mercoledì 30 gennaio 2013
A buon intenditor..............
Cosa intendeva dire Monti, con quella mezza frase, degna del contorcimento mentale di un uomo che parla come tassa?
"Io la manovra la escludo, ma non escludo niente in certi casi di esiti del voto"
Apparentemente, che se sarà lui a governare non farà una manovra lacrime e sangue bis, mentre se non vincerà, non potrà escludere niente.
Ma perché "escludere" o "non escludere" una manovra nel caso altri dovessero governare?
Che formula bislacca è?
Se lui dovesse perdere, è infatti implicito che non potrebbe garantire nulla, né a lui si chiede di "garantire" su qualcosa cui non sarebbe chiamato ad essere responsabile.
Dunque perché dirlo? E perché parlare di "certi casi di esiti del voto", o di "maggioranze" (come fa la sua economista di punta) e non di "governi", come sarebbe più logico?
La risposta, anche se appare celata tra le righe, è semplice: hanno in testa un Monti Bis, qualunque maggioranza (i casi di esiti del voto) esca fuori dalle urne.
Una maggioranza con Mario Monti nuovamente al Governo.
Un Governo dei tecnici con la foglia di fico del voto a legittimarlo.
Spiegato in parole povere, "non garantire in certi casi di esiti di voto" è una frase senza senso.
Nessuno garantisce niente se non vince, ovviamente.
Ma allora perché lo dice? E perché, per spiegarla, nell'intervista con la D'Amico la Tinagli non parla mai di "governo" ma di "maggioranze"?
Perché il soggetto, il convitato di pietra, è il Monti Bis e il senso è: "se Scelta Civica ha la maggioranza, garantisco che non ci sarà una manovra.
Se invece dovrò governare con una maggioranza diversa, non garantisco nulla". Ha in mente un nuovo governo tecnico, fintamente legittimato con il voto.
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