lunedì 20 aprile 2015

Tiger Temple: basta agli abusi e ai maltrattamenti nel tempio delle tigri in Thailandia


Abusi, maltrattamenti e commercio illegale di specie selvatiche. Avveniva da anni all'interno del Tiger Temple di Kanchanaburi, in Thailandia, dove ai turisti era consentito di scattare ambiti selfie con le tigri recluse, dar loro da mangiare e persino meditare in compagnia dei loro cuccioli.
 Dopo anni di proteste, finalmente le tigri verranno spostate dal tempio buddista grazie a una decisione del governo.

 Il successo del Tiger Temple si è sempre basato sul fatto che le sue tigri fossero state salvate da bracconieri per vivere e muoversi liberamente e pacificamente tra i monaci del tempio, attivamente impegnati nel lavoro di conservazione della specie. 
Peccato che non ci siano mai state prove sul fatto che le donazioni e i biglietti pagati siano stati devoluti per questa causa.

 La prima perplessità a tal proposito deriva dal fatto che le tigri sono allevate dai monaci, non da esperti della fauna selvatica o da ambientalisti. Per non parlare, poi, delle terribili condizioni in cui sono costretti a vivere gli animali.


Gabbie troppo piccole e affollate prive di qualsiasi arricchimento in cui le tigri passavano 20-21 ore al giorno. 
Esemplari con comportamenti ripetitivi dovuti a stress da cattività. I felini erano costretti a interagire con gli ospiti per circa tre ore in un momento in luce diretta del sole, senza ombra e acqua.
 Abusi fisici e maltrattamenti per rendere le tigri più collaborative con gli esseri umani e insegnare a essere sottomesse ai custodi. Tirate per la coda, colpite con piccole canne, innervosite dai turisti fatti sedere sulle loro schiene e sempre troppo vicini, senza alcuno spazio in cui ripararsi.
 Nutrite solo con pollo, perché più economico.
 Stranamente apatiche e calme, forse sedate.
 In natura, poi, le tigri adulte tendono a vivere solitarie, incontrandosi solo per accoppiarsi o quando i cuccioli sono troppo piccoli per vivere da soli. Ma al Tiger Temple sono state ospitate fino a 90 tigri in una sola volta.




Ma ora, in seguito a una serie di eventi drammatici, comprese aggressioni agli ospiti, Nipon Chotiban, direttore generale del Dipartimento dei Parchi Nazionali della Thailandia, ha finalmente ordinato che tutte le tigri siano trasferite dalla struttura entro la fine di aprile.

 Questa è una grande notizia per gli ambientalisti della fauna selvatica e per gli attivisti per i diritti degli animali che hanno combattuto per oltre 15 anni per chiudere questo tempio degli orrori. 
E soprattutto per le tigri, che hanno il diritto di essere libere dallo sfruttamento.

 Fonte:greenme.it

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