giovedì 17 settembre 2015

Martin pescatore: la lotta per la difesa del territorio


Il Martin pescatore (Alcedo atthis può essere avvistato in gran parte dell'Eurasia, in Nordafrica e nella porzione occidentale dell'Oceania. 
Si adatta bene a vari habitat, anche in presenza dell'uomo, ma predilige zone in prossimità di fiumi e ruscelli poco impetuosi, caratterizzati da acque limpide e da abbondante vegetazione costiera.
 L'acqua pulita è essenziale per individuare i pesci di cui si nutre, mentre la vegetazione assolve a una doppia funzione: offrire riparo ai nidi scavati lungo gli argini terrosi e fornire rami sporgenti sulla superficie dell'acqua da eleggere a punti di osservazione per la caccia. 
Quest'ultima risorsa è tanto preziosa da spingere il Martin pescatore a ingaggiare autentiche lotte con gli uccelli della stessa specie che vogliono sottrarre loro un sito favorevole .


Il piumaggio del martin pescatore è cangiante e, a seconda dell’incidenza della luce, passa dal verde smeraldo al blu cobalto. 

Quando vola su fiumi e ruscelli, si confonde con i colori dell’acqua e i suoi nemici, come lo sparviero, lo possono avvistare dall’alto solo con difficoltà.
 Anche il suo tipo di richiamo si adatta all’ambiente in cui vive: il suo “cip” è così acuto che si distingue nonostante il rumore dei corsi d’acqua. 

 Quando il martin pescatore adocchia un pesce, si lancia in acqua veloce come una freccia.
 Un attimo prima di raggiungere la preda frena servendosi delle zampe e delle ali. Cattura quindi la sua vittima con il robusto becco. Una manovra di massimo due o tre secondi. 
 Grazie a una membrana protettiva, che entra in azione quando si tuffa, evita di ferirsi gli occhi.


Il martin pescatore deve andare a pescare con una certa frequenza, perché i piccoli sono sempre affamati.
 Gli uccelli adulti trasportano fino a 70 grammi di pesce al giorno e devono di tanto in tanto dedicarsi anche alla cura del loro piumaggio






Tratto da focus.it

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