venerdì 8 maggio 2015

Alla scoperta delle Bocche di Cattaro, paradiso quasi sconosciuto del mare Adriatico


Come tutti ben sanno, il Mediterraneo abbonda di ricchezze storiche e naturali. 
Da citare fra tutte queste, indubbiamente poco conosciute ma, in ogni caso, degne di grande importanza, sono le bellissime Bocche di Cattaro, presso la città di Kotor (Cattaro), in Montenegro, conosciute anche come “fiordo d’Europa” , patrimonio dell’umanità UNESCO.
 Esse rappresentano senza alcun dubbio una delle meraviglie naturali dell’area mediterranea grazie alla bellezza del paesaggio, alla ricchezza biologica ed alla forte eredità storica ed antropologica.


Esse sono propriamente una serie di insenature della costa della costa montenegrina, costituite da ampi valloni fra loro collegati che si inseriscono profondamente nell’entroterra.

 L’insieme delle bocche di Cattaro ha una superficie di 87 km² ed è costituito dalle bocche vere e proprie (ossia il canale d’ingresso che comunica con l’Adriatico) e da quattro bacini separati, di una profondità variabile dai 40 ai 60 metri.
 L’ingresso delle bocche di Cattaro è segnato a nord dalla sottile penisola di Vittaglina (Prevlaka in montenegrino) e dalla Punta d’Ostro (o Punta Acuta), che costituisce anche la propaggine più meridionale della Croazia, e a sud dalla Punta d’Arza; oltre questo passaggio vi è anche la baia di Topla o golfo di Castelnuovo. 

 Per mezzo del canale di Kumbor si passa al secondo bacino, il più esteso: la baia di Teodo, di forma triangolare. 
Quest’ultima è collegata mediante lo stretto delle Catene (lungo 2 km e largo appena 300 metri) agli ultimi due bacini, anch’essi di forma vagamente triangolare ma più piccoli, che sono il golfo di Risano a Nord-ovest e il golfo di Cattaro a Sud-est.
 I due golfi più interni si sviluppano lungo le pendici dirupate delle brulle Alpi Dinariche, tra cui svetta il Monte Lov?en (Monte Leone) sopra Cattaro.
 L’area è  fortemente carsica: l’acqua delle abbondantissime precipitazioni scompare infatti nel sottosuolo, dove forma fiumi sotterranei che sfociano nel mare, causandone il basso tasso di salinità. 

A causa della particolare conformazione geografica, con le montagne che si affacciano sul mare, le Bocche di Cattaro presentano anche una grande varietà climatica: si passa infatti dal clima Mediterraneo a quello sub-alpino. 
Ovviamente questa varietà climatica induce una spettacolare varietà di ecosistemi, caratterizzati da numerose varietà di alberi e piante: l’alloro, tipica pianta mediterranea, gli oleandri vicino alla città di Risan ed i pini nell’area nordoccidentale.
 La specie endemica più rappresentativa è una lumaca (Clausilia catharensis) che vive solo sugli antichi muri della città di Kotor.
 Il fiordo rappresenta inoltre l’area più ricca di vita di tutto il mare Adriatico, proprio perché è caratterizzata dalla presenza di molteplici specie rare ed endemiche.


Particolarmente importante è in questo contesto la posizione geografica, al confine fra Oriente ed Occidente: per secoli, prima i Veneti e poi l’impero Austro-Ungarico, proprio per la facile difendibilità, ne hanno costituito infatti munitissime quanto inespugnate basi navali militari.
 Il centro più importante di queste zone è indubbiamente Kotor, che funge anche da capoluogo amministrativo e politico della zona. 
Da citare è senza dubbio anche Risan, capoluogo della regione in tempi antichi, affascinante cittadina che ha conservato i resti di antichi edifici, iscrizioni e mosaici. 
Questa città possiede quasi il 70% del patrimonio artistico dell’intero Montenegro ed è dal 1979, insieme alle bocche stesse, patrimonio dell’umanità UNESCO.








La bellezza della zona ha affascinato anche scrittori famosi come Margherite Yourcenar, George Bernard Shaw e Lord Byron. 
Artisti di tutto il mondo le hanno attribuito appellativi come “La sposa del Mare Adriatico”, “La fata del Mare”, “Il golfo più bello del mondo”, “La bella bocca del Mediterraneo”. 
Nessuno tuttavia è in grado di descrivere la struggente bellezza che si presenta al visitatore, che fece persino scrivere al poeta Ljuba Nenadovic: “Mi sembra strano che il sole possa tramontare su tale bellezza.” 
Ciò si addice senza dubbio con pienezza a queste splendide bocche di bellezza tale da essere considerate, a pieno titolo, un patrimonio (in quanto inestimabile ricchezza e splendore) dell’umanità. 

Fonte: meteoweb.eu

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