giovedì 26 ottobre 2017
Il più antico astrolabio marino
È a tutti gli effetti un astrolabio, un antico "disco dei naviganti", l'oggetto di difficile interpretazione rinvenuto nel 2014 nel relitto di una nave portoghese al largo della costa dell'Oman.
Nel ventre dell'Esmeralda, vanto della flotta di Vasco da Gama, primo esploratore europeo a navigare direttamente verso l'India doppiando il Capo di Buona Speranza, è stato trovato quello che oggi si ritiene essere il più antico degli astrolabi marini, strumenti usati dai naviganti per determinare l'altezza del Sole sopra l'orizzonte a mezzogiorno e avere così un'idea della propria posizione.
La nave affondò durante una tempesta nell'Oceano Indiano nel 1503. L'astrolabio risalirebbe invece a una manciata di anni prima, tra il 1495 e il 1500.
Il disco di bronzo di 2 millimetri di spessore e 17,5 centimetri di diametro è stato riportato in superficie nel 2014, insieme ad altri 3.000 reperti, da una spedizione congiunta dell'Università di Bournemouth (UK), del Ministero della cultura dell'Oman e della società privata Blue Water Recoveries, con il supporto del National Geographic Society Expeditions Council.
Da subito era sembrato un oggetto di grande valore: recava infatti due stemmi, quello della corona portoghese e quello che in seguito è stato identificato come l'emblema personale di Don Manuel I, Re di Portogallo dal 1495 (da qui la possibile datazione).
Si sospettava potesse essere un astrolabio, ma non si vedevano le tacche che permettono di determinare l'altezza del Sole.
Una più recente analisi con scanner laser effettuata nei laboratori dell'Università di Warwick (UK) ha infine messo in luce le segnature a raggiera dal centro ai bordi del disco, separate l'una dall'altra da angoli di 5 gradi.
Gli astrolabi marini sono piuttosto rari: prima di questo ne sono stati trovati in tutto 108.
Quello dell'Esmeralda, realizzato per forza di cose prima del 1502 (l'anno in cui la nave salpò da Lisbona) e dopo il 1495 (incoronazione del re del Portogallo) precede i più antichi strumenti di navigazione conosciuti di almeno 30 anni.
Fonte: focus.it
Nessun commento:
Posta un commento