I dettagli di uno dei pochi “vampiri” sepolti in Gran Bretagna sono emersi grazie alla nuova indagine archeologica di una scoperta a lungo dimenticata: uno scheletro trovato seppellito con chiodi di metallo piantati tra spalle, cuore e caviglie.
Risalente al 550-700 d.C., lo scheletro era stato riportato alla luce nel 1959 nella città di Southwell, durante gli scavi per una nuova scuola. Lo scavo aveva rivelato anche resti romani.
Il ‘vampiro’, a sinistra, come venne ritrovato nel 1959 (University of Nottingham Archaeology Museum)
Nel 1959, l’archeologo Charles Daniels aveva immediatamente riconosciuto la rarità dei resti scheletrici, ma all’epoca non vennero effettuate ulteriori indagini. “Daniels aveva scherzosamente commentato di aver ‘controllato i lunghi denti canini’, associando chiaramente lo scheletro con l’essere un vampiro”, ha detto Matthew Beresford, della Southwell Archaeology. “Tuttavia, lo scheletro era stato in gran parte dimenticato da allora”.
Solo una manciata di sepolture simili sono state riconosciute nel Regno Unito. “I morti pericolosi” come i vampiri venivano sepolti con riti particolari per evitare che uscissero dalle loro tombe e attaccassero i vivi.
“Per tutto il periodo anglosassone, la ‘punizione’ di essere seppellito nelle paludi, a faccia in giù, decapitato, messo al rogo o altro, era riservato a ladri, assassini o traditori”, ha scritto Beresford. Il trattamento venne successivamente esteso a tutti coloro che non si conformavano alle regole della società (adulteri, fedeli non devoti, bestemmiatori…). Tuttavia, “chi era veramente costui non lo sapremo mai”, ha detto Beresford.
I resti dello scheletro potrebbero ancora essere sepolti nel sito, visto che Daniels non riuscì a recuperare completamente il corpo.
C’è però un colpo di scena finale nella storia del vampiro di Southwell.
“Sembra che non sia stata l’ultima persona, temuta dai locali, ad essere sepolta nella città”, ha scritto Beresford.
Le cronache riportano che nel 1822 un certo Henry Standley venne riconosciuto colpevole dell’omicidio di un venditore ambulante di nome John Dale. Arrestato, Standley fu poi trovato morto nella sua cella. “Si suicidò impiccandosi”, ha detto Beresford.
Un giornale locale del 15 febbraio 1822 rivela che Standley venne sepolto a un incrocio e infilzato con un paletto, il che suggerisce che la paura dei morti usciti dalla tomba esisteva nella società britannica anche intorno al 1820.
“Seppellire agli incroci era abbastanza comune per i sospetti vampiri: si credeva che se si fossero rianimati non avrebbero saputo tornare al villaggio. E nel folklore, i suicidi costituiscono un grande rischio di diventare vampiri”, ha detto Beresford.
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