martedì 4 aprile 2017
Le sfere di Moeraki (Nuova Zelanda)
Cinquanta enormi sfere di pietra, alcune integre, altre rotte, con un diametro che spazia dai 50 centimetri sino ai 2 metri e mezzo, arrivando a pesare anche 7 tonnellate.
Una «stravaganza geologica» primordiale, che da 60 milioni di anni si mette in mostra esclusivamente sulla spiaggia di Koekohe, vicino a Moeraki, in Nuova Zelanda.
I Moeraki Boulders non sono altro che delle pietre di grandi dimensioni perfettamente sferiche che rendono incredibile, quasi alieno, il litorale neozelandese.
Delle enormi biglie emerse dagli abissi oceanici, abbandonate sulla sabbia, considerate una delle più affascinanti e misteriose attrazioni dell'Oceania.
Secondo una leggenda Maori, questi massi sono la trasfigurazione dei resti delle ceste per il pesce e delle borracce in legno di zucca trasportate dalla Araiteuru, la leggendaria canoa che ha portato gli antenati dei Ngai Tahu sull'isola, naufragata non lontano dalla spiaggia dei Moeraki.
In realtà a formarli è stato un processo geologico: si tratta infatti di accumuli di carbonato di calcio, biossido di silicio, solfuro di ferro e ossido di ferro trasportati dall'acqua e depositatisi a strati concentrici nel Paleonece, cementati da una sorta di calcestruzzo primordiale.
La componente rocciosa di questi massi è infatti interrotta da delle crepe che si allargano dal cento verso l'esterno, sigillate da della calcite color marrone e giallastra.
Per la loro unicità, i Moeraki Boulders sono sotto tutela: vietato ogni tipo di danneggiamento o spostamento.
Non si potrebbero neanche toccare, ma è difficile tenere a bada i tanti turisti che non perdono occasione di visitare questa straordinaria spiaggia soprattutto al tramonto, quando il sole fa brillare il guscio perfettamente liscio e levigato dei massi.
Negli anni alcune sfere si sono rotte ma non sono state rimosse, permettendo a tutti di ammirare anche la loro composizione interna, diversa da ogni altra roccia presente al mondo.
Fonte: lastampa.it
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