mercoledì 30 gennaio 2013

Il Barone rosso

Eroe dei tedeschi e rispettato dai suoi nemici, Manfred von Richthofen fu una delle principali figure della prima guerra mondiale, ricordato con l'appellativo di Barone rosso.

Talento puro dell'aviazione, ottenne ottanta vittorie aeree confermate durante il conflitto del 1914-1918 prima di essere abbattuto il 21 aprile 1918 dal capitano Arthur Roy Brown durante l'ennesimo combattimento aereo sulle linee inglesi attestate nel dipartimento francese della Somme (anche se Brown non rivendicò mai ufficialmente la vittoria, sostenendo che l'abbattimento era dovuto al sergente Popkin o all'artigliere Robert Buie della contraerea australiana).
 Avrebbe compiuto, da lì a undici giorni, ventisei anni di età. 

Quello che per i francesi era le diable rouge e per gli inglesi the red baron, nacque a Breslavia, Germania (ora in Polonia), sotto il regno del Kaiser Guglielmo II, ed ancora bambino si trasferì con la famiglia a Schweidnitz (oggi Swidnica, Polonia).
 In gioventù praticò caccia ed equitazione e, completato l'addestramento nel corpo dei cadetti, nella primavera del 1911 fu assegnato come alfiere al 1° Reggimento Ulani "Imperatore Alessandro III". Sottotenente nel 1912, il 2 agosto 1914 passò la frontiera russa col suo reggimento, che poco dopo fu trasferito a ovest. Fu in Lussemburgo, entrò in Belgio sempre col 1° Ulani e combatté contro i Francesi davanti a Verdun.
 Il 23 settembre 1914 ricevé la Croce di Ferro, prestando servizio anche in trincea.
 Nel maggio del 1915 fu accolta la sua domanda d'entrare nella Luftstreitkräfte, cioè in aviazione e, superato l'addestramento, ai primi di giugno venne destinato a Colonia al 7° Reparto Complementi dell'aviazione per un corso osservatori. Nei mesi di giugno, luglio e agosto del 1915 tornò al fronte orientale e operò come osservatore aereo durante l'avanzata di Mackensen da Gorlice a Brest-Litovsk.
 Il 21 agosto, in seguito a un nuovo improvviso trasferimento, ripassò al fronte occidentale e fu assegnato a Ostenda e iniziò l'addestramento come osservatore su un "aereo da battaglia".

 Ebbe il suo primo duello aereo il 1º settembre del 1915 contro un apparecchio inglese e rientrò senza troppi danni e senza alcun successo. Segnò la sua prima vittoria nel corso della battaglia della Champagne abbattendo un Farman biposto, che però precipitò dieci chilometri oltre le linee, in territorio alleato, per cui, secondo le regole del tempo, non gli fu accreditato.
Il 1º ottobre 1915 conobbe il miglior pilota da caccia tedesco dell'epoca, Oswald Boelcke, che molto contribuì al suo futuro successo. Nel novembre del 1915 Von Richthofen andò a Berlino per sostenere gli esami da pilota a Doeberitz. Il 25 dicembre 1915 superò il terzo esame e nel marzo del 1916 fu assegnato al 2° Stormo da combattimento, in quel periodo a Verdun.
 Ebbe la sua prima vittoria da pilota da caccia abbattendo un Nieuport sul forte di Douamont il 26 aprile 1916, ma, di nuovo, l'aereo cadde entro le linee francesi e non gli fu accreditato. Nel giugno del 1916 venne trasferito in Russia con tutto il suo reparto e operò prevalentemente come bombardiere dalla base di Kowel. In agosto Boelcke arrivò a Kowel per visitare il fratello e per cercare piloti per lo Stormo da Caccia che gli era stato ordinato d'organizzare e portare in combattimento sulle Somme e chiese personalmente a Von Richthofen se voleva farne parte.
 Von Richthofen accettò e il 17 settembre 1916 nei pressi di Cambrai costrinse un aereo inglese all'atterraggio nei pressi d'un campo di volo tedesco: fu la sua prima vittoria ufficialmente riconosciuta. Alla fine del 1916 fu decorato con il "Pour le mérite" in occasione della sua sedicesima vittoria e gli fu affidato il comando della Jasta 11, la squadriglia da caccia che in seguito sarebbe diventata nota come il Circo Volante in virtù dei vivaci colori che decoravano gli apparecchi, ma anche per l'abilità dei piloti, scelti attentamente da Richtofen. Tra di essi spiccava il nome, divenuto poi famoso, di Hermann Goering, futuro capo della Luftwaffe e massimo gerarca nazista.

 L'appellativo di Barone Rosso gli venne appunto dal fatto che molti degli aerei da lui pilotati, a partire dall'Albatros D.III, erano completamente dipinti di rosso.

 Abbattuto senza conseguenze a metà marzo del 1917, continuò a cogliere una vittoria dopo l'altra. Il 24 giugno 1917 ricoprì l'incarico di comandante di una nuova unità appena formata, il Primo stormo da caccia che comprendeva la squadriglie (Jasta) 4,6,10,11. Questo Jageschwader (stormo da caccia) doveva essere una unità autosufficiente, con lo scopo di ottenere la superiorità aerea in settori decisivi, per contrastare le sempre più consistenti formazioni del Royal Flying Corps britannico.

Il 21 aprile 1918, decollò dal campo di Cappy con altri nove piloti, fra cui suo cugino Wolfram von Richthofen, che era alle sue prime missioni di guerra: insieme incontrarono i Sopwith Camel della 209ª squadriglia della Royal Air Force.
 Il giovane tenente canadese Wilfrid May vide che Wolfram von Richthofen restava, come lui, ai margini del combattimento aereo, e gli andò in caccia mettendosi in coda. Accorgendosi che suo cugino era in pericolo, il Barone Rosso inseguì Wilfrid May, che cercava di allontanarsi, con la mitragliatrice inceppata.
Questa era di solito la sua tecnica abituale, cercare gli aerei in difficoltà e prenderli in caccia. Tuttavia stava sempre attento a non portarsi sulle linee nemiche, ma quel giorno non prese questa precauzione. 
Forse era molto stanco o forse la battaglia aerea si era piano piano spostata a ovest, sulle linee alleate. Vedendo il triplano di Manfred von Richthofen in procinto d'attaccare May, il capitano Arthur Roy Brown, altro pilota canadese, decise a sua volta di attaccare il Barone Rosso.
 Ben presto i tre aerei si ritrovarono a bassissima quota sulla terra di nessuno che separava i due fronti. Richthofen desistette dall'inseguimento, ma sembra che avesse calcolato male la sua posizione, per cui quando fece la virata per tornare indietro, sorvolò una delle zone più munite del fronte della Somme. Colpito da proiettili provenienti dalle trincee, il triplano atterrò intatto. Alcuni testimoni oculari raccontarono che Richthofen era già morto, riverso sulla cloche; altri che sopravvisse ancora alcuni minuti prima di emettere un ultimo sospiro, Kaputt, riferito al suo aeroplano. Un caccia inglese lasciò cadere sul campo-base tedesco di Cappy il seguente messaggio: "AL CORPO D'AVIAZIONE TEDESCO. Il capitano barone Manfred von Richtofen è stato ucciso in battaglia il 21 aprile 1918 e seppellito con tutti gli onori militari". Le sue spoglie furono ospitate nel cimitero del villaggio di Bertangles vicino Amiens, finita la guerra, nel 1919 furono trasferite nel Cimitero Militare Tedesco di Fricourt, sulla Somme.

 Il 16 novembre 1925 il feretro del Barone Rosso attraversò il Reno e fu accolto da una folla raccolta a Kehl, gli furono tributati grandi funerali di stato e fu seppellito insieme ai più grandi eroi tedeschi nell'Invalidenfriedhof a Berlino. Questo cimitero monumentale dopo la seconda guerra mondiale si ritrovò nel settore Est di Berlino, allora la famiglia, temendo che la tomba non venisse più curata chiese e ottenne nel 1976 la traslazione delle spoglie a Wiesbaden nella cappella di famiglia, vicino a sua madre e sua nonna.

Fonte: Wikipedia

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