venerdì 3 febbraio 2017

Coober Pedy, la città sotterranea


A circa 850 km da Adelaide, nel Sud Australia, proprio nel bel mezzo del deserto, si trova la cittadina di Coober Pedy, famosa per le sue miniere di opale, scoperte intorno al 1915, che le sono valse il soprannome di “capitale mondiale di opale”.



 La cittadina presenta una particolarità che l’ha resa famosa in tutto il mondo.
Dato che in essa le temperature medie estive si aggirano oltre i 40°C, i residenti, per ovviare al troppo caldo, hanno costruito, a partire da ex miniere dismesse, abitazioni, alberghi, ristoranti, chiese, persino un campo da golf privo d’erba ed una galleria d’arte e ceramica, proprio sotto la superficie desertica.

 Coober Pedy, infatti, è per metà in superficie e per metà sottoterra. I suoi 3500 abitanti di 45 nazionalità si sono rifugiati sottoterra per fuggire alle roventi temperature dell’outback, vivendo e lavorando all’interno di un’intricata rete di tunnel, in oltre 1500 abitazioni e strutture chiamate dug-outs, dotate di un sistema di sfiatatoi per regolare l’umidità.
















Il nome dell’eccentrica Coober Pedy deriva dalle parole aborigene kupa (uomo bianco) e piti (buco).

 L’afflusso turistico è iniziato soprattutto dopo il 1987, quando fu ultimata la Stuart Highway, l’autostrada che collega la città di Adelaide ad Alice Spring, passando attraverso Coober Pedy; un luogo affascinante, diverso da solito, raggiungibile anche recandosi alla stazione di Manguri Sliding, situata a 47 km da esso. 

Fonte: www.meteoweb.eu

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