sabato 7 giugno 2014
Abbandonare un animale "E' UN MISFATTO" E chi lo commette non ha il diritto di chiamarsi uomo
Tra non molto assisteremo come ogni anno all'ennesima strage d'innocenti
Tra non molto esseri NON UMANI lasceranno per strada i loro amici fedeli per andare ad abbronzarsi le chiappe su qualche spiaggia.
In genere sono i regalini di Natale (cuccioli) divertenti, teneri con cui trastullarsi (MA ACCI... SONO CRESCIUTI)
Ora richiedono un minimo d'impegno quindi non ne vale la pena!!! anche perchè arriverà un altro Natale e ricomincerà il giochino nuovo.
Do un consiglio a questi individui (che d'umano hanno solo l'aspetto purtroppo)di comprarvi un peluche,
Costa meno, quando è sporco lo sbattete in lavatrice, finito l'impegno
GLI ANIMALI SONO ESSERI VIVENTI (per chi ancora non lo sapesse)amano incondizionatamente, sentono il dolore dell'abbandono,il tradimento di quelli che consideravano i loro compagni di vita.
Molte di queste creature finiscono tragicamente, molti altri si lasciano morire d'inedia e di disperazione al bordo di quella strada dove sono stati abbandonati, forse nutrendo in fondo al cuore la speranza che il loro amato compagno torni a riprenderlo.
Pandora - Mitologia greca
Secondo il racconto tramandato dal poeta Esiodo, il vaso era un dono fatto a Pandora da Zeus, che però le aveva ordinato di lasciarlo sempre chiuso.
Poiché Prometeo aveva rubato agli dei il fuoco per darlo agli uomini, giaceva incatenato alla montagna e subiva il castigo dell’aquila, Zeus meditava una vendetta anche per gli uomini che Prometeo aveva aiutato.
Chiese a suo figlio Efesto di costruire un essere ad immagine e somiglianza delle dee olimpiche, da regalare agli uomini.
Venne così creata una donna, che tutti gli Dei coprirono di regali: Ad Afrodite le donò la bellezza, Hermes la curiosità, Era la capacità di generare figli agli uomini e così via.
Per questo Zeus la chiamò Pandora, ovvero “Tutti i doni”, e le donò uno strano vaso chiuso, proibendole di aprirlo.
Ermes, che aveva dotato la giovane di astuzia e curiosità, venne incaricato di condurre Pandora dal fratello di Prometeo, Epimeteo. Questi, nonostante l'avvertimento del fratello di non accettare doni dagli dei sposò Pandora, da cui ebbe Pirra.
Passarono gli anni e Pandora era sempre morsa dalla curiosità di sapere che cosa Zeus avesse riposto dentro quel vaso così ben chiuso.
Un giorno Pandora prese il vaso, e forzò il coperchio con forza.
Di colpo si staccò e il vaso si illuminò: venne percorso da un tremolìo e con un grido, Pandora lo allontanò dal suo viso. Cominciò ad uscire un fumo acre e denso, accompagnato da un terrificante rombo di tuono.
Tra le volute nere come l’abisso si intravedevano facce sfigurate e urlanti: erano tutti i mali del mondo che Zeus aveva rinchiuso nel vaso affinché non colpissero gli uomini.
Un castigo terribile ma Zeus, nella sua lungimiranza, aveva chiuso nel vaso anche la Speranza, che da quel momento dà coraggio e forza all'uomo, e gli permette di affrontare i mali della vita. Sul fondo del vaso rimase soltanto la speranza (Elpis), che non fece in tempo ad allontanarsi prima che il vaso venisse chiuso di nuovo. Prima di questo momento l'umanità aveva vissuto libera da mali, fatiche o preoccupazioni di sorta, e gli uomini erano, così come gli dei, immortali.
Dopo l'apertura del vaso il mondo divenne un luogo desolato ed inospitale finché Pandora lo aprì nuovamente per far uscire anche la speranza.
Con il mito del vaso di Pandora la teodicea greca assegna alla curiosità femminile la responsabilità di aver reso dolorosa la vita dell'uomo: per questo motivo il personaggio di Pandora non è dissimile da quello di Eva nel mito della Genesi.
Il colabrodo Italia
In Italia ci sono 50mila transessuali, molti stranieri.
Di questi, circa il 40% ha richiesto al SSN un intervento chirurgico per ‘cambiare sesso’.
Il costo dell’operazione per ogni trans è di 20mila euro – 40mila, se, come spesso accade, la prima operazione fallisce – ed è tutto a carico dei contribuenti italiani.
Basta presentare domanda di “rettificazione di attribuzione di sesso” (disciplinata dalla Legge nazionale 164/1982) presso il proprio tribunale di residenza.
Quindi sono circa 600 milioni di euro, quelli che il governo italiano destina al cambiamento di sesso dei transessuali.
Oppure, ci si può operare all’estero, come in Thailandia, dove il transessualismo e il cambio di sesso è ‘normale’, e chiedere poi il rimborso all’ASL, ovvero ai cittadini italiani.
Se poi il trans abita in Toscana, l’amministrazione regionale guidata dal piddino Rossi ti insegna e ti segue anche nel percorso, destinando 240.000 euro per insegnare ai transessuali come cambiare sesso.
La stessa regione che taglia le risorse per le autoambulanze è riuscita a spendere, nell’ultimo anno, la cifra abnorme di 240mila euro per l’istituzione di un consultorio per transessuali nella Asl 12 con ben sette dipendenti che in un anno avrebbero “generato” 370 ore di consulenza a 135 trans.
La stragrande maggioranza dei quali, immigrati.
Un rapido calcolo: 240.000/370 ed ecco che ogni ora è costata al contribuente toscano circa 650 euro.
Un altro rapido calcolo: 240.000/135 e scopriamo che una singola consulenza è costata quasi 1.800 euro!
Quindi, per dire ad ogni trans come cambiare sesso, la Regione Toscana ha speso un piccolo patrimonio, tanto valeva operarli in loco.
Significa che due/tre ore di consulenza da parte dei dipendenti dell’Asl assunti a questo consultorio, sono costate la bellezza di 1.800 euro: circa 650 euro all’ora!
Nemmeno un’ora di psicanalisi con mr. Freud costerebbe tanto.
Ma attenzione, sbaglieremmo a derubricare tutto questo a mero autolesionismo e adorazione dell’ennesima minoranza.
Certo, questa è una componente essenziale, ma c’è anche la solita dose di clientelismo para-mafioso che contraddistingue la gestione della cosa pubblica in Toscana.
Lo stesso clientelismo che abbiamo visto nell’affaire Mps. Perché quando si spendono 1.800 euro a consulenza per due ore e mezza di colloquio con un trans, significa che il 99% di quei soldi sono stati “regalati” agli amici degli amici: in Toscana il sistema del voto clientelare si sostiene in questo modo.
Oltretutto, come risulta da numerose ricerche, il ‘cambiamento di sesso’ non risolve la ‘confusione di genere’ del trans,