martedì 12 maggio 2015

Storia, cultura e bellezze mozzafiato dell’isola greca di Zante, la “Zacinto” di Ugo Foscolo


Né più mai toccherò le sacre sponde
 ove il mio corpo fanciulletto giacque, 
Zacinto mia, che te specchi nell’onde
 del greco mar da cui vergine nacque”. 


 Tutti l’abbiamo sicuramente sentita a scuola almeno una volta; questa è infatti la prima quartina del sonetto di Ugo Foscolo “A Zacinto”, dedicato alla isola greca nella quale nacque il celebre poeta. 
Ma dove si trova effettivamente la Zacinto cantata da Foscolo? E cos’è essa oggi? 
Essa è un’isola greca di 406 km² della costa ionica che oggi in italiano viene chiamata Zante, anche se Foscolo non si sbagliava decisamente a chiamarla Zacinto, dal momento che il suo nome greco è Zákinthos.


Essa affonda le proprie radici nel mito: abbiamo infatti una sua prima menzione da parte di Omero nell’Iliade, che spiega tale nome per il suo primo colonizzatore Zakynthos figlio di Dardano, un arcade venuto dalla città di Psofi (da cui prende il nome l’acropoli cittadina), intorno al XVII-XVI sec. a.C. ca. 
Fiorente in epoca classica, partecipò a molte delle più importanti guerre della Grecia, come la Guerra del Peloponneso, alla quale prese parte al fianco di Sparta; cadde in seguito nel III sec. a.C. sotto il domino prima macedone e poi romano. 
Nel 1194 vi fu poi invece la prima base navale veneziana, città che resse l’isola per quasi sei secoli, fino al 1797 quando, con il trattato di Campoformio passò al governo Eptanese (delle sette isole), stato fantoccio di epoca napoleonica; nel novecento fu dapprima occupata dagli italiani ed in seguito dai nazisti, per poi essere effettivamente posta sotto il dominio dell’allora nascente repubblica greca.

 Essa fa propriamente parte dell’arcipelago delle isole Ionie (come anche l’omerica Itaca o la ben nota Corfù). 
Ha un territorio vario, con pianure fertili nella parte sudorientale dell’isola e terreno montuoso con scogliere lungo le coste occidentali.
 Il clima mediterraneo e temperato con abbondanti precipitazioni primaverili dona un’intensa vegetazione all’isola, tanto da essere definita da Omero stesso come “Fior di Levante”. 
Le estati sono molto calde (arrivano a sfiorare temperature di 43°/45°) ma sono anche molto secche, la qual cosa non fa avvertire l’afa; i mari che la bagnano sono particolarmente caldi (nel sud dell’isola l’acqua tocca anche i 30° nei mesi caldi).



Solo negli ultimi anni l’isola ha goduto di una forte espansione insediativa, che propone moderne attrezzature per turisti ma mantiene scenari antichi intatti (soprattutto nell’entroterra dove non mancano mulattiere o strade sterrate). 
La città maggiore è Zante, capoluogo omonimo dell’isola nonché porto principale; da sola copre la metà della popolazione complessiva insulare.
 I prodotti principali sono olio d’oliva, uva e cedri, ed un tipo particolare di uvetta senza rami, endemico; non mancano tuttavia spezie e carni ovine.

 Lungo la costa sud dell’isola sorge inoltre il parco marino di Zante, che abbraccia il tratto di mare che si estende dal promontorio di Capo Marathia, fino alla spiaggia di Gerakas, e comprende sia l’entroterra delle spiagge di Limni Kerì, Laganas e Kalamaki, sia le Strofadi, due piccole isole situate a cinquanta miglia nautiche a sud di Zacinto. 
Tutta la zona protetta presenta le caratteristiche fondamentali dell’ecosistema del Mediterraneo, con spiagge di sabbia, rocce affioranti e dune sabbiose, mentre nel vicino entroterra si possono individuare fitte pinete, zone fertili per l’agricoltura e terreni che la vegetazione spontanea ha ricoperto di macchia mediterranea.
 Il parco, fondato nel 1999, ha come scopo l’effettiva tutela della particolare fauna presente nell’area meridionale dell’isola e la sua integrazione con la società locale.


Le più importanti specie animali che si cercano di salvaguardare all’interno del parco sono le foche del mediterraneo Monacus Monacus e le tartarughe marine Caretta-Caretta, simbolo del parco stesso; ogni anno, a partire da giugno, le tartarughe femmine arrivano sulle spiagge meridionali per sotterrare le loro uova nella sabbia; il periodo d’incubazione dura poi all’incirca 55 giorni ed in seguito, alla schiusa, i piccoli raggiungono da soli il mare (il cui tasso di sopravvivenza è molto basso per i maschi); una tartaruga incinta depone inoltre all’incirca un migliaio di uova. 
Mentre le tartarughe sono presenti in tutte le aree del parco e scelgono ogni anno le sabbiose spiagge a sud di Zante per riprodursi, le foche vengono solitamente avvistate nella baia di Laganas, ma per la riproduzione preferiscono le numerose grotte della costa occidentale dell’isola. 
Oltre alla tartaruga di mare e alla foca monaca all’interno del parco si cerca inoltre di salvaguardare ulteriori razze animali: il golfo meridionale di Zante e le Strofadi sono regolarmente frequentate da uccelli migratori, fenicotteri, cigni selvatici ed esemplari di falco pellegrino. 
Relativamente a rettili ed anfibi è invece anche numerosa la presenza di rane, tartarughe, iguane e serpenti d’acqua dolce. Riguardo i mammiferi è poi vasta la presenza nell’entroterra di animali come il porcospino o i conigli selvatici, mentre nelle acque del parco capita di avvistare esemplari del delfino dal “muso a bottiglia” Tursiops Truncatus.






L’industria del turismo è di fondamentale importanza per l’isola che accoglie ogni anno numerosi visitatori. 

I punti di forza del posto sono soprattutto gli scenari naturali di rara bellezza; la Spiaggia del relitto, le grotte di Keri, l’Isola delle tartarughe, Capo Skinari sono solo alcune delle località con maggiore flusso turistico, attirato anche dalla limpidezza delle acque. 


 Tratto da: meteoweb.eu

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