mercoledì 11 marzo 2015

7 insospettabili killer animali


KOALA.

 L'animale noto per la sua attività di "abbracciatore" di alberi, tende in genere ad evitare i comportamenti aggressivi, che considera un vero spreco di energia. 
Il lento metabolismo del marsupiale fa sì che l'animale passi 22 ore al giorno intento a dormire e consumare piccoli spuntini, e dedichi appena 15 minuti alle interazioni sociali. 
Tuttavia, anche questo mammifero ogni tanto "sbrocca": i comportamenti aggressivi si manifestano tra maschi rivali, sotto forma di morsi dati alle spalle e incontri simili a match di wrestilng, ma anche - se pur raramente - nei confronti dell'uomo. 
Nel dicembre 2014, l'australiana Mary Anne Forster ha dovuto sopportare un lungo morso alla caviglia da parte di un koala, per aver tentato di difendere i suoi cani dall'aggressione del marsupiale. L'animale ha affondato i denti nel calcagno e non ha mollato la presa finché la donna non gli ha aperto le mandibole a mano, rimediando una ferita da 12 punti.


CASTORO.

 L'architetto-ingegnere più preciso del regno animale è fortemente territoriale, e protegge le dighe scrupolosamente costruite con denti taglienti che non cessano mai di crescere. 
Lo sanno bene gli incauti castori di colonie estranee che tentino di inoltrarsi nei territori rivali, o gli esseri umani che si siano trovati ad invadere involontariamente le aree occupate dai roditori. 
Prima di arrivare alle cattive maniere tuttavia, questi animali lasciano degli avvertimenti: prima marcano il territorio con segnali odorosi, poi producono un suono molto ben udibile sbattendo la coda piatta contro la superficie dell'acqua.
 Chi ha orecchi per intendere...


CIGNO. 

Quello tra uomo e cigni sembra essere un rapporto di muta ammirazione.
 Almeno finché non ci si avvicina - anche accidentalmente, durante una gita in canoa lungo un fiume - al nido di questi pennuti.
 Gli esemplari maschi sono estremamente territoriali e difendono la nidiata con colpi d'ala e di becco, aiutati dalla stazza intimorente (fino a 2,4 m di apertura alare). 
Hannibal, un cigno del castello di Pembroke, in Galles, ha ucciso almeno 15 dei suoi simili per poi mostrare il macabro trofeo alla sua partner, con aria soddisfatta.
 E poi c'è la storia di Mr Asbo, il cigno antisociale che è stato rimosso da un fiume di Cambridge perché terrorizzava i canoisti che si avventuravano nelle sue vicinanze, arrivando a capovolgere le imbarcazioni.


LORIS LENTO.

 Pochi animali possono vantare un gomito velenoso: il loris lento (gen. Nycticebus ) un piccolo primate originario dell'Indonesia, famoso per gli occhioni da cartone animato, è tra questi. 
Quando si sente minacciato il mammifero alza le braccia in una posizione difensiva tutt'altro che innocua.
 Nell'incavo dei suoi gomiti si nascondono ghiandole che secernono una sostanza che il contatto con la saliva rende velenosa.
 Il morso del loris diviene pertanto avvelenato, e come se non bastasse l'animale inizia a soffiare con un sibilo simile a quello di un cobra.
 La quantità di veleno mette ko soltanto i piccoli animali, ma è sufficiente a causare nell'uomo uno shock anafilattico.


MUCCA.

 Difficile immaginare una mucca minacciosa. 
Eppure esiste una razza di bovini, la razza Heck, che è nota per la sua particolare aggressività: queste mucche sono state selezionate negli anni '20-'30 da due allevatori tedeschi, i fratelli Heinz e Lutz Heck, a partire dal Toro de lidia spagnolo, una razza bovina particolarmente primitiva e aggressiva. 
L'idea, appoggiata dai nazisti, era quella di riportare in vita l'uro, un grande bovino estinto, l'uccisione del quale era considerata un atto di coraggio.
 Nel 2009 l'allevatore inglese Derek Gow ha provato a tenere qualche esemplare di questi bovini nella sua fattoria: ha dovuto rinunciare perché «tentavano di uccidere chiunque» ha spiegato.


DELFINO. 

La buona fama di Flipper e quel sorriso che la natura ha stampato in modo perpetuo sulle fauci dei delfini fanno spesso dimenticare che si tratti pur sempre di un animale selvatico.
 Forse per questo gli episodi di aggressività tra delfini sono così difficili da "digerire". 
Gli esemplari più grossi possono indulgere in comportamenti aggressivi nei confronti degli altri esemplari del gruppo, e sono stati documentati episodi di infanticidio (non legati a cannibalismo e quindi indipendenti dal desiderio di cibo).
 Morsi, prese e tentativi di trascinare sott'acqua sono stati osservati anche nei confronti dell'uomo, probabilmente in risposta all'atteggiamento invadente che teniamo nei confronti di questi animali, trattati alla stregua di attrazioni da parco giochi, persino all'interno del proprio habitat naturale.


IPPOPOTAMO. 

Su quest'ultimo avevamo qualche sospetto in più (a meno che non crediate ancora all'ippopotamo morbido e buffo di una vecchia pubblicità). 
I maschi dominanti sono estremamente territoriali e si fanno pochi scrupoli a uccidere i giovani rivali che provino a contendere il loro scettro.
 In Africa, questi bestioni caricano e attaccano ogni minaccia - anche su due piedi - che si avvicini al loro territorio, e uccidono più uomini di squali e leoni. 
A dispetto di quanto si pensi, non sono affatto lenti: sulla terra possono raggiungere i 48 km orari di velocità, e si muovono ancora più rapidamente nell'acqua.

 Fonte: www.focus.it

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