mercoledì 16 settembre 2015

Antoni Gaudì, Parc Guell


Il Parco Güell  è una delle realizzazioni dell'architetto Antoni Gaudí a Barcellona che appaiono nell'elenco dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO. 
 Realizzato tra il 1900 e il 1914, doveva essere all'origine una specie di città-giardino sul modello inglese.
 Fu commissionato a Gaudí dal suo mecenate, l'industriale Eusebi Güell, che aveva comprato una collina (El Carmel) a nord della città. 
Il progetto complessivo dell'insediamento prevedeva alloggi, studi, una cappella ed un parco, per un totale di 60 abitazioni, ma fu acquistato solo uno dei lotti e furono completate solo due abitazioni. 
In una delle due abitazioni già edificate abitò per molti anni lo stesso Gaudí, con il padre e la figlia della sorella, fino al suo trasloco definitivo nel cantiere della Sagrada Família. 

La città di Barcellona lo acquistò nel 1922, trasformandolo in parco pubblico. Gaudí cercò di conservare l'andamento naturale del terreno in rilievo, lasciando libero sfogo alla sua immaginazione, generando un’opera originale dal profilo sinuoso.
 Per la sua costruzione fece impiego di variopinte ceramiche di recupero e pezzi di vetro, utilizzati come tessere di mosaici colorati, assieme alle sue sculture in calcestruzzo, che rappresentano tutto un universo di animali fantastici, rifacendosi in maniera chiara al concetto del pittoresco.

 Fedele al suo stile, Gaudí creò un’opera che si integra nella natura e che la riproduce: tra gli esempi la passeggiata coperta con delle colonne che hanno le forme dei tronchi degli alberi o delle stalattiti, le fontane e le arcate artificiali di roccia.









In cima alla scalinata principale con la fontana a forma di salamandra (simbolo dell'alchimia e del fuoco) si trova la sala ipostila, realizzata come un tempio classico greco.
 Questa sala, chiamata anche sala delle 100 colonne (benché soltanto 85 siano state completate), si situa sotto la piazza centrale del parco.
 La piazza è delimitata da un sedile sinuoso come un serpente di 150 m di lunghezza. Su questa panchina straordinaria, seduti in curva, si è al riparo e si vedono i propri vicini, in uno spazio intimo, pur avendo la vista sul resto della panchina. 
Nelle altre zone del parco Gaudí creò spazi altrettanto fantastici, dove ponti in cemento armato sembrano strutture ottenute dalla scultura della roccia, dissimulando così l'incredibile sforzo architettonico.

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