venerdì 28 febbraio 2014
Hatshepsut e Senmut una storia d'amore antica
Hatshepsut fu la più giovane figlia di Thutmose I e della Grande Sposa Reale Iahmes.
Thutmose I ebbe dalla sua regina principale solamente un'altra figlia, Akhbetneferu, che morì in tenera età, mentre ebbe numerosa discendenza da Mutnofret, secondo alcuni sorella di Iahmes, una delle sue mogli secondarie.
I figli maschi furono: Amenmose e Wadjmose educati alla successione ma deceduti ancora adolescenti ed il futuro Thutmose II.
Al momento della morte di Thutmose I, Thutmose II, per confermare il suo diritto al trono, sposò Hatshepsut attribuendole il titolo di Grande Sposa Reale. La durata del regno di Thutmose II, 18 anni secondo Manetone, 3 anni, al massimo 4, secondo alcuni storici moderni è difficoltoso stabilire che influenza abbia avuto Hatshepsut durante il periodo di governo del marito.
A parziale conferma di un regno breve vi è, oltre ad una tomba (KV42) incompleta e non utilizzata, la circostanza che l'erede al trono, Thutmose III, figlio del sovrano e di una sposa secondaria, fosse ancora minorenne
Nominata in un primo tempo reggente in nome del figliastro, Hatshepsut, dopo aver ottenuto l'appoggio dei più alti funzionari e del clero tebano di Amon, tra cui Hapuseneb che venne innalzato al rango di Primo Profeta, iniziò un'opera di propaganda tesa a dimostrare come il padre, Thutmose I, l'avesse nominata sua diretta discendente e quindi nel diritto di salire al trono.
A coronamento di tale opera di propaganda Hatshepsut si nominò co-reggente insieme a Thutmose III attribuendosi quindi tutte le prerogative ed i titoli della sovranità
Sulla durata del periodo di co-reggenza le fonti sono incerte secondo alcuni l'atto sarebbe avvenuto dopo soli due anni di reggenza mentre secondo altri sarebbe da datare al settimo anno di regno.
Durante il suo regno Hatshepsut si impegnò nell'opera, già iniziata dai suoi predecessori, per ristabilire i contatti e l'influenza egizia sui paesi stranieri, influenza che era venuta meno durante il periodo hyksos.
La prima spedizione, 9º anno di regno, nel Paese di Punt, probabilmente situato sulla costa della Somalia, è rimasta documentata dai rilievi del tempio funerario di Deir el-Bahari. La spedizione composta da 5 navi della lunghezza di 70 piedi ritornò portando numerosi tesori tra cui mirra ed alberi d'incenso che vennero piantati nel cortile del tempio funerario della regina.
In un rilievo, proveniente sempre dalla stessa località, rimane anche la grottesca descrizione della regina del Paese di Punt descritta come particolarmente opulenta.
Si presume, anche se non ci sono pervenute testimonianze in merito, che durante il regno di Hatshepsut vi siano state campagne militari, o almeno azioni per mantenere i risultati ottenuti dalle campagne di Thutmose I in Nubia, Palestina e Siria.
Nel 15º anno di regno la regina celebrò la Festa Sed (Heb Sed) che secondo la tradizione avrebbe dovuto essere celebrata solamente in occasione del 25º anno di regno.
Alla sua morte, avvenuta nel 22º anno di regno, Hatshepsut venne sepolta nella Valle dei Re (KV20) in attesa che fosse predisposta una tomba nei pressi del Djeser-Djeseru (La sublime sublimità) il complesso funerario che il suo architetto Senemut aveva realizzato a Deir el-Bahari dove la Valle dei Re termina in direzione del Nilo. Secondo una leggenda popolare Hatshepsut sarebbe stata la principessa che trovò Mosè galleggiare sul Nilo, tale leggenda è stata largamente screditata dagli egittologi e dagli studiosi della Bibbia.
Quasi subito dopo la sua morte iniziò l'azione di damnatio memorie messa in atto da Thutmose III, e dai suoi successori, azione che comportò la cancellazione del nome di Hatshepsut da tutti i monumenti e la manomissione delle statue.
Anche la mummia venne rimossa dalla tomba ufficiale.
Nel famoso rifugio, identificato come tomba DB320, scavato nella roccia nelle vicinanze del tempio funerario di Hatshepsut, ove durante la XXI dinastia vennero nascoste le mummie di molti sovrani per sottrarle all'azione dei violatori di tombe, venne rinvenuta una mummia femminile, priva di indicazioni sull'identità, ma al cui fianco si trovava una cassetta, recante il nome di Hatshepsut, contenente un fegato mummificato ed altri reperti. Tale mummia venne quindi considerata essere quella della regina. Tale ipotesi venne messa in discussione dal ritrovamento in KV60, vicino alla sepoltura di Sitra-in, nutrice della stessa Hatshepsut, di un cadavere femminile che presentava caratteristiche attribuite alla regina ed una postura di mummificazione tipica dei membri della famiglia reale.
Ulteriori studi su tale mummia, comportanti il confronto tra alcuni reperti attribuibili con sicurezza alla regina e la mummia in questione (analisi del DNA) hanno permesso, nel 2007, di confermare tale ipotesi, pertanto la mummia rinvenuta in KV60 è ora ritenuta quella di Hatshepsut.
Un'altra convincente prova dell'identità della mummia è il ritrovamento in una piccola scatola di legno con nome e cartiglio di Hatshepsut, che ne contiene le viscere ed un singolo dente con una sola parte della radice.
La parte di radice mancante è ancora nella mascella della mummia, il che ha fugato gli ultimi dubbi sul suo riconoscimento. È comunque da notare come, malgrado l'azione di Thutmose III e dei suoi successori, per cancellare Hatshepsut, il suo nome, e la sua memoria, rimasero nel tempo, e probabilmente anche nelle documentazioni.
Infatti essa compare nelle liste di Manetone, con il nome di Amessis e l'indicazione che fosse la sorella di Thutmose II, liste compilate almeno 1000 anni dopo il tempo della XVIII dinastia e, probabilmente, basate su documenti che non sono giunti fino a noi
Senmut "Il prediletto della regina-faraone Hatshepsut Senmut nacque in una famiglia della classe media di Hermontis.
Fu il favorito di Hatshepsut e probabilmente anche l'amante.
A lei, verso la quale
veva una dedizione assoluta, deve la sua posizione privilegiata. Oltre a gestire le proprietà di Ammone, "direttore dei due granai" e "direttore dei campi", gestiva le proprietà personali della famiglia reale. Supervisionò le grandi imprese come il taglio, l'inoltro e l'innalzamento di alcuni obelischi nel tempio di Karnak, l'edificazione del tempio funerario di Hatshepsut a Deir-el-Bahari. Inoltre ricopriva criche legate strettamente alla famiglia reale: era il precettore di Neferure, figlia di Tuthmosi II e di Hatshepsut, responsabile delle acconciature e delle insegne della regina-faraone in occasione del suo giubileo.
Senmut era anche uno studioso, seppe inventare dei criptogrammi sofisticati basandosi sulle risorse della scrittura geroglifica.
Pose, inoltre, più di venti statue nei templi di Tebe e dell'Alto Egitto, sistemò un cenotafio al Gebel el-Silsila, si fece costruire due tombe, di cui una celata in un angolo della corte del tempio funerario di Hatshepsut, che conteneva un sarcofago del tipo riservato solo ai faraoni.
Venne persino raffigurato in questo tempio, privilegio rarissino per un semplice suddito. Purtroppo ,poco prima della morte della regina, cadde in disgrazia e i suoi monumenti furono violati, il suo nome e le sue immagini cancellate." Fonte:http://www.anticoegitto.net/senmut.htm Nel soffitto della tomba di Senmut è rappresentato uno dei primi planetari conosciuti con numerosi astri e divinità della religione egizia.
Particolarmente significativo questo graffito:
particolare del soffitto della tomba
Si tratterebbe della rappresentazione delle tre stelle della Cintura di Orione, e la centrale Epsilon Orionis sarebbe stata circondata da quelle ellissi per segnalare la presenza di acqua in quel sistema planetario.
La cosa più incredibile è che la NASA nel 1998 ha incluso Epsilon Orionis tra le stelle in grado di ospitare la vita e che nella zona di epsilon orionis sarebbe presente una delle maggiori concentrazioni di acqua nell'universo conosciuto.
Nessun commento:
Posta un commento