mercoledì 7 novembre 2018
Tapputi Belatekallim: il 1° chimico della storia fu una donna dell’antica Babilonia
E’ lunga la lista di scienziate che, con il loro talento e la loro genialità, hanno influito in modo decisivo sul corso della storia. Una fra le più antiche di tutte risale a un’epoca davvero remota, ai tempi dell’antica Mesopotamia, e il suo nome è Tapputi, nota anche come “Belatekallim”, un titolo che significava “sovrintendente donna di palazzo”.
Tapputi visse attorno al 1.200 avanti Cristo durante il periodo medio-babilonese, e lasciò tracce di sé e della sua aiutante, nota soltanto per la parte finale del nome “-ninu”, su di una tavoletta cuneiforme scoperta fra le rovine di Babilonia.
Scritta in caratteri cuneiformi e incisa sull’argilla, la tavoletta parla di Tapputi Belatekallim e -ninu, creatrici di profumi alla corte del Re, e cita per la prima volta uno strumento molto particolare: l’Alambicco.
Alambicco di Pyrgos 1800 a.C.
Nell’età del bronzo dell’antica Mesopotamia, il profumo era un prodotto ampiamente utilizzato dalle classi sociali più abbienti, e richiedeva abilità particolari per la sua distillazione.
I profumi venivano utilizzati durante le cerimonie religiose, e avevano un forte significato simbolico.
Il profumo e l’incenso erano considerati un ponte tra gli dei e gli uomini, e offrivano la possibilità di comunicare con le divinità.
Si pensava inoltre che i profumi dolci fossero graditi agli dei, e quindi i morti venivano trattati con una grande varietà di fragranze per renderne più gradevole il passaggio alla vita eterna.
Realizzare dei profumi in quell’epoca non era semplice, e il lavoro richiedeva una grande abilità e conoscenza delle materie prime da trattare.
Oltre al talento, erano fondamentali anche le capacità tecniche nella distillazione delle materie, oltre un attento uso dei componenti, costituiti da oli appositamente preparati, mirra, fiori, resine naturali e altri ingredienti minori, pressati, manipolati e combinati in modo da creare profumi “degni degli dei”.
La creatrice di Profumi del pittore Franco-Austriaco Rudolf Ernst
La tavoletta babilonese fa riferimento a un trattato scritto da Tapputi, la prima opera dell’uomo riguardante la preparazione di fragranze e il primo lavoro sulla chimica nella storia.
Il trattato non è pervenuto a noi moderni, ma i produttori di profumo fecero certamente riferimento alle ricette di Tapputi e -ninu.
Fra queste, una è attribuita all’antichissima chimica: Un balsamo per il re fatto di fiori, olio e calamo, una canna usata spesso per trattare i problemi di stomaco
Tapputi rivoluzionò la preparazione dei profumi, usando i primi solventi in grado di rendere le fragranze più durature e dolci.
Il suo ruolo nella storia non fu solo quello di creatrice di profumi, ma fu anche supervisore di palazzo e membro della ristretta corte attorno al Re di Babilonia, una “conferma” all’importanza che le era attribuita dal sovrano in persona.
Fonte: vanillamagazine
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