lunedì 16 ottobre 2017

India, il tempio indù di Kailasa, ad Ellora


Talmente maestoso e divino da pensare che non sia opera dell'uomo. 

Il tempio indù di Kailasa, ad Ellora, in India, è uno dei più stupefacenti luoghi di culto presenti al mondo. 
Questo perché quest'antichissimo Mandapa non è stato scavato nella roccia ma intagliato in un gigantesco monolite di basalto in senso verticale. 

 Quello di Kailasa è sicuramente il più grande edificio ricavato da un unico pezzo di pietra: si basa su sedici pilastri ricavati dalle colline di Charanandri, nell’altopiano del Deccan, sotto sui si può girare andando solo da sinistra a destra - come tradizione vuole - seguendo la storia a simboli scolpita su ciascuno dei lati.


A stupire sono poi le enormi sculture di elefanti, leoni e divinità, i pannelli con i poemi epici di Ramayana e Mahabharata, così come la maestosità delle strutture che formano i diversi luoghi di preghiera ricavati da un unico fulcro, simbolo di nascita e creazione.






Il tempio è stato commissionato dal re Rashtrakuta Krishna I e da sua moglie per onorare Shiva e la sua casa, il Monte Kailash. 

Ma come è stata intagliata la dura roccia di basalto nel 750 dopo Cristo? 
Secondo gli archeologi è stata necessaria la rimozione di 350 mila tonnellate di roccia: un lavoro che avrebbe potuto richiedere decenni e che invece è stato completo in pochissimo tempo. 
 Pare che la completa edificazione sia avvenuta in 18 anni, tra il 757 e il 783 dopo Cristo.

 Leggenda narra che invece tutto il tempo sia stato costruito in appena una settimana per onorare la promessa fatta dall'architetto Kokasa alla regina, per permettere al re molto malato di vederlo prima della morte.


Un mistero per un luogo magico: un gioiello monumentale che ogni anno richiama pellegrini Buddisti, Giainisti e Induisti nonché migliaia di turisti che non possono che rimanere affascinati dal tripudio di decorazioni, simboli, statue ricavate nella pietra. 

 Fonte: lastampa.it

Nessun commento:

Posta un commento