lunedì 27 giugno 2016

Tra due anni arriverà sul mercato il primo robot per il condominio: sorveglia e consegna la posta


Arriva il primo robot per il condominio, in sostanza portiere hi-tech realizzato e appena sperimentato in Italia.
 Il prototipo è stato presentato a Pisa, nel convegno sulle tecnologie al servizio dell’ambiente in cui si vive (Ambient Assisted Living), organizzato dalla Scuola Superiore Sant’Anna. 
“Ci siamo dati due anni come obiettivo per un modello che possa essere prodotto su scala industriale“, ha dichiarato il ricercatore Filippo Cavallo, co-fondatore della Co-Robotics, una spinoff della Scuola Superiore Sant’Anna.
 Lo stesso gruppo ha realizzato il prototipo del robot domestico, dall’aspetto realistico e simile al “portiere di condominio” tecnologico, che ha occhi vivaci e attenti per sorvegliare il viavai nel portone, un comodo vassoio per consegnare posta, pacchi e spesa, due ruote per spostarsi e un’uniforme con cravattino colorato.


Entrambi nati dal progetto robot Era, del valore complessivo di 8,7 milioni di euro, parlano e obbediscono ai comandi vocali. 
Il robot domestico ha anche un braccio e una mano con tre dita. Non ha il cravattino, ma può essere personalizzato, e ha un maniglione che in grado di aiutare chi ha difficoltà a camminare. 
Si accorge se la persona che è in casa è caduta e ha bisogno di aiuto e sa intrattenere con giochi cognitivi.




Il materiale di cui sono fatti è economico e leggero: ovvero la stessa plastica dei cruscotti delle auto.
 L’obiettivo è quello di arrivare a un costo compreso fra 5.000 e 20.000 euro, per i modelli più complessi.
 In strutture di ricovero ospedaliero, dove peraltro sono già stati testati anche in Italia, questi robot potrebbero essere utilizzati per trasportare lenzuola e coperte, consegnare il cibo ai pazienti, aiutare gli infermieri a distribuire i farmaci, sostenere le persone che non camminano in modo autonomo e offrire una supervisione utile per la sicurezza, con un risparmio notevole sui costi socio-sanitari e miglioramento della qualità dei servizi per gli utenti e della qualità di lavoro per gli operatori. 

Non hanno ancora un nome, ma presto, diventando una realtà concreta, potrebbero anche essere “battezzati”. 

 Fonte: meteoweb.eu

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