All’interno di una tomba trace nel sito di Sveshtari, in Bulgaria, gli archeologi hanno ritrovato un tesoro conservato in un contenitore di legno.
Gli oggetti risalgono tra la fine del IV e l’inizio del III secolo a.C. e includono teste di cavallo, collane e piccoli busti.
I Traci erano governati da un’aristocrazia guerriera che disponeva dei vasti giacimenti d’oro alla foce del Danubio. Strinsero intensi rapporti commerciali con i loro vicini, tra cui gli Sciti al Nord e i Greci al Sud, come si nota anche dall’influenza sulla manifattura degli oggetti.
La lavorazione dell’oro in Bulgaria ha una lunga storia: nel 1972, ad esempio, venne scoperta casualmente una necropoli di 6.000 anni fa nei pressi di Varna ricca di tombe contenenti i più antichi corredi funerari realizzati nel prezioso metallo.
Tra i manufatti in oro riportati alla luce nella tomba del III secolo a.C. vi sono anche anelli – o spille – e dei piccoli busti femminili, che probabilmente ornavano degli abiti.
Più di altri oggetti rinvenuti nel tesoro, questo anello o spilla in oro mostra chiaramente nella sua lavorazione l’influenza dello stile dei Greci, con cui i Traci intrattenevano fitti rapporti commerciali.
Non è ancora chiaro se questo capolavoro della gioielleria trace, decorato con leoni e animali fantastici, fosse una tiara o una collana.
Gli oggetti sono stati scoperti nella tomba più grande delle 150 del sito, appartenente a una tribù della Tracia, i Geti. “Al culmine della loro civiltà i Geti produssero cose meravigliose”, dice la responsabile dello scavo Diana Gergova. “Dalle prime analisi la tomba poteva forse appartenere al sovrano Cothelas (o Gudila)”.
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