martedì 8 novembre 2016

Tonna galea, un soffice nastro di uova


I molluschi, con o senza conchiglia, sono tra i soggetti preferiti dei fotosub che, a volte, si imbattono in specie poco note, ma di grande interesse come la Tonna galea, una specie protetta dalle leggi europee.
 Conosciuta in Italia col nome di doglio o elmo, è uno dei molluschi gasteropodi più grandi del Mediterraneo grazie alla sua conchiglia di forma quasi sferica che può superare i 20 centimetri di diametro e sfiorare, si dice, i 30.
 La sua superficie esterna, ricoperta da grossi cordoni a spirale appiattiti, appare di colore marroncino con sfumature chiare. Nonostante le sue cospicue dimensioni, questa capace struttura non è abbastanza voluminosa: il mollusco ha un corpo tanto grande da non potersi ritirare all’interno della sua conchiglia come avviene di norma nella maggior parte dei gasteropodi.
 Di giorno non è facile avvistare la Tonna galena perché, poco amante della luce, resta infossata nei sedimenti dove appare come un rigonfiamento del fondo o un pezzo isolato di conchiglia. 
Con il calare del buio, invece, tutto cambia.
 Il mollusco si stira, assorbe acqua ed estende a dismisura il suo grosso piede, dando inizio a una serrata battuta di caccia. 
Questa specie, infatti, è carnivora e predilige cetrioli di mare e bivalvi che rintraccia grazie al suo sensibile olfatto.
 Una volta individuata la vittima, per esempio, comincia a risucchiarla con la sua proboscide estensibile e dilatabile digerendola piano piano con succhi a base di acido solforico e aspartico prodotti da una ghiandola specializzata.
 Questi stessi acidi permettono alla Tonna di avere facilmente ragione dei gusci calcarei dei molluschi più piccoli.






La fine dell’estate segna l’inizio della stagione riproduttiva del nostro gasteropode che mostra per l’occasione uno straordinario estro artistico, deponendo un nastro di uova lungo un metro e largo tra i 20 e i 30 centimetri.
 Il nastro, simile a un tessuto, esce lentamente sotto forma di morbide volute dal piede del mollusco e, come testimoniano le foto, sembra addirittura ricamato a piccoli disegni geometrici.
 Il raffinato disegno a rilievo di questo “ricamo” è dovuto alla regolare disposizione delle capsule ovigere – un migliaio e più, avvolte in soffice muco e contenenti ciascuna un centinaio di embrioni – circondate da un bianco tessuto nutritivo.
 Il colore del nastro, che nelle foto tende all’azzurro per la dominanza della luce ambiente e dell’effetto filtro dell’acqua, è in realtà intermedio tra il rosa e il salmone più o meno carico.
 Una vera bellezza! 
 Le uova di Tonna galena si sviluppano lentamente in circa 34 giorni e, mentre il delicato nastro si dissolve nell’acqua, le larve della Tonna si disperdono nel plancton in balia delle correnti fino a quando, circa sette mesi dopo, verrà il momento della metamorfosi che segnerà l’inizio della vita sul fondo per i sopravvissuti al primo round della loro lotta per l’esistenza.

 Fonte rivistanatura.com

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