giovedì 29 gennaio 2015

Liberati 1000 gatti: erano destinati alle cucine di un ristorante cinese


Leggere notizie di questo genere ci turba non poco, questo perché noi, nella nostra cultura occidentale, abbiamo sempre avuto una diversa visione e concezione dei cani e dei gatti, nostri piccoli grandi amici a quattro zampe.
 Ma questa visione non può essere generalizzata a tutti, e così ecco che in alcune zone della Cina, sopratutto nel sud, a Canton, sia i cani che i gatti sono considerati delle vere e proprie prelibatezze della cucina locale.
 C’è da dire, però, che da qualche tempo a questa parte sono molte le popolazioni che stanno rinunciando a questa usanza, probabilmente spinti dalle numerose associazioni animaliste sparse sul territorio cinese.
 Sta di fatto che a Wuxi, nella provincia di Jiangsu, le autorità cinesi hanno fermato un camion con oltre mille gatti destinati alla macellazione a Guangzhou, dove sarebbero diventati pietanze nella cucina cinese.


L’autista del camion è stato arrestato, ma solo perché non aveva le autorizzazioni necessarie e perché i gatti risultavano sequestrati. 
Gli agenti, però, non avendo una struttura in cui tenere questi felini hanno deciso di lasciarli liberi nelle colline circostanti, scatenando le proteste degli animalisti. 
Sì, perché questi gatti, abituati come sono a vivere in cattività, non sono abbastanza autonomi per riuscire a sopravvivere da soli in libertà.
 Alcuni gruppi animalisti si sono subito mobilitati per mettersi sulle loro tracce, purtroppo molti di questi felini, non essendo abituati a quell’habitat, sono già morti perché investiti dalle auto o perché non riuscivano a trovare cibo.
 I volontari sono riusciti a recuperarne vivi solo una cinquantina, e alcuni di questi sono stati dati in adozione.
 Per gli altri, invece, probabilmente non ci sarà nulla da fare.
 Il problema, infatti, è proprio questo: spesso vengono intercettati e fermati mezzi di trasporto con animali domestici destinati alle tavole nei ristoranti del sud del Paese, ma, essendo sempre di gran numero, una volta liberati si pone il problema del loro affido.

 Fonte: eticamente.net

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