giovedì 2 aprile 2015

Londra. L’Old Operating Theatre Museum


L’Old Operating Theatre Museum è il luogo storico più affascinante di Londra - si trova nella soffitta della St Thomas Church (Chiesa di San Tommaso) a Southwark, dov’era situato il St Thomas’s Hospital (Ospedale di San Tommaso).

 L'Ordine di St Thomas era già considerato antico nel 1215 AC. Includeva frati e suore dell’ordine misto di Sant’Agostino, devoti a Thomas Becket, ed offriva rifugio e cure ai poveri, ai malati e ai senza tetto.
 Nel 15º secolo, Richard Whittington sovvenzionò un reparto per madri nubili.
 Il monastero fu chiuso durante la Riforma, ma riaprì nel 1551, questa volta dedicato a San Tommaso Apostolo, dato che Thomas Becket era stato desantificato.








Alla fine del 17º secolo, l'ospedale e la chiesa furono ricostruiti soprattutto grazie a Sir Robert Clayton, Presidente dell'Ospedale ed ex Sindaco di Londra.
 Sir Robert Clayton affidò la ricostruzione dell’ospedale e della chiesa a Thomas Cartwright (già Capomastro nella costruzione di tre chiese londinesi progettate da Christopher Wren, inclusa St Mary-Le-Bow). 
 Una grande soffitta, costruita secondo la tradizione del 'granaio a navate', fu aggiunta alla nuova chiesa.
 Esistono poche informazioni riguardo la Soffitta, ma sappiamo che era fornita di rastrelliere di legno e che è chiamata “Herb Garret”, Soffitta delle Erbe, nei verbali del 1821 della Commissione del St Thomas’s Hospital.
 Alcuni fiori di papavero da oppio secchi sono stati trovati fra le travi. É probabile che la Soffitta venisse utilizzata dal farmacista dell'Ospedale per conservare e preparare le erbe medicinali.


Nel 1822, parte della Soffitta fu convertita in sala operatoria. Questa modifica inconsueta era dovuta al fatto che il reparto chirurgico femminile confinava con la Soffitta, e prima del cambiamento le operazioni venivano eseguite nel reparto stesso. Delle finestre furono aggiunte alla Soffitta e suggeriscono come, da deposito, diventò un luogo di lavoro.
 È anche possibile che venisse utilizzata come reparto di convalescenza.


Nel 1859, il St Thomas’s Hospital collaborò con Florence Nightingale, che vi fondò la sua famosa scuola per infermiere. Quando la Charing Cross Railway Company (Compagnia Ferroviaria di Charing Cross) propose di acquistare il terreno su cui sorgeva l’Ospedale, Nightingale suggerì di accettare e nel 1862 l’Ospedale venne spostato a Lambeth.
 La sala operatoria fu chiusa e dimenticata fino al 1957, quando fu riscoperta.

 I pazienti della Vecchia Sala Operatoria erano donne, per la maggior parte povere, che, se potevano permetterselo, dovevano contribuire alle spese mediche.
 I pazienti benestanti venivano curati e operati a casa, non in ospedale.
 I visitatori del Museo saranno felici di sapere che i pazienti non dovevano salire la scala a chiocciola! Entravano invece dal reparto femminile, attraverso quella che é ora l’uscita di sicurezza.

 Fino al 1847 i chirurghi non conoscevano l’anestesia e contavano sulla propria rapidità d’azione (potevano eseguire un'amputazione in meno di un minuto), sulla preparazione mentale del paziente e su alcol o preparati a base di oppio usati per intontire il paziente. Successivamente, si cominciò ad usare etere o cloroformio.
 La Sala Operatoria fu chiusa prima dell'invenzione dell’antisepsi. Per la maggior parte, le operazioni erano amputazioni o risolvevano disturbi superficiali, dato che, in assenza di condizioni antisettiche, la chirurgia interna era troppo pericolosa.
 Un chirurgo del St Thomas’s Hospital, John Flint South, ci ha lasciato una descrizione degli studenti che assistevano alle operazioni.
 'Le prime due file ... erano occupate dagli altri assistenti, e dietro una seconda partizione stavano gli studenti, pigiati come sardine, ma non altrettanto tranquilli, poiché quelli dietro spingevano continuamente in avanti e lottavano per districarsi, e spesso, stremati, dovevano venir portati fuori. 
Vi erano anche incessanti grida di " Teste! Teste!" a coloro intorno al tavolo, le cui teste bloccavano la visuale degli spettatori.' 

 I pazienti accettavano di soffrire davanti ad un pubblico perché in questo modo venivano trattati dai migliori chirurghi del paese, altrimenti troppo costosi.
 I pazienti benestanti sceglievano invece di farsi operare a casa, probabilmente sul tavolo da cucina. 
Non sapere cosa provocasse un’infezione aumentava enormemente il pericolo di morte per mano del chirurgo.
 Benché la pulizia fosse considerata una virtù morale, le descrizioni di allora suggeriscono che per il chirurgo era indifferente lavarsi le mani prima o dopo l’intervento.
 Secondo un testimone i vecchi camici indossati dai chirurghi erano 'induriti e puzzolenti dal pus e dal sangue'. 
Sotto la tavola operatoria veniva posta una scatola piena di segatura, per raccogliere il sangue. 
Il tasso di mortalità era ulteriormente aumentato dallo shock dell'operazione e visto che gli interventi chirurgici erano eseguiti solo come ultima risorsa, i pazienti erano spesso già molto deboli.




La Collezione del Museo risale in gran parte al 19º secolo e include gli strumenti medici che i chirurghi utilizzavano per amputazioni, salassi, trapanazioni e durante il parto.
 Ricordando che l’anestesia non veniva ancora praticata, tali strumenti evocano un’immagine raccapricciante delle cure mediche in uso prima dell’avvento della scienza moderna.
 Gli attrezzi per la trapanazione ed il salasso appartengono fortunatamente al passato, ma quelli per l’amputazione non sono molto diversi dagli strumenti odierni. 
Gran parte degli strumenti venivano fabbricati nella St Thomas’s Street e la loro manifattura era solo una delle molte industrie, ora scomparse, della zona di Southwark.


La soffitta delle erbe è stata così chiamata dalla Grande Commissione del St Thomas 'Hospital, quando, nel 1821, hanno ordinato la costruzione di una sala operatoria nel sottotetto della chiesa per servire i pazienti dell'ospedale. 
 Poco si sa della sua funzione al di là del suo nome e la scoperta di teste di papavero nelle travi. 
E 'stato probabilmente utilizzato per immagazzinare erbe e come essiccatoio per la farmacia dell'ospedale.
 Più o meno nello stesso momento in cui la sala operatoria è stata costruita, il sottotetto è stato ristrutturato con l'inserimento di abbaini.
 E 'stato ipotizzato che questo possa suggerire che la soffitta abbia cambiato uso, forse diventando un reparto di recupero. 

 Nel 1962, dopo 100 anni di disuso, sottotetto e sala operatoria sono stati aperti al pubblico come museo.


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