lunedì 22 aprile 2013
Energia elettrica nell'antichità
IL TERMINE ELETTRICITA’ DERIVA DAL GRECO ELECRON sostantivo che sta ad indicare l’ambra, infatti già nell’antichità era nota la caratteristica della gemma di attirare, dopo essere stata sfregata con un panno di lana, piccoli corpuscoli.Ma nell’antichità era conosciuta l’energia elettrica?Ritrovamenti come la pila di Bagdad* o oggetti ritrovati nell’America del sud, di epoca pre-colombiana che sembrano realizzati grazie all’ elettrolisi ed infine tratti delle antiche mura di Gerusalemme che sembrano saldati tra loro, sembrano confermare questa ipotesi.Ma il fatto che probabilmente in ambiti ristretti e con conoscenze vaghe e lacunose il “segreto” dell’elettricità fosse stato trasmesso dall’antichità fino a tempi più recenti, come presso gli alchimisti del XVIII secolo o le confraternite giapponesi di fine ottocento comunque non cambierebbe di certo la nostra visione della storia, visto che tale conoscenza rimase sostanzialmente inutilizzata, come fu per la conoscenza dell’energia del vapore in epoca ellenistica.
MA QUESTO FATTO CI APRE LA STRADA VERSO ALTRE CONSIDERAZIONI riguardo la sapienza antica.La conoscenza intuitiva delle cose o la “coscienza magica” come la chiama padre Hugo Enomiya-Lassalle che noi abbiamo perso non solo ha portato alla scoperta dell’energia convenzionale ma probabilmente anche ad una forma di energia a noi ancora sconosciuta.Questo perché tale forma di energia è strettamente legata alla consapevolezza sia per la percezione che per l’utilizzo.Intendo dire che per percepirla bisogna entrare in uno stato di attenzione detto comunemente di coscienza intensiva che si concretizza con la meditazione dal passaggio dalle onde cerebrali alfa a quelle beta e lo stesso vale per “muoverla”.L’energia di cui parlo è il fuoco segreto degli alchimisti, l’agente universale dei maghi rinascimentali, le serpi di terra dei sacerdoti Caldei i draghi sotterranei del feng-shui, il mana degli sciamani. La pila di Bagdad
TALE ENERGIA SI MANIFESTA NELL’UOMO INFLUENDO SUI PROCESSI CHE NE REGOLANO LA VITA (secondo la tradizione è proprio questa energia, detta “spirito” che tiene in vita l’organismo umano), denominataprana presso gli indiani, qi presso i cinesi, pneuma presso i greci.Ora veniamo alle modalità di incanalazione di tale energia, tutti avranno presente la potenza dell’Arca dell’Alleanza e dei miracoli di Mosè e ugualmente le sventate invasioni di Delfi perpetrate dai Celti* ed infine il potere dei magi che pretendevano di dominare tali “serpi” e di poterle scagliare contro gli uomini incenerendoli*.La stretta connessione tra le energie presenti nel cosmo e nell’uomo è particolarmente forte in questi ambiti e diventa una specie di “connessione” dell’uomo dell’universo come sottolinea la tradizione yogi e più vicino a noi un personaggio del calibro di Rudolf Steiner, padre dell’antroposofia.L’importanza della “connessione” con l’universo ci rimanda sia alla tradizione iniziatica degli sciamani sia a quella dei misteri dell’antichità, come quelli egizi, greci e di tutte le popolazioni della mezzaluna fertile e che passerà attraverso la magia e le scuole esoteriche che spesso né traviseranno il significato.
VISTA IN QUESTA PROSPETTIVA TUTTA LA TRADIZIONE CAMBIA ASPETTO ed assume una chiarezza rivelatrice.Dopo una preparazione interiore a livello energetico, si incanalavano e utilizzavano anche le correnti energetiche della madre terra e le si sintonizzavano grazie ai complessi megalitici di cui questa è la funzione, come spiega il fatto che le pietre usate per erigere tali monumenti non siano state scelte a caso, ma siano composte in gran parte di pirite e di quarzo due materiali che fungono da “magazzino” per l’energia e ne cambiano la frequenza*.Vorrei infine porre l’accento sulla forte componente che assume il corpo in questa tradizione, come complemento della mente e suo aiutante, e questa è la componente “umana” dell’equilibrio energetico, quella sovrannaturale è posta nella natura come pura incarnazione dello spirito e da esso inseparabile
Tratto da: http://www.ilfattaccio.org/
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