giovedì 6 dicembre 2012
Il volto e l’emozione
Quando nel 1806 Guillaume-Benjamin Duchenne nacque a Boulogne in una famiglia di umili pescatori, la prima cosa che fece sua madre, stringendolo al petto, fu sorridere. Non poteva sapere che il sorriso che le illuminava il volto sarebbe stato chiamato dagli studiosi sorriso Duchenne, proprio in onore di suo figlio. In realtà, oltre che al sorriso, il nome Duchenne è ancora oggi legato a varie atrofie, distrofie e paralisi muscolari da lui individuate e studiate, così come a uno strumento chirurgico per l’asportazione di campioni di tessuti vivi da lui inventato: ma la sua fama è legata principalmente alle ricerche sulla neurofisiologia dell’emozione. Partendo dalle ricerche galvaniche, Duchenne mise a punto uno stimolatore elettrico che, applicato a determinati punti della pelle, stimolava i muscoli sottostanti con enorme precisione. Praticamente questa tecnica (non invasiva) si basava sull’uso di elettrodi molto appuntiti che appoggiati all’epidermide facevano passare una piccola scossa elettrica, indolore ed estremamente localizzata. In questo modo riuscì a catalogare per primo tutti i muscoli della faccia umana, e non soltanto.
Utilizzando soggetti paralizzati, per essere sicuro che nessun movimento fosse volontario, Duchenne cominciò ad interessarsi al modo in cui i muscoli facciali vengono utilizzati per trasmettere emozioni. A seconda che siamo arrabbiati, felici, annoiati, spaventati, il nostro volto esprime questi stati d’animo con un complesso insieme di movimenti muscolari; Duchenne riuscì a “comporre” e catalogare queste espressioni emozionali con il suo apparecchio stimolatore ed essendo un appassionato di fotografia riuscì anche a documentare queste ricerche con una eccezionale serie di immagini.
Questo suo studio sulla fisiologia muscolare durò vent’anni, la missione di una vita. Fra le varie sorprese incontrate nel corso degli esperimenti, Duchenne trovò anche qualcosa che, per quanto non abbia un profondo valore scientifico, è rimasta una delle scoperte più curiose legate alla sua ricerca: la differenza fra un sorriso sincero e uno falso. Duchenne si accorse che, quando stimolava elettricamente i suoi soggetti, non riusciva a ottenere da loro un sorriso convincente. Cosa mancava? Provò quindi a provocare con gli elettrodi un sorriso sul volto di un soggetto, e immediatamente dopo apostrofarlo con una battuta spiritosa, per confrontare quali muscoli si muovessero nel sorriso “indotto” e in quello spontaneo. E di colpo, capì.
Quando sorridiamo per cortesia (ma in realtà siamo annoiati), oppure per ingannare chi ci guarda facendogli credere che siamo felici, tutti i muscoli attorno alla bocca si attivano in maniera molto simile al sorriso naturale. Questo sorriso “bugiardo” difetta però di qualcosa: sono i muscoli intorno agli occhi e alle sopracciglia, scoprì Duchenne, che si muovono soltanto se il sorriso è sincero e genuino. Provò quindi che il detto “ridere con gli occhi” era meno metaforico del previsto. Nonostante i suoi metodi poco ortodossi, Duchenne rivoluzionò la conoscenza scientifica: è ricordato come uno dei più grandi medici del XIX Secolo e come il fondatore della neurologia. Se lo sapesse sua madre, come credete che sorriderebbe?
Il caffè
Il rito del caffè
Se si pensa a un buon caffè, la mente corre subito a Napoli, città che della degustazione di questa bevanda ha fatto un vero culto.
La "tazzulella 'e cafè", ovvero la classica tazzina di caffè.
Non ebbero però qui le sue origini: analogamente a quanto avvenne per la pasta, infatti, anche in questo caso i napoletani la perfezionarono, relativamente tardi, una tradizione proveniente da lontano.
Come la pasta, anche il caffè arriva dall'Oriente: fu infatti scoperto dagli arabi, che lo diffusero in tutti i territori da loro conquistati.
La prima "bottega del caffè" d'Europa venne aperta a Venezia nel 1640, seguita poco dopo da Parigi, dove il siciliano Francesco Procopio de' Coltelli fondò nel 1660 il celebre Caffè "Procope", destinato a diventare la culla dell'Illuminismo.
Se si pensa a un buon caffè, la mente corre subito a Napoli, città che della degustazione di questa bevanda ha fatto un vero culto.
La "tazzulella 'e cafè", ovvero la classica tazzina di caffè.
Non ebbero però qui le sue origini: analogamente a quanto avvenne per la pasta, infatti, anche in questo caso i napoletani la perfezionarono, relativamente tardi, una tradizione proveniente da lontano.
Come la pasta, anche il caffè arriva dall'Oriente: fu infatti scoperto dagli arabi, che lo diffusero in tutti i territori da loro conquistati.
La prima "bottega del caffè" d'Europa venne aperta a Venezia nel 1640, seguita poco dopo da Parigi, dove il siciliano Francesco Procopio de' Coltelli fondò nel 1660 il celebre Caffè "Procope", destinato a diventare la culla dell'Illuminismo.
Placche tettoniche e terremoti
L’Italia, cosi come tutta l’area Mediterranea, si trova per nostra sfortuna proprio nella zona di collisione tra due grandi placche tettoniche note con il nome di zolla Euro-Asiatica e Africana, zolle che un centinaio di milioni d’anni fa diedero origine alla catena alpina. Una cosa simile accadde in Oriente per lo scontro tra la zolla Indiana ed Euro-Asiatica dando cosi vita all’immensa catena montuosa Himalaiana.
Ma l’Italia non è formata soltanto dalle Alpi. L’intera Penisola è attualmente per più del 70 per cento del territorio a rischio sismico! Gli Appennini, formatisi in tempi più recenti rispetto alle Alpi (40 milioni d’anni fa), si sono generati dalla spinta della zolla Europea contro la micro- zolla Adriatica, nota anche con il nome di Adria, con derivante innalzamento delle rocce sottomarine presenti in quello che è oggi è il Mar Tirreno. L’Adria è una sorta di ”cuneo” che oggi si estende a partire dal Mar Ionio fino all’estremità occidentale della pianura Padana e costituisce un frammento della grande placca africana staccatasi indipendentemente migliaia di anni fa. E’ in lento movimento verso Nord-Est ( in direzione di Alpi Italiane e Alpi Dinariche) ; ad essa si può ricondurre, per esempio, il grave terremoto in Friuli nel 1976.
TERREMOTO/ Oggi in Italia Giovedì 6 dicembre 2012
TERREMOTO/ Oggi in Italia Mercoledì 5 dicembre
TERREMOTO MARCHE/ Scossa di magnitudo 4 ad Ascoli Piceno, oggi 5 dicembre 2012
TERREMOTO/ Oggi in Italia Martedì 4 dicembre 2012
TERREMOTO EMILIA-ROMAGNA/ Scossa di 2.9 gradi in provincia di Bologna, oggi 4 dicembre 2012
TERREMOTO/ Oggi in Italia Domenica 2 dicembre
TERREMOTO/ Oggi in Italia le scosse nel forlivese, Venerdi 30/11/2012 TERREMOTO/ Oggi in Italia Giovedì 29 novembre
TERREMOTO/ Oggi in Italia Mercoledì 28 novembre
TERREMOTO/ Oggi in Italia Lunedì 26 novembre 2012
TERREMOTO POLLINO/ Sciame sismico tra Calabria e Basilicata, la scossa più forte di magnitudo 25/11/2012
TERREMOTO/ Oggi in Italia Sabato 24 novembre 2012
TERREMOTO/ Oggi in Italia Giovedì 22 novembre
TERREMOTO ETNA/ in Sicilia 22/11/2012
TERREMOTO SICILIA/ Sciame sismico sull'Etna, la scossa più forte di magnitudo 3.9. Oggi 22/11/2012
TERREMOTO POLLINO/ Nuove scosse tra Calabria e Basilicata, la più forte di magnitudo 3.3. Oggi ... 22/11/2012
TERREMOTO/ Oggi in Italia Mercoledì 21 novembre
TERREMOTO/ Oggi in Italia Martedì 20 novembre
TERREMOTO PIEMONTE/ Scossa di magnitudo 3.3 gradi in provincia di Asti, Monferrato, oggi 20/11/2012
TERREMOTO/ Oggi in Italia Lunedì 19 novembre 2012
TERREMOTO ABRUZZO/ L'Aquila torna a tremare: due scosse nella notte, la più forte di magnitudo 17/11/2012
TERREMOTO/ Oggi in Italia Venerdì 16 novembre
TERREMOTO TRENTINO/ Scossa di magnitudo 3 in provincia di Trento, oggi 16 novembre 2012
TERREMOTO/ Oggi in Italia Giovedì 15 novembre
TERREMOTO/ Oggi in Italia Mercoledì 14 novembre
TERREMOTO CALABRIA scossa profonda, fa meno danni ma è avvertita di più ... 13/11/2012
TERREMOTO CALABRIA/ Scossa di magnitudo 4.4 in provincia di Reggio Calabria, oggi 13 novembre
TERREMOTO/ Oggi in Italia Lunedì 12 novembre 2012
TERREMOTO/ Oggi in Italia Sabato 10 novembre 2012
TERREMOTO/ Oggi in Italia Venerdì 9 novembre 2012
TERREMOTO/ Oggi in Italia Giovedì 8 novembre 2012
TERREMOTO/ Oggi in Italia Mercoledì 7 novembre
TERREMOTO/ Oggi in Italia Martedì 6 novembre 2012
TERREMOTO/ Oggi in Italia le scosse,Lunedì 5 novembre 2012
TERREMOTO/ Oggi in Italia Domenica 4 novembre
Per maggiori informazioni su luoghi e magnitudo andare al sito
http://www.ilsussidiario.net/News/Cronaca/Terremoto/2012/12/5/TERREMOTO-Oggi-in-Italia-le-scosse-la-magnitudo-e-i-comuni-coinvolti-Mercoledi-5-dicembre-2012/344650/
I PADRI DELLA PATRIA
I POPOLI D'ITALIA E FRANCIA INSORGONO??
Cosa è successo alla manifestazione NoTav di Lione?
E dobbiamo aspettarci che questa Europa del liberismo e dell'attacco ai diritti venga cambiata dai cosiddetti partiti socialdemocratici e progressisti come il partito socialista francese di Hollande e il Partito Democratico di Bersani? Cosa è successo oggi a Lyon?
Ve lo raccontiamo noi.
Da un lato c'erano i governi delle crisi economiche dall'altro lato l'europa dei popoli, dei cittadini e delle lotte.
I primi hanno firmato l'ennesimo protocollo privo di contenuti e inutile che non smuove un euro verso alcuna opera.
I secondi hanno provato a manifestare il loro pensiero, la loro contrarietà verso queste scelte.
I primi, Monti e Hollande usando tutta la loro gradevole gentilezza hanno convinto i giornali e le tv che loro stessi governano che tutto sarebbe filato liscio d'ora in avanti, sul tav, sulle risposte da dare alla crisi economica e su molto altro ancora.
Protetti da migliaia di poliziotti hanno firmato, parlato, fotografato, mangiato sulle spalle dei cittadini che tanto erano lontani chilometri.
I no tav, i cittadini veri, quelli che le scelte dei governi le pagano sulla loro pelle sono stati scortati, e bloccati per almeno 4 ore al confine, poi ancora bloccati alle porte di Lyon e solo grazie alla loro caparbietà hanno raggiunto la piazza a loro concessa per manifestare.
Partiti alle 6 del mattino giunti a Lyon alle 3 del pomeriggio.
Poi la sorpresa, in piazza le libertà finiscono sulla scaletta del pulman.
Qui, a Lyon comanda la polizia del governo Hollande ed ogni tipo di corteo è vietato come lo è allontanarsi dalla piazza anche solo per andare ai servizi. Vietato abbandonare la piazza!
Questo l'ordine perentorio, poi però alle 18 si fa buio e per la Police è ora di far rientrare i no tav a casa e così uomini donne anziani e bambini vengono caricati a freddo con manganelli, spray urticanti e lacrimogeni verso i pulman. Quindi i pulman vengono poi sequestrati dagli agenti che salgono e menano chiunque si alzi dal seggiolino.
In un caso l'autista viene anche brutalmente sostituito da un agente di polizia che guida lui il pulman verso il confine.
In un altro caso gli agenti saliti sul pulman spruzzano lo spray al peperoncino provocando il malore della quasi la totalità dei passeggeri.
Ogni pulman viene quindi scortato sotto minaccia sull'autostrada e dopo il casello vengono ancora bloccati (alle 20:30 sono ancora lì). Queste le notizie che ci giungono da oltre confine.
Due facce dello stesso problema? No assolutamente no.
Da un lato, dentro i palazzi carnefici burocrati che in nome delle banche e della crisi sono disposti a passare sui corpi delle persone anche a costo di vedere scorrere del sangue.
Dall'altro l'Europa dei popoli, della gente semplice, dei cittadini che nonostante le violenze, i soprusi e in questo caso anche i furti che da anni subisce, continua e continuerà a lottare.
Non è un problema che presuppone una mediazione è semplicemente una parte quella sana che deve vincere sull'altra, quella malata.
Creato il 03 dicembre 2012 da Verita e democrazia
da www.notav.info tramite www.fabionews.info/
E QUESTA E'LA RISPOSTA!!
Cosa è successo alla manifestazione NoTav di Lione?
E dobbiamo aspettarci che questa Europa del liberismo e dell'attacco ai diritti venga cambiata dai cosiddetti partiti socialdemocratici e progressisti come il partito socialista francese di Hollande e il Partito Democratico di Bersani? Cosa è successo oggi a Lyon?
Ve lo raccontiamo noi.
Da un lato c'erano i governi delle crisi economiche dall'altro lato l'europa dei popoli, dei cittadini e delle lotte.
I primi hanno firmato l'ennesimo protocollo privo di contenuti e inutile che non smuove un euro verso alcuna opera.
I secondi hanno provato a manifestare il loro pensiero, la loro contrarietà verso queste scelte.
I primi, Monti e Hollande usando tutta la loro gradevole gentilezza hanno convinto i giornali e le tv che loro stessi governano che tutto sarebbe filato liscio d'ora in avanti, sul tav, sulle risposte da dare alla crisi economica e su molto altro ancora.
Protetti da migliaia di poliziotti hanno firmato, parlato, fotografato, mangiato sulle spalle dei cittadini che tanto erano lontani chilometri.
I no tav, i cittadini veri, quelli che le scelte dei governi le pagano sulla loro pelle sono stati scortati, e bloccati per almeno 4 ore al confine, poi ancora bloccati alle porte di Lyon e solo grazie alla loro caparbietà hanno raggiunto la piazza a loro concessa per manifestare.
Partiti alle 6 del mattino giunti a Lyon alle 3 del pomeriggio.
Poi la sorpresa, in piazza le libertà finiscono sulla scaletta del pulman.
Qui, a Lyon comanda la polizia del governo Hollande ed ogni tipo di corteo è vietato come lo è allontanarsi dalla piazza anche solo per andare ai servizi. Vietato abbandonare la piazza!
Questo l'ordine perentorio, poi però alle 18 si fa buio e per la Police è ora di far rientrare i no tav a casa e così uomini donne anziani e bambini vengono caricati a freddo con manganelli, spray urticanti e lacrimogeni verso i pulman. Quindi i pulman vengono poi sequestrati dagli agenti che salgono e menano chiunque si alzi dal seggiolino.
In un caso l'autista viene anche brutalmente sostituito da un agente di polizia che guida lui il pulman verso il confine.
In un altro caso gli agenti saliti sul pulman spruzzano lo spray al peperoncino provocando il malore della quasi la totalità dei passeggeri.
Ogni pulman viene quindi scortato sotto minaccia sull'autostrada e dopo il casello vengono ancora bloccati (alle 20:30 sono ancora lì). Queste le notizie che ci giungono da oltre confine.
Due facce dello stesso problema? No assolutamente no.
Da un lato, dentro i palazzi carnefici burocrati che in nome delle banche e della crisi sono disposti a passare sui corpi delle persone anche a costo di vedere scorrere del sangue.
Dall'altro l'Europa dei popoli, della gente semplice, dei cittadini che nonostante le violenze, i soprusi e in questo caso anche i furti che da anni subisce, continua e continuerà a lottare.
Non è un problema che presuppone una mediazione è semplicemente una parte quella sana che deve vincere sull'altra, quella malata.
Creato il 03 dicembre 2012 da Verita e democrazia
da www.notav.info tramite www.fabionews.info/
E QUESTA E'LA RISPOSTA!!
La bontà nasce con noi Ma... sempre più spesso ci scordiamo di portarcela appresso
Il proprietario di un negozio di animali stava affiggendo alla vetrina un cartello con scritto VENDITA CUCCIOLI, quando comparve un bambino.
"A quanto li vende i cuccioli?" chiese.
L'uomo rispose al ragazzino che non intendeva lasciarli per meno di 50 dollari l'uno. Il ragazzo si frugò nelle tasche, estrasse qualche moneta, guardò il proprietario del negozio e disse: " Ho due dollari e trentasette centesimi. posso vederli?" Il padrone del negozio sorrise e fischiò.
Dal canile, una cagnolina di nome Lady arrivò correndo lungo il corridoio, seguita da cinque batuffoli pelosi. uno dei cuccioli era rimasto indietro. Immediatamente il bambino domandò del cucciolo claudicante. "Cosa ha che non va quel cagnolino?". "Il veterinario ci ha detto che ha dei problemi all'articolazione dell'anca" spiegò il proprietario del negozio.
"Zoppicherà sempre così." "Voglio comprare quello" disse subito il ragazzino.
Il padrone del negozio replicò :"No quel cane non lo devi comprare. Se davvero lo vuoi te lo regalo." Il bambino si avvicinò al viso dell'uomo e gli disse rabbioso: "Io non voglio che me lo REGALI.
Quel cagnolino vale quanto gli altri cuccioli e pagherò il prezzo intero.
Adesso le do 2 dollari e 37, e le darò 50 centesimi al mese finchè avrò raggiunto tutta la cifra!"
Il proprietario del negozio insistette:"No, no, no.
Non puoi volere quel cane.
No sarà mai capace di correre e saltare e giocare come gli altri cani".
Per tutta risposta il bambino sollevò il pantalone sinistro, per mostrare una gamba deforme sostenuta da due tutori di acciaio. "Vede signore," disse "nemmeno io corro molto bene e quel cucciolo ha bisogno di qualcuno che lo capisca"
(Il cane che mi rubò il cuore"Dan Clark")
"NON C'è MAGGIORE INGIUSTIZIA CHE FARE PARTI UGUALI TRA DIVERSI"
In Svizzera un miliardario che viaggiava a 137 km/h dove il limite è di 100 è stato multato di circa 200.000€ poiché le multe sono GIUSTAMENTE calcolate in base al reddito. Togliere 1.000€ ad un lavoratore che ne guadagna milleduecento al mese è come togliere 200.000€ ad un miliardario, a cui la multa di 1.000€ non farebbe ne caldo ne freddo...
Sicuramente il miliardario punito con 200.000€ potrà provare una sensazione simile a quella che prova il lavoratore multato di 1.000€ ...
Non ne parla nessuno: ovviamente chi ha in mano i mass media, nonché i partiti politici e tutto il sistema non ha nessun interesse ad una misura di questo tipo che renderebbe un po' più DEMOCRATICO ed EQUO questo paese
Antonio Bacherini - nocensura.com
Sicuramente il miliardario punito con 200.000€ potrà provare una sensazione simile a quella che prova il lavoratore multato di 1.000€ ...
Non ne parla nessuno: ovviamente chi ha in mano i mass media, nonché i partiti politici e tutto il sistema non ha nessun interesse ad una misura di questo tipo che renderebbe un po' più DEMOCRATICO ed EQUO questo paese
Antonio Bacherini - nocensura.com
Il sole Invictus
".Il Sol Invictus era una divinità solare di Emesa introdotta dall'imperatore Aureliano (270-275).
Nel culto del Sol Invictus confluirono la Mastruca celtica e il germanico Yule(ruota), con esplicito riferimento al sole.
Il periodo dello Yule inizia quindici giorni prima del solstizio d'inverno con la festa di San Niccolò, che è associato alla figura sciamanica dello stesso Odino ".Il primo Natale del Sole Invitto Dies Natalis Solis Invicti venne festeggiato a Roma e in tutto l'impero il 25 dicembre del 274 d.C. per ordine dello Imperatore Aureliano propose dunque il Sol Invictus di Emesa ai cultori ellenico-romani di Helios-Apollo, ai diffusissimi seguaci di Mitra, agli egiziani dei riti di Iside/Horus/Serapide, ai siriani ed arabi dei culti di Helios/Dusares/Baalim (a Petra,nell'attuale Giordania, il dio Sole Dusares era celebrato il 25 dicembre già dal 600 A.C.
Aureliano propose dunque il Sol Invictus di Emesa ai cultori ellenico-romani di Helios-Apollo, ai diffusissimi seguaci di Mitra, agli egiziani dei riti di Iside/Horus/Serapide, ai siriani ed arabi dei culti di Helios/Dusares/Baalim (a Petra,nell'attuale Giordania. Il dio Sole Dusares era celebrato il 25 dicembre già dal 600 A.C.
Epifanio, il vescovo cristiano della città di Salamina, padre della Chiesa e noto storico, affermava nel IV secolo d.C. che da tempo a Petra, la capitale del Regno di Palmira, era festeggiato Dusares/Helios.
Il Dio Sole, nel giorno 25 dicembre.
Dusares veniva celebrato sopra una pietra nera quadrangolare di lato cm 60 e alta cm 120; la presenza della pietra richiama una origine animista della divinità), ai Celti della Mastruca e ai Germanici cultori della Yule (particolarmente solenni erano le celebrazioni del rito della nascita del Sole in Siria ed Egitto: i celebranti si ritiravano in appositi santuari da dove uscivano a mezzanotte, annunciando che la Vergine aveva partorito il Sole, raffigurato come un infante). La vergine Maria che porta in braccio Gesù Bambino.
Nel culto del Sol Invictus confluirono la Mastruca celtica e il germanico Yule(ruota), con esplicito riferimento al sole.
Il periodo dello Yule inizia quindici giorni prima del solstizio d'inverno con la festa di San Niccolò, che è associato alla figura sciamanica dello stesso Odino ".Il primo Natale del Sole Invitto Dies Natalis Solis Invicti venne festeggiato a Roma e in tutto l'impero il 25 dicembre del 274 d.C. per ordine dello Imperatore Aureliano propose dunque il Sol Invictus di Emesa ai cultori ellenico-romani di Helios-Apollo, ai diffusissimi seguaci di Mitra, agli egiziani dei riti di Iside/Horus/Serapide, ai siriani ed arabi dei culti di Helios/Dusares/Baalim (a Petra,nell'attuale Giordania, il dio Sole Dusares era celebrato il 25 dicembre già dal 600 A.C.
Aureliano propose dunque il Sol Invictus di Emesa ai cultori ellenico-romani di Helios-Apollo, ai diffusissimi seguaci di Mitra, agli egiziani dei riti di Iside/Horus/Serapide, ai siriani ed arabi dei culti di Helios/Dusares/Baalim (a Petra,nell'attuale Giordania. Il dio Sole Dusares era celebrato il 25 dicembre già dal 600 A.C.
Epifanio, il vescovo cristiano della città di Salamina, padre della Chiesa e noto storico, affermava nel IV secolo d.C. che da tempo a Petra, la capitale del Regno di Palmira, era festeggiato Dusares/Helios.
Il Dio Sole, nel giorno 25 dicembre.
Dusares veniva celebrato sopra una pietra nera quadrangolare di lato cm 60 e alta cm 120; la presenza della pietra richiama una origine animista della divinità), ai Celti della Mastruca e ai Germanici cultori della Yule (particolarmente solenni erano le celebrazioni del rito della nascita del Sole in Siria ed Egitto: i celebranti si ritiravano in appositi santuari da dove uscivano a mezzanotte, annunciando che la Vergine aveva partorito il Sole, raffigurato come un infante). La vergine Maria che porta in braccio Gesù Bambino.
Percorrere la propria strada
Arriva un momento nella vita in cui non rimane altro da fare che percorrere la propria strada fino in fondo. Quello e' l momento d'inseguire i propri sogni, quello e' il momento di prendere il largo, forti delle proprie convinzioni La maggior parte di noi non e' preparata ad affrontare i fallimenti ed e' per questo che non siamo capaci di compiere il nostro destino. E' facile sfidare quel che non comporta alcun rischio. La scoperta di nuovi mondi non ti porterà solo felicità e saggezza, ma anche tristezza e paura. Come puoi apprezzare la felicità, senza sapere che cos'e' la tristezza ? Come puoi raggiungere la saggezza, senza affrontare le tue paure? Alla fine, la grande sfida della vita consiste nel superare i nostri limiti, spingendoci verso luoghi in cui mai avremmo immaginato di poter arrivare.. I sogni sono fatti di tanta fatica. Forse, se cerchiamo di prendere delle scorciatoie, perdiamo di vista la ragione per cui abbiamo cominciato a sognare e alla fine scopriamo che il sogno non ci appartiene più. Se ascoltiamo la saggezza del cuore il tempo infallibile ci farà incontrare il nostro destino. Ricorda: "Quando stai per rinunciare, quando senti che la vite e'stata troppo dura con te,ricordati chi sei. Ricorda il tuo sogno Arriva un momento nella vita in cui non rimane altro da fare che percorrere la propria strada |
Sergio Bambaren
Il castello di Miramare a Trieste
Il magnifico maniero venne fatto costruire su uno sperone carsico a picco sul mare dall'arciduca asburgico Massimiliano (1832-1867) a partire dal 1856, per trascorrere una serena vita di meditazione e riposo insieme all'adorata moglie Carlotta di Sassonia.
Personalmente egli seguì l'allestimento del vastissimo Parco botanico, ricco di armonia, che trasmette la sua passione e l'amore verso la natura e l'arte. Massimiliano doveva essere un uomo illuminato, dalle idee liberali e non spasimava per le questioni politiche. La biblioteca interna della residenza di Miramare annovera migliaia di volumi che trattano di argomenti che toccano tutto lo scibile umano, segno della cultura che i due coniugi dovevano detenere.
Divenuto tuttavia imperatore del Messico, Massimiliano venne in seguito abbandonato da tutti i sovrani europei nel momento del bisogno e fucilato nel 1967 dai ribelli locali capeggiati da B. Juarez. La sua salma riposa nella cripta dei Cappuccini a Vienna.
Carlotta tornò in Belgio, si dice impazzita.
Attorno al castello sorsero poi strane voci frammiste a superstizione, alimentate dal fatto che coloro che vi hanno soggiornato sono periti di morte violenta.
Visitarlo oggi con vibrante rispetto è la cosa che Massimiliano avrebbe gradito di più. Per cercare di capire quale fosse la sua filosofia di vita attraverso le opere simboliche che ha lasciato a Miramare.
All'interno della residenza, che sembra uscire da una ermetica fiaba, è allestito il Museo Storico
L'onda
Ne vedi una che arriva con tutta la sua forza e s'infrange sulla sabbia, trasportando con sé una densa spuma.
Poi un'onda più piccola torna nell'oceano, con un rumore meno intenso: una sorta di rumore secondario.
Arriva una seconda onda che s'incontra con la prima. E in quel momento c'è una pausa.
Immediatamente dopo verrà una nuova onda, e il flusso e il riflusso continueranno per sempre.
Questa è la musica che dobbiamo apprendere: le cose vanno e vengono, sempre
[Khalil Gibran]
L'antica amicizia
E' l'antica amicizia, la gioia di essere cane e di essere uomo tramutata in un solo animale che cammina muovendo sei zampe e una coda intrisa di rugiada
Pablo Neruda
La libertà di Internet in pericolo?
La grande sfida
per il controllo di Internet
193 sono i paesi che partecipano a Dubai alla super conferenza dei “regolatori” delle telecomunicazioni più in subbuglio il mondo delle telecomunicazioni JUAN CARLOS DE MARTIN
Il summit dei rappresentanti di 193 nazioni. Usa, Russia e Cina litigano su sicurezza e censura Internet è patrimonio di tutti. Ma chi ne detta le regole di funzionamento?
Man mano che diventa sempre più fondamentale nella vita di tutti, i governi vogliono controllare questo meccanismo di interconnessione globale: ma il rischio è di rovinarlo.
Si vuole decidere sul futuro di Internet nei prossimi giorni alla «World Conference on International Telecommunications» (Wcit), che si è aperta lunedì scorso a Dubai e proseguirà fino al 14 dicembre.
E’ una mega-conferenza dei «regolatori» delle telecomunicazioni dei governi di 193 Paesi, riuniti nell’emirato arabo per rivedere il trattato sulle comunicazioni mondiali alla luce della rivoluzione portata da Internet.
E’ organizzata dall’Itu («International Telecommunication Union»), l’agenzia Onu con sede a Ginevra. Schiera i poteri in campo nella battaglia per il controllo - soprattutto economico - di Internet.
Finora infatti è stata gestita dagli Usa - dove si è sviluppata - attraverso l’Icann («Internet Corporation for Assigned Names and Numbers»), una partnership pubblica-privata che risponde al dipartimento del Commercio Usa e quindi Washington ha pochi interessi a modificarne lo status quo.
Ovviamente gli Usa difendono la loro posizione dominante ed è naturale che il resto del mondo voglia la sua parte.
Da quanto emerge dalla bozza presentata dalla delegazione russa si vuole stabilire il principio in base al quale «gli Stati membri devono avere uguali diritti nell’allocazione internazionale degli indirizzi di Internet e nell’identificazione delle risorse».
Ma Russia e Cina battono sul tasto della sicurezza per non parlare di censura: vogliono maggiore controllo su quello che circola in Rete e guardano a un modello di Internet ritagliato sui confini nazionali.
Poi c’è un’altra partita, ancora più delicata: riguarda l’interesse della lobby degli operatori europei di telecomunicazioni (Telecom Italia in testa), che vedono i loro guadagni dalle telefonate diminuire grazie alla nuova tecnologia e che chiedono di abolire il principio di neutralità della Rete e far pagare ai fornitori di servizi Web (Google, Facebook, Twitter e così via) il traffico che generano, passando sulle reti di proprietà. «Internet rimane un privilegio del mondo ricco», ha affermato Hamadoun Touré, segretario generale dell’Itu. «L’Itu vuole cambiare questa cosa - ha aggiunto - per garantire investimenti in infrastrutture, per aiutare più gente ad avere accesso a Internet». Ma c’è chi teme che il Web possa risultarne danneggiato: a partire da Google nella persona del suo «chief evangelist» Vint Cerf, uno dei padri di Internet, che si è fatto portavoce delle proteste contro la proposta di alcuni Stati membri dell’Itu di permettere la censura su alcuni tipi di contenuto.
Secondo Cerf, l’incontro minaccia la «rete aperta» e anche l’Ue si è chiesta perchè «sistemare» il sistema attuale, se funziona. Touré ribatte garantendo che «la libertà su Internet non verrà limitata nè posta sotto controllo: nulla può fermare la libertà di espressione oggi e nulla lo farà in questa conferenza. Io non ho mai menzionato alcuna ipotesi di controllo su Internet». Ma gli amici di Cerf non si fidano.
Da un punto di vista teorico, l’appuntamento si preannuncia quindi della massima importanza, con schieramenti ben decisi a far valere le proprie posizioni.
Da una parte gli Usa che tramite l’Icann controllano attualmente le regole del gioco, nello specifico l’assegnazione degli indirizzi sul Web e la gestione del traffico.
Dall’altra parte le nazioni del blocco orientale che per erodere il potere degli Usa auspicano un trasferimento di poteri a favore dell’ Itu.
Da un punto di vista pratico, però, la conferenza difficilmente porterà a risultati significativi.
L’Itu opera per consenso e quindi prevede che l’adozione delle nuove misure avvenga tramite l’unanimità: basta un voto contrario per far naufragare ogni nuova proposta.
Tratto da LA STAMPA.IT di ANNA MASERA
193 sono i paesi che partecipano a Dubai alla super conferenza dei “regolatori” delle telecomunicazioni più in subbuglio il mondo delle telecomunicazioni JUAN CARLOS DE MARTIN
Il summit dei rappresentanti di 193 nazioni. Usa, Russia e Cina litigano su sicurezza e censura Internet è patrimonio di tutti. Ma chi ne detta le regole di funzionamento?
Man mano che diventa sempre più fondamentale nella vita di tutti, i governi vogliono controllare questo meccanismo di interconnessione globale: ma il rischio è di rovinarlo.
Si vuole decidere sul futuro di Internet nei prossimi giorni alla «World Conference on International Telecommunications» (Wcit), che si è aperta lunedì scorso a Dubai e proseguirà fino al 14 dicembre.
E’ una mega-conferenza dei «regolatori» delle telecomunicazioni dei governi di 193 Paesi, riuniti nell’emirato arabo per rivedere il trattato sulle comunicazioni mondiali alla luce della rivoluzione portata da Internet.
E’ organizzata dall’Itu («International Telecommunication Union»), l’agenzia Onu con sede a Ginevra. Schiera i poteri in campo nella battaglia per il controllo - soprattutto economico - di Internet.
Finora infatti è stata gestita dagli Usa - dove si è sviluppata - attraverso l’Icann («Internet Corporation for Assigned Names and Numbers»), una partnership pubblica-privata che risponde al dipartimento del Commercio Usa e quindi Washington ha pochi interessi a modificarne lo status quo.
Ovviamente gli Usa difendono la loro posizione dominante ed è naturale che il resto del mondo voglia la sua parte.
Da quanto emerge dalla bozza presentata dalla delegazione russa si vuole stabilire il principio in base al quale «gli Stati membri devono avere uguali diritti nell’allocazione internazionale degli indirizzi di Internet e nell’identificazione delle risorse».
Ma Russia e Cina battono sul tasto della sicurezza per non parlare di censura: vogliono maggiore controllo su quello che circola in Rete e guardano a un modello di Internet ritagliato sui confini nazionali.
Poi c’è un’altra partita, ancora più delicata: riguarda l’interesse della lobby degli operatori europei di telecomunicazioni (Telecom Italia in testa), che vedono i loro guadagni dalle telefonate diminuire grazie alla nuova tecnologia e che chiedono di abolire il principio di neutralità della Rete e far pagare ai fornitori di servizi Web (Google, Facebook, Twitter e così via) il traffico che generano, passando sulle reti di proprietà. «Internet rimane un privilegio del mondo ricco», ha affermato Hamadoun Touré, segretario generale dell’Itu. «L’Itu vuole cambiare questa cosa - ha aggiunto - per garantire investimenti in infrastrutture, per aiutare più gente ad avere accesso a Internet». Ma c’è chi teme che il Web possa risultarne danneggiato: a partire da Google nella persona del suo «chief evangelist» Vint Cerf, uno dei padri di Internet, che si è fatto portavoce delle proteste contro la proposta di alcuni Stati membri dell’Itu di permettere la censura su alcuni tipi di contenuto.
Secondo Cerf, l’incontro minaccia la «rete aperta» e anche l’Ue si è chiesta perchè «sistemare» il sistema attuale, se funziona. Touré ribatte garantendo che «la libertà su Internet non verrà limitata nè posta sotto controllo: nulla può fermare la libertà di espressione oggi e nulla lo farà in questa conferenza. Io non ho mai menzionato alcuna ipotesi di controllo su Internet». Ma gli amici di Cerf non si fidano.
Da un punto di vista teorico, l’appuntamento si preannuncia quindi della massima importanza, con schieramenti ben decisi a far valere le proprie posizioni.
Da una parte gli Usa che tramite l’Icann controllano attualmente le regole del gioco, nello specifico l’assegnazione degli indirizzi sul Web e la gestione del traffico.
Dall’altra parte le nazioni del blocco orientale che per erodere il potere degli Usa auspicano un trasferimento di poteri a favore dell’ Itu.
Da un punto di vista pratico, però, la conferenza difficilmente porterà a risultati significativi.
L’Itu opera per consenso e quindi prevede che l’adozione delle nuove misure avvenga tramite l’unanimità: basta un voto contrario per far naufragare ogni nuova proposta.
Tratto da LA STAMPA.IT di ANNA MASERA