martedì 26 gennaio 2016

L’appartamento segreto di Gustave Eiffel


Quando fu inaugurata la Torre Eiffel, in occasione dell’Expo del 1889, il progettista Gustave Eiffel ottenne un riconoscimento di fama enorme per il proprio lavoro. 
L’ingegnere però non volle rinunciare alla possibilità di costruire uno spazio, al terzo piano della torre di Parigi, che fosse riservato soltanto a se stesso.
 L’appartamento privato di Eiffel non era grande, ma accogliente ed ambitissimo da parte di tutta l’élite parigina, che sognava di vedere Parigi da oltre 300 metri di altezza all’interno di un vero e proprio rifugio privatissimo.

 In contrapposizione con le travi d’acciaio del resto della torre, l’appartamento era arredato con uno stile semplice, le pareti ricoperte di carta da parati e i mobili scelti dello stile tradizionale dell’artigianato francese.
 All’interno era presente anche un pianoforte a coda, che contribuiva a creare un ambiente che, nel suo complesso, era certamente confortevole.
 Adiacenti al piccolo appartamento si trovavano alcune stanze adibite a laboratorio scientifico.




Una volta che la voce dell’appartamento di Eiffel si sparse, l’élite parigina diventò verde per l’invidia, arrivando ad offrire allo scienziato cifre folli per affittare, anche solo per una notte, il piccolo rifugio.
 Eiffel rifiutò qualsiasi offerta, utilizzando lo spazio come luogo di riflessione e intrattenendo ospiti del calibro di Thomas Edison, che gli regalò una delle sue macchine fonografe presentate durante la stessa Expo del 1889. 

 Oggi, dopo essere stato chiuso per decenni, l’appartamento è messo in mostra per i visitatori che raggiungono la vetta della Torre. 
Gran parte degli arredi sono originali, e all’interno ci sono due manichini con le sembianze di Eiffel ed Edison impegnati in un dibattito scientifico.



Matteo Rubboli

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