giovedì 5 marzo 2015

La corona ferrea, il simbolo dei re d'Italia


Che la provenienza di molte delle sacre reliquie circolanti durante il medioevo fosse spesso dubbia è ormai di pubblico dominio. Tuttavia quella della corona ferrea è una storia a dir poco straordinaria.
 Ad oggi il gioiello è composto da sei piastre d’oro rettangolari unite tramite cerniere anch’esse dorate e decorata a sbalzo con motivi floreali e rosette, incastonata con brillanti, gemme di quarzi, granati e paste vitree.
 All’interno un anello metallico di rinforzo che dovrebbe essere stato realizzato con uno dei chiodi della croce di Gesù.

 L’origine della corona non è molto chiara.
 La leggenda vuole che S. Elena, madre di Costantino fece scavare il terreno del Golgota ritrovando la Vera Croce con i chiodi ancora conficcati nel legno.
 La Croce rimase a Gerusalemme mentre i chiodi subirono una sorte diversa. 
Le fonti sono concordi nel dire che la donna regalò due chiodi al figlio per proteggerlo nella battaglia in cui uno di questi venne usato per realizzare il morso del suo cavallo.
 Non è invece chiaro cosa ne sia stato dell’altro: secondo una versione fu impiegato per realizzare la corona ferrea per l’imperatore, mentre secondo altri il chiodo venne inserito nell’elmo di Costantino e solo successivamente l’imperatrice Teodolinda, ereditata la santa reliquia, fece creare una corona destinata ad ospitarne la reliquia. 
Mentre il sacro morso rimase a Milano trovando poi collocazione all’interno del duomo cittadino, la corona venne custodita nel duomo di Monza appositamente fatto costruire dalla regina longobarda Teodolinda.


Con la presenza di un simbolo della passione di Cristo e l’appartenenza al primo imperatore cristiano il gioiello si riempì di significati simbolici diventando un segno del potere terreno legittimato dal divino. 
Per questo venne utilizzata dai re longobardi mentre da Carlo Magno in poi venne scelta per l’incoronazione come re d’Italia.
 Gli imperatori del Sacro Romano Impero dovevano essere legittimati da tre incoronazioni, una come re d’Italia (con la corona ferrea), una come re di Germania e infine come Imperatori per mano del Papa. 
Da Carlo Magno a Arrigo VII nel 1311 tutti gli Imperatori ricevettero la corona. 
Fu Carlo V l’ultimo incoronato che interruppe la tradizione. Egli infatti divise l’impero in due e il vescovo Carlo Borromeo scelse di porre maggiore attenzione al sacro morso e quindi al Duomo di Milano, lasciando in disparte la corona. 

 Il primo a ricevere nuovamente la corona fu Francesco I d’Austria nel 1792 dopo che questa cadde sotto il suo dominio.
 Nel 1805 Napoleone la usò per incoronarsi re d’Italia nel Duomo di Milano e così legittimare il proprio potere , ma in seguito alla sua caduta la reliquia tornò all’Austria e più precisamente sul capo di Ferdinando I nel 1838.
 Finalmente in seguito alla terze guerra d’Indipendenza la corona venne riconsegnata da Vienna al duomo di Monza dalle mani di Vittorio Emanuele II dove tutt’oggi risiede.
 I Savoia tuttavia non la usarono mai.


La corona ferrea ha rappresentato per moltissimi secoli un forte simbolo di potere politico in quanto legittimato da Dio e dal metallo che trafisse il corpo di suo figlio. 
Ha affrontato una storia travagliata, passaggi di potere e di grandi personaggi senza mai perdere di importanza.

 Ovviamente ai nostri giorni ci si è interrogati sull’originalità di una reliquia di tale lignaggio e il mistero si è svelato presto perché non solo possiamo affermare con certezza che il rinforzo metallico della corona non è un chiodo della croce, ma si è anche scoperto che non è nemmeno ferro, bensì argento. 
Per quanto sia considerato un nobile metallo, fu quindi un “volgare” pezzo d’argento a toccare il capo di tutti quegli imperatori consacrandoli re della nostra penisola. 

 Fonte: amantidellastoria.wordpress.com

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