mercoledì 28 settembre 2016

Storia della lavorazione del vetro di Murano


Sembra che le origini del vetro di Murano siano antichissime, alcuni scavi archeologici fanno risalire i primi reperti al settimo secolo a.C.
 L’arte vetraia si è però sviluppata molto più tardi.
 Se consideriamo il primo documento scritto che relaziona riguardo una donazione di artefatti di vetro, risale al 982.
 Fu grazie a tale ritrovamento che si è deciso che da lì doveva partire la storia di questa particolare attività economica, importantissima per lo sviluppo di Venezia, ed è proprio in base a questa specifica data che si sono celebrati nel 1982, i mille anni della presenza dell’arte del vetro di Murano.
 Proprio a Murano infatti si erano sviluppate le fornaci, che pian piano, dal XII secolo circa, si erano conformate in una vera è propria attività manifatturiera. 
All’inizio le botteghe erano tutte concentrate lungo il Rio dei Vetrai, dove ancora oggi si possono visitare i laboratori più antichi, e se alcune fornaci erano presenti anche nel centro storico di Venezia, per evitare eventuali incendi, ci fu una legge speciale della Repubblica a trasferire tutta la attività del vetro e dei suoi laboratori sull’isola.






Le tecniche di lavorazione, molte delle quali si utilizzano ancora oggi, si svilupparono nella seconda metà del XIII secolo, 
Venezia fu privilegiata rispetto ad altre località europee che si dedicavano a questa forma di artigianato poiché vantava stretti rapporti commerciali con il vicino oriente e sembra proprio che Fenici, Siriani ed Egiziani, già da molto prima conoscevano la lavorazione di questo pregiato materiale, così che i Veneziani hanno avuto l’opportunità di apprendere le tecniche antiche da loro utilizzate per poi sintetizzarle con le loro proprie conoscenze.
 Nei due secoli successivi le tecniche hanno subito una veloce evoluzione, che hanno permesso di ottenere un particolare vetro lavorato di incredibile purezza. 
Sembra che sia stato proprio questo il giusto mix, tra tradizione ed evoluzione, a conferire alla produzione vetraia muranese quella particolarità che tutto il mondo ammira ancora oggi, come gli apprezzatissimi lampadari di Murano.


Questo incredibile successo che si consolidò in Europa nel sedicesimo secolo, grazie alle tecniche sempre più affinate ed allo sviluppo della materia prima che permise di perfezionare ed impreziosire gli artefatti dei maestri muranesi, si espanse anche oltre oceano.
 I vetrai veneziani sono infatti arrivati sino in Virginia, in vari documenti della Virginia Company of London si fa riferimento alla presenza di italiani, citati come “Itallyans” che, riconosciuti maestri specializzati nella produzione di vetri soffiati, erano stati chiamati per aprire e dirigere una fornace in loco. 
Sembra che il progetto non abbia potuto svilupparsi, forse per difficoltà tecnica di svolgere quest’arte tanto pregiata, forse per le epidemie ed anche per le rappresaglie degli indiani che al tempo erano molto frequenti.






Attualmente le tecniche di lavorazione del vetro di Murano si sono perfezionate a tal punto da dover riconoscere ai vetrai muranesi il titolo di veri artisti contemporanei, proprio per essersi dedicati a seguire con il proprio artigianato le correnti più importanti dell’arte contemporanea, senza per questo non avvalorare nei loro artefatti la millenaria tradizione che fa ancora oggi del vetro di Murano un materiale unico ed inimitabile, ma soprattutto molto pregiato.


 Fonte: gizzeta.it

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