adesso l’incanto lascia senza fiato chi giunge in questo tratto di costa siciliana. 
 Tra Agrigento ed Eraclea, anche loro dal favoloso passato greco, in località Realmonte si trova protesa sul mare l’incredibile Scala dei Turchi.


Le parole non sono sufficienti; descrivere l’incanto impalpabile della sua visione, profumi di acque pure e piante aromatiche, la dolce sensazione di stendersi con la schiena sulle pannose rocce.
 No, non basta dirlo, bisogna andare e vedere; scoprire per credere e rimanere folgorati di come il mare, il vento, le piogge e la natura intera di ere geologiche hanno restituito tale meraviglia.
 L’impalpabile materiale con cui è fatta viene chiamata Marna, roccia sedimentaria di natura calcarea e argillosa avente un caratteristico colore bianco puro.


Tale scogliera dal singolare aspetto si erge in mezzo tra due immacolate spiagge di sabbia fine e per accedervi bisogna procedere lungo il litorale, inerpicarsi in una salita somigliante ad una grande scalinata naturale di pietra calcarea. 
Una volta raggiunta la sommità della scogliera, il paesaggio visibile abbraccia la costa agrigentina fino a Capo Russello, tutti luoghi di Montalbano memoria. 
Galoppa la fantasia in questo luogo al tramonto. Come in una fiaba sembra di star seduti su di una gigantesca torta nuziale che il migliore pasticcere del reame ha inondato di panna montata in onore dei due fidanzati “u zitu e a zita”; ma invidiosa una strega del mare lancia un sortilegio ai due innamorati, trasformandoli per sempre nei due scogli che affiorano dal mare di fronte. Una cosa sfuggi a quell’essere malvagio. Così facendo immortalò per l’eternità all’amore la Scala. 

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