giovedì 18 giugno 2015

St. George’s Hall di Liverpool


Proprio al centro di Liverpool sorge imponente St. George’s Hall, l’edificio in cui si concentra la vita pubblica di questa splendida città britannica. 
Questa immensa basilica civile è incastonata tra St. George’s Plateau – lo spiazzo che la divide dalla stazione ferroviaria e metropolitana di Lime Street, dove sorgono statue e monumenti dedicati a importanti personaggi ed eventi legati a Liverpool – e gli splendidi St. George’s Gardens, polmone verde della città, anch’essi ricchi di memoriali e testimonianze storiche; St. George’s Hall, St. George’s Plateau e gli omonimi giardini fanno tutti parte della William Brown Street, l’area di conservazione che, per il gran numero di edifici pubblici che ospita, può essere definito il ‘quartiere commerciale’ di Liverpool.

 La prima pietra dell’edificio fu posta nel 1838 per commemorare l’incoronazione della regina Victoria, e il concorso per aggiudicarsi il progetto per la costruzione di St. George’s Hall venne vinto dall’architetto Harvey Lonsdale Elmes nel 1839; sebbene gran parte della grande basilica civile fosse già completa e aperta ai visitatori nel 1851, l’inaugurazione ufficiale del complesso avvenne solamente nel 1854, quando ormai Elmes era già morto da diversi anni.
 

Il risultato di quindici anni di lavori di costruzione fu uno dei più importanti e raffinati esempi della corrente neogreca del neoclassicismo esistenti al mondo, il St. George’s Hall che possiamo ancora oggi ammirare in tutta la sua magnificenza. 

All’esterno, le forme sono quelle degli antichi templi greci: una grande scalinata – sopra la quale è posta la statua del politico e scrittore britannico Benjamin Disraeli realizzata dallo scultore Charles Bell Birch – conduce all’ingresso della St. George’s Hall e al portico centrale, il quale è sorretto da 16 colonne corinzie scanalate affiancate da pilastri quadrangolari anch’essi dotati di capitelli corinzi; tra i pilastri si trovano diversi rilievi realizzati dagli scultori inglesi Thomas Stirling Lee, C. J. Allen e Conrad Dressler, aggiunti a decorazione dell’edificio tra il 1882 e il 1901. Sulla facciata opposta, posta sul lato ovest dell’edificio, altri pilastri quadrangolari sorreggono una grande trabeazione, mentre sul lato sud si trova un altro portico sorretto da otto colonne e a nord sorge un’abside semicircolare su cui si aprono tre porte affiancate da statue di nereidi e tritoni che sorreggono delle lucerne.


All’interno della St. George’s Hall, invece, un corridoio conduce il visitatore dalla porta d’ingresso posta sul lato orientale alla Concert Hall, la sala più grande dell’intero edificio, posta al centro di esso. La Concert Hall, all’interno della quale si trova un grande organo a canne, si sviluppa su una pianta rettangolare, ed è circondata dalle altre sale della St. George’s Hall: a nord si apre la Civil Court – dalla quale si accede, poi, alla Small Concert Room dalla particolare pianta ellittica – mentre dal lato sud si accede alla Crown Court e alla Grand Jury Room; attorno ai saloni principali si sviluppano tutte le altre sale minori, mentre sul lato ovest del sotterraneo collocato sotto la Concert Hall si trovano le celle in cui un tempo venivano rinchiusi i prigionieri. 

 Ciò che colpisce di più chi entra alla St. George’s Hall è sicuramente il contrasto tra la costruzione esterna e l’interno: all’edificio severo, lineare e classicheggiante che si ammira da St. George’s Pateau si contrappongono interni sfarzosi e finemente decorati in grado di lasciare estasiati i visitatori che percorrono i lunghi corridoi e camminano sotto gli altissimi soffitti delle varie sale.




Colonne di granito rosso o decorate con preziosi arabeschi sorreggono ampie volte a botte anch’esse finemente decorate, pesanti portoni in bronzo sono abbelliti da splendide cesellature, numerose statue riempiono le nicchie create all’interno delle pareti e finestre e specchi creano sorprendenti giochi di luce, donando a tutti gli ambienti di St. George’s Hall un’atmosfera che trasuda ricchezza ed eleganza.


Fonte : news.fidelityhouse.eu

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