venerdì 8 aprile 2016

La magia della foresta blu di Hallerbos


Né troppo presto né troppo tardi: è la regola per assistere a ogni spettacolo della natura, e coglierlo così nel momento del suo massimo splendore. 
Lo sanno bene i fotografi che ogni anno dalla metà di aprile tengono d’occhio la fioritura delle bluebell di Hallerbos, letteralmente “foresta di Halle”, 535 ettari nella Regione del Brabante fiammingo, a una manciata di chilometri di Bruxelles. 

Addentrarsi nel fitto dedalo di querce e betulle e camminare sul tappeto blu-violaceo di queste campanule è come passeggiare in una foresta incantata, che a seconda delle ore del giorno e della luce degrada in sfumature azzurrine, dal lilla al pervinca al glicine. 

Le bluebell sono, in realtà, giacinti selvatici, Hyacinthoides non–scripta, per essere precisi, ma il nome latino, decisamente poco fatato, nulla toglie al fascino dell’atmosfera magica che si vive durante la fioritura. 
Il viola dei boccioli si confonde con quello più intenso delle pervinche e si accende davanti alle corolle bianche dell’aglio ursino, facilmente riconoscibile dal profumo pungente. 
Non mancano narcisi, ranuncoli, anemoni selvatici, acetoselle e mughetti.
 Un tappeto di fiori che riempie il sottobosco, e che può essere ammirato solo per un breve periodo, dalla metà di aprile all'inizio di maggio.










I giacinti sono la testimonianza palese di quanto questa foresta sia antica, perché fioriscono da secoli, senza che nessuno li abbia mai piantati. 
Hallerbos così come un’altra foresta vicina, quella di Soignes, risale infatti al periodo Carbonifero, tra 360 e 285 milioni di anni fa, quando foreste vergini si estendevano dal Reno al Mare del Nord.
 È sopravvissuta al disboscamento che ha interessato questi territori a partire dai tempi dei romani, ma nonostante l’origine millenaria, le piante che la costituiscono sono molto giovani. 
Sono infatti frutto di un rimboscamento fatto tra gli anni Trenta e i Cinquanta del secolo scorso, quando si mise riparo ai tagli selvaggi degli alberi effettuati durante le due guerre mondiali. 

La flora non è però l’unica risorsa di questo luogo. 
Qui vivono infatti anche numerose specie selvatiche, come cervi, volpi, scoiattoli, faine e puzzole. 

 Fonte: lettera43.it

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