martedì 17 aprile 2018

Una faglia dietro al successo iniziale di Roma


Ci vollero secoli di fatica per fare di Roma la capitale di un impero, ma il territorio che fornì alla città un vantaggio economico di partenza nacque in un periodo di tempo relativamente breve - in termini geologici. 

 Un gruppo di ricercatori dell'Università del Michigan in collaborazione con l'Università di Padova e l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha individuato una possibile linea di faglia sotto il nucleo originario della città: una frattura della crosta terrestre che intorno al sesto secolo a.C., avrebbe deviato l'antico corso del Tevere nell'arco di appena un secolo, e favorito la nascita dell'isola Tiberina, cuore sacro della città.
 Il cumulo di sedimenti che costituì l'isola permise di attraversare il fiume senza bisogno di barche e favorì il fiorire delle attività economiche e portuali sul Tevere.


Il team di archeologi ha fatto ricorso agli strumenti impiegati in geologia e vulcanologia per estrarre 12 campioni profondi di sedimenti da una serie di siti attorno alla città, prelevando il terreno situato dai 15 ai 50 metri sotto la superficie attuale.
 I reperti più antichi sono stati datati con la tecnica della datazione al radiocarbonio, i più recenti utilizzando frammenti di vasellame o altri utili resti. 

 Gli scienziati si sono accorti che le alluvioni periodiche del Tevere si riflettevano nei vari strati di sedimenti depositatisi negli ultimi 6000 anni. 
La maggior parte di questi strati alluvionali corrispondeva a specifici eventi climatici, ma nel periodo corrispondente al sesto secolo a.C., i ricercatori hanno osservato un significativo aumento del tasso di sedimentazione.
 In meno di un secolo, nella valle del Tevere furono depositati 6 metri di sedimenti. 
L'aumento di sedimentazione era anche particolarmente localizzato al centro dell'Urbe: a decine di km da Roma si registrò una crescita di sedimentazione, ma non radicale come sotto alla città. 

 Questo dato ha permesso di escludere che la sedimentazione dipendesse da un cambiamento del clima o della piovosità nella regione. 
Inoltre, il fatto che sedimenti alla stessa profondità avessero età diverse «ha alimentato i sospetti che ci fosse una linea di faglia che stava separando i due lati della valle» spiega Laura Motta, tra gli autori. 
 L'effetto dei movimenti geologici e la frenetica attività costruttiva che prese piede nel sesto secolo a.C. incrementarono l'accumulo di sedimenti al centro della città: «Questa situazione - conclude Motta - condusse alla nascita dell'Isola Tiberina, cruciale per favorire l'attraversamento del fiume e promuovere la costituzione di un porto fluviale».

 Fu in quell'epoca che Roma si trasformò, divenendo dal piccolo villaggio che era, una grande città.

 Fonte: focus.it

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